Venerdì 7 febbraio 2025, alle ore 21, al Teatro Garage è in scena lo spettacolo Il Cane prodotto dal Teatro da Camera. Tratto dal racconto Le indagini di un cane di Franz Kafka, è adattato, diretto e interpretato da François Kahn, attore di fama internazionale allievo di Grotowski, in collaborazione letteraria di Giovanni Battista Storti. Il titolo fa parte del progetto Da Salotto, un ciclo di spettacoli con allestimenti agili che si possono facilmente rappresentare in piccoli spazi come, appunto, un salotto, nato da un’idea dell’attrice Alessandra Frabetti.
Nel 1922, mentre era in vacanza a Planá, un paesino di campagna sulle rive del Luschnitz, da sua sorella Ottla, Franz Kafka scrisse il racconto “Le indagini di un cane”. Aveva trentanove anni, si stava godendo un momento di remissione dalla tubercolosi, la malattia che lo avrebbe ucciso due anni dopo. Era stato appena mandato in pensione dalla compagnia di assicurazioni che lo aveva assunto e con fatica tentava di scrivere gli ultimi capitoli del suo romanzo “Il Castello”. Kafka scrisse questo testo, cosa rara per lui, in prima persona, come se fosse lui stesso il vecchio cane, il ricercatore scientifico e talmudico che ricorda e commenta episodi della propria vita. Nella società canina che descrive, gli umani, letteralmente invisibili e muti, si manifestano tuttavia, per una sorta di umorismo cinico, nell'inspiegabile vuoto che circonda i cani musicanti e i cani aerei, i rituali alimentari e la musica.
A portare in scena al Teatro Garage un adattamento del racconto è l’attore francese François Khan. Khan segue studi scientifici all’università di Nantes, ma ben presto si volge al teatro. A Parigi tra il 1971 e il ’75 fa parte del gruppo Théâtre de l’Expérience, insieme al quale realizza la creazione collettiva “Le golem”; di questi anni è anche l’incontro con Jerzy Grotowski, con cui collabora al Teatr Laboratorium. Dal 1982 al 1985 si trasferisce a Volterra, e quindi al Centro per la sperimentazione e la ricerca teatrale di Pontedera, dove insieme a Roberto Bacci mette in scena “Laggiù soffia” (1986), “E.R.A.” (1988), “In carne e ossa” (1990), “Fratelli dei cani” (1992) e “Il cielo per terra” (1993). Tra le sue opere firmate in veste di drammaturgo e regista ricordiamo “Quentin” (1987), “K. L’ultima ora” di Franz Kafka (1989), “25 uomini” (1991, da Plinio Marcos), “Quel che si chiama amore” (1992, da Beckett), “Stagione morta” (1993) e una sua versione dell’”Alice” di Lewis Carrol (1994). Nel frattempo, svolge un’intensa attività internazionale, dirigendo seminari per giovani attori in Brasile, Russia e Israele. Nel 1990, dopo un seminario con gli allievi della scuola ‘P. Grassi’, nasce “Esercizi: aspettando Godot”. In Brasile realizza invece il progetto “Piccolo principe”, dall’opera di Saint-Exupéry. Nel 1998 allestisce con Silvio Castiglioni “Il sogno e la vita, una fantasia sul signor Hoffmann”, prodotto dal Centro Teatrale Bresciano.
Le prevendite dei biglietti degli spettacoli (intero 14 euro, ridotto 11 euro + prevendita) si possono acquistare all’Ufficio del Teatro Garage (via Repetto 18r - cancello, tel. 010 511447) mercoledì e giovedì dalle 15 alle 18, venerdì dalle 11 alle 14, oppure online sul sito del Teatro Garage. Gli under 25 hanno sempre diritto a un biglietto ridotto speciale a 10 euro, esibendo alla cassa la carta d’identità. La biglietteria alla Sala Diana apre un’ora prima dell’inizio degli spettacoli. Informazioni: sito Teatro Garage, info@teatrogarage.it, 010 511447.