Genova, 30/01/2025.
Tragedia a Genova, dove un clochard di circa 65 anni è stato trovato morto in corso Monte Grappa. Il ritrovamento è avvenuto nella mattinata di mercoledì 29 gennaio 2025. L'uomo, visto accasciato a terra, dopo un controllo sanitario, è risultato deceduto. In corso le indagini per stabilire le cause del decesso. Tra le ipotesi quella di un malore e la morte causata dal freddo.
«Con profondo dolore e tristezza ho appreso della morte di un uomo senza dimora, trovato privo di vita nelle strade della nostra città. Un evento tragico, che ci impone una riflessione continua sul nostro impegno quotidiano verso le persone più vulnerabili della nostra comunità, e un approccio integrato che veda l'operatività del mondo sociale e sanitario per rispondere alle persone con problematiche collegata alla salute mentale e alle dipendenze. Questa persona era conosciuta dagli enti che si occupano di senza dimora, e con lui ci sono stati numerose azioni al fine di supportarlo e aiutarlo, ma l'uomo, che presentava fragilità collegate alle dipendenze, non accettava aiuto e sostegno e neanche l'accoglienza in un luogo protetto». Lo dice l'assessore ai Servizi sociali del Comune di Genova Enrico Costa, dopo aver appreso della morte dell'uomo di 65 anni senza fissa dimora.
I Servizi sociali del Comune si sono subito attivati per capire cosa fosse accaduto: la persona era conosciuta dalla rete degli enti del Terzo settore e dal Patto senza dimora, che hanno attivato azioni di sostegno per accompagnarlo verso un percorso di aiuto. Purtroppo, l'uomo, originario della Spezia, spesso si allontanava per lunghi periodi da Genova e non ha mai accettato, se non saltuariamente e per brevissimi periodi, un inserimento presso una struttura di accoglienza, né ha voluto farsi accompagnare in un percorso di sostegno e cura.
Il piano inverno
Lo scorso 9 dicembre è stato avviato il Piano Inverno cittadino, che prevede l'attivazione di ulteriori posti di bassa soglia per accogliere le persone senza dimora nel periodo invernale. Il Piano Inverno prevede un potenziamento dei posti rispetto alle ordinarie accoglienze cittadine, fino ad arrivare ad un centinaio di posti in più per le persone senza dimora: saranno messi a disposizione da Caritas 25 posti presso il Seminario del Righi, 13 posti presso San Bernardo e 10 dalla Fraternità delle Parrocchie. Inoltre il Comune di Genova, nell'ambito del Patto di sussidiarietà per le persone senza dimora, attiva ulteriori 50 posti presso la nuova struttura di vico Chiusone.
Le strutture di accoglienza sono aperte dalle 18.30 alle 9 e le persone hanno la possibilità di cenare presso la struttura. È prevista l'apertura delle accoglienze per tutto il giorno in caso di criticità e durante le ondate di freddo diramate con simbolo nero sui bollettini di Arpal. In vico Chiusone è possibile per gli ospiti portare con sé animali da affezione se di modeste dimensioni e non pericolosi. In caso di necessità, sarà attivato anche il volontariato di Protezione Civile.
L'educativa territoriale di strada prosegue il suo operato attraverso l’intervento degli educatori per supportare, aiutare e accompagnare le persone verso un luogo di protezione. In caso di emergenze le Forze dell’Ordine attiveranno il Pronto Intervento Sociale al fine di segnalare persone in condizione di fragilità per strada che necessitano di accoglienza.
Con l'avvio del Piano Inverno l’Amministrazione attiva una nuova struttura di prima accoglienza per le persone senza dimora presso i locali di vico Chiusone. L'attivazione della nuova struttura rientra nell’ambito di una progettualità finanziata da Fondazione Compagnia di San Paolo ''Centro servizi per le povertà - rigenerare e connettere per includere'' che prevede di realizzare una progettazione nei locali all’ultimo piano di un edificio sito in vico Chiusone n.1 in località Campasso.
Il progetto nasce e si sviluppa in un più ampio contesto che il Comune di Genova sta promuovendo con azioni integrate, che mette in luce un’idea di città nella quale vengono posti al centro i concetti di vivibilità/sostenibilità e rigenerazione, con una particolare attenzione alle persone con fragilità o in condizione di grave marginalità attraverso progettazioni, interventi e servizi che possano sia rispondere ai bisogni più immediati delle persone (mangiare, dormire, lavarsi) sia concretizzare contesti educativi e sociali che possano favorirne il miglior reinserimento e la migliore inclusione possibile.
La progettualità prevede due step:
Le attività effettuate presso vico Chiusone saranno in sinergia con quanto già avviene presso la Casa di quartiere di Certosa e presso la palestra di via Porro.