Le voci dei commercianti di via san Luca: «Più sicurezza e più eventi che coinvolgano la nostra zona»

Genova, 30/01/2025.

Tra le vie del Sestiere della Maddalena, una delle più animate è sicuramente via San Luca. Si tratta di un luogo che si potrebbe paragonare ad una moneta, con due facce, testa o croce.

Da un lato le bellezze e il fascino di un centro storico unico al mondo, patrimonio dell'Unesco, fra le luci e le ombre dei vicoli, tra i quali si nasconde Palazzo Spinola, in piazza di Pellicceria, che dal 1599 fa parte del catalogo dei Palazzi dei Rolli e che custodisce sontuosi saloni nobiliari e la possibilità di visitare le cucine storiche, che nel Cinquescento fornivano fastosi pasti alla nobiltà genovese. Dall'altro, quello più oscuro, i problemi di sicurezza e la presenza capillare di quella micro criminalità che non permette di vivere a pieno la meraviglia di una via unica al mondo.

Nel mezzo di questa moneta, in quel bordo sottile che unisce le due facce, ci sono i passanti, coloro che vivono in via san Luca e i commercianti, veri e propri baluardi non solo economici ma anche sociali che permetto a questo caruggio di continuare a vivere. Li abbiamo incontrati, per capire il loro punto di vista e raccogliere le loro opinioni, ma anche i suggerimenti che - se arrivassero nelle famose stanze dei bottoni - potrebbero rappresentare un valida e concreta spinta per rendere più alta la qualità della vita di questa zona.

Iniziamo da Save the Bees, piccolo negozio al in via san Luca 30r, che propone prodotti a a base di miele e che unisce il concetto di commercio a quello di salvaguardia ambientale, sostenendo progetti come la costruzione di bee hotel e arnie. Parliamo con Giorgia Giordano, la titolare: «Ho voluto aprire il mio negozio qui per una questione sentimentale. Mio padre è nato nel centro storico e mi sento molto legata a questi posti, inoltre il centro storico di Genova raccoglie la vera anima di questa città. Noi commercianti ce la mettiamo veramente tutta, ma abbiamo bisogno di aiuto. Vediamo che ci sono zone dei caruggi che vengono coinvolte in tante attività ed eventi, che sarebbe il caso venissero organizzati anche qui, soprattutto nella parte bassa, ossia proprio in via san Luca e in piazza Banchi. Abbiamo bisogno di qualcosa di bello! Speriamo che anche i lavori che stanno coinvolgendo piazza Caricamento ci diano una mano in questo senso, ma la paura che quell'area, una volta riaperta, diventi un ricettacolo di problemi c'è ed è anche tanta».

Ci spostiamo leggermente più in avanti, in direzione piazza Fossatello, per arrivare in una realtà che unisce Liguria e Piemonte, nel segno del vino. Siamo infatti alla Vinoteca, in via san Luca 48r, gestita da Giuseppe Ravina, piemontese che ha scelto il centro storico di Genova per aprire questa bottega in cui trovare vini e liquori: Sicuramente la realtà che ho trovato qui è molto diversa da quella a cui ero abituato, nel bene e nel male, ma sono dell'idea che a Genova si stia comunque bene. Certo il problema della sicurezza è tangibile, lo viviamo tutti i giorni, ma ho notato che gli interventi delle Forze dell'Ordine qualche risultato positivo lo hanno dato negli ultimi periodi. Questa è una zona di passaggio, non solo di genovesi, ma anche di turisti, che di qui transitano per andare al Porto Antico e verso l'Acquario, quindi il lavoro non manca di certo».

L'opinione esterna di un piemontese, tutto sommato, non fa uscire Genova con le ossa rotte ma, proseguendo nel nostro giro, è palese che la questione sicurezza sia al centro dell'attenzione. Ce lo conferma anche Sabri Alhayek, che ci accoglie tra i profumi inebrianti della Medina in via san Luca 82 r, un luogo incantato dove trovare frutta secca, dolci, spezie, semi e tanto altro. Sembra di entrare in un Suq, testimonianza, questa, del grande legame tra Genova e i paesi al di là del Mediterraneo. «Nella via ci sono turisti, negozi bellissimi e dall'animo interessante, ma tutto questo viene in qualche modo reso meno affascinante dalla grande quantità di persone che qui girano ubriache».

Ce lo comferma anche il signor Karim, che troviamo nell'altra sede della drogheria La Medina, in piazza Paolo Da Novi, una zona sicuramente più tranquilla: «Chi viene qui da me in drogheria mi conferma che la nostra realtà ha portato ulteriore prestigio alla piazza», ci racconta mentre ci prepara un sacchetto di amarene ricoperte di cioccolato (che sono talmente buone da durare pochissimo, giusto il tempo di uscire dal negozio!), «cerchiamo di fare lo stesso in via san Luca, ma lì è decisamente più difficile e a causa del problema sicurezza, anche gli affari ne risentono».

Concludiamo il nostro giro tornando proprio in via san Luca, per fare quattro chiacchere con Carola Davoli che, insieme alla socia Laura Bergonzi, gestisce da circa due anni e mezzo Love Curvy, un negozio di abbigliamento femminile: «Abbiamo deciso di aprire qui, in via di Fossatello 1r,  perchè il fascino del centro storico è indiscutibile, ma siamo costrette a chiudere alle 18:30 perchè dopo quell'ora il passaggio cambia totalmente e non è più sicuro passeggiare». 

Ma quali sono le possibili soluzioni per contrastare l'attuale situazione? «È necessario che questa zona venga inclusa nelle rotte turistiche», ci risponde Carola, «anche quelle che riguardano il turismo crocieristico, che vengono solitamente dirottate direttamente in via Garibaldi, dove si trovano i  Palazzi dei Rolli più conosciuti. E poi si devono organizzare più iniziative ed eventi che coinvolgano via san Luca, come succede in altr aree del centro storico. Qui ci sentiamo un po' dimenticati e noi commercianti ce la mettiamo tutta, ma non basta!»

Tante opinioni, tanti punti di vista, ma sicuramente dei opinioni in comune, che abbiamo ascoltato in tutte le realtà commerciali che abbiamo visitato: più attività che coinvolgano la zona e più sicurezza. Via san Luca è un'arteria importantissima del centro storico genovese e questo non deve essere mai dimenticato. 

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