L'Oreste. Quando i morti uccidono i vivi, teatro e fumetto animato a Sori

©Tommaso Le Pera
Teatro Comunale di Sori Cerca sulla mappa 21.00
Giovedì06Febbraio2025

Teatro e fumetto animato. L'Oreste. Quando i morti uccidono i vivi inaugura un genere nuovo, il Graphic Novel Theater, grazie alla collaborazione tra il drammaturgo contemporaneo Francesco Niccolini e l'illustratore Andrea Bruno. Lo spettacolo non a caso ha debuttato a Lucca Comics & Games, il più importante festival italiano sul fumetto e l’animazione, e giovedì 6 febbraio 2025, alle ore 21, va in scena al Teatro Comunale di Sori (Genova).

Prosegue la Stagione Soriteatro 24/25, ideata e diretta da Sergio Maifredi, prodotta da Teatro Pubblico Ligure con il sostegno del Comune di Sori, con il contributo al Teatro Pubblico Ligure di Ministero della Cultura e Regione Liguria, la collaborazione di Pro Loco Sori. A interpretare l'Oreste è Claudio Casadio, che per questa interpretazione ha vinto il Premio Franco Enriquez 2023 – Città di Sirolo XIX edizione, nella categoria Teatro Classico e Contemporaneo, sezione Migliore Attore. Regia di Giuseppe Marini. Scenografie e animazioni Imaginarium Creative Studium. Musiche originali Paolo Coletta. Coproduzione Società per Attori e Accademia Perduta/Romagna Teatri.

I biglietti per lo spettacolo (20 euro intero, 17 euro ridotto e 10 euro studenti sotto i 26 anni) sono disponibili sempre online, presso Pro Loco Sori (0185 700681) negli orari di apertura e in teatro un’ora prima degli spettacoli. Aggiornamenti sul sito Teatro Pubblico Ligure, sulla pagina Facebook e sul canale Instagram.

Lo spettacolo

L'Oreste è internato nel manicomio dell'Osservanza a Imola. È stato abbandonato quando era bambino, e da un orfanotrofio a un riformatorio, da un lavoretto a un oltraggio a un pubblico ufficiale, è finito lì dentro perché, semplicemente, in Italia, un tempo andava così. Dopo trent'anni non è ancora uscito: si è specializzato a trovarsi sempre nel posto sbagliato nel momento peggiore. Non ha avuto fortuna l'Oreste, e nel suo passato ci sono avvenimenti terribili che ha rimosso ma dai quali non riesce a liberarsi: la morte della sorella preferita, la partenza del padre per la guerra, il suo ritorno dalla campagna di Russia tre anni dopo la fine di tutto e poi la sua nuova partenza, di nuovo per la Russia, per una fantastica carriera come cosmonauta, e - come se tutto questo non bastasse - la morte violenta della madre, una madre che lo ha rifiutato quando era ancora ragazzino con i primi problemi psichici.

Eppure, l'Oreste è sempre allegro, canta, disegna, non dorme mai, scrive alla sua fidanzata (che ha conosciuto a un festival per matti nel manicomio di Maggiano a Lucca), parla sempre. Parla con i dottori, con gli infermieri, con la sorella che di tanto in tanto viene a trovarlo, ma soprattutto parla con l'Ermes, il suo compagno di stanza, uno schizofrenico convinto di essere un ufficiale aeronautico di un esercito straniero tenuto prigioniero in Italia. Peccato che l'Ermes non esista.

L'Oreste è una riflessione sull'abbandono e sull'amore negato. Su come la vita spesso non faccia sconti e sia impietosa. E su come, a volte, sia più difficile andare da Imola a Lucca che da Imola sulla Luna. Uno spettacolo originale, di struggente poesia e forza, in cui fluiscono momenti drammatici e altri teneramente comici. Con un’animazione grafica di straordinaria potenza, visiva e drammaturgica, Claudio Casadio dà vita e voce a un personaggio indimenticabile, affrontando con grande sensibilità attoriale il tema importante e delicato della malattia mentale.

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