Melanie Brun, la sexy boutique dove non esistono tabù: «Genova è una città aperta e curiosa»

Sonja Berti, titolare della sexy boutique Melanie Brun

Genova, 10/02/2025.

Sessualità femminile: siamo nel 2025, ma queste due parole messe insieme spesso fanno ancora alzare il sopracciglio. Le motivazioni sono molteplici, come l'imbarazzo, l'ignoranza in materia, il pregiudizio e chi più ne ha, più ne metta. Per non parlare di tematiche come sex toys, ricerca del piacere e conoscenza del corpo, sia femminile, sia maschile. Com'è la percezione delle persone rispetto a questi argomenti? È cambiata nel tempo o si porta ancora appresso una sorta di morbosità mista a voyeurismo

Abbiamo deciso di fare un po' di chiarezza e di cercare le risposte a queste domande, andando a trovare Sonja Berti, la titolare di Melanie Brun, la sexy boutique in via dei Giustiniani 58r, nel cuore del centro storico di Genova. Non ci siamo soffermate troppo sulla tipologia di articoli venduti, quanto più sul punto di vista che si può avere all'interno di un negozio che non è un sexy shop un po' oscuro come si può immaginare, ma un ambiente intimo ed elegante, con luci soffuse e quadri alle pareti colorate di un caldo rosso magenta.

Melanie Brun è aperto da 15 anni, quindi non si può certo dire che sia un'attività commerciale in difficoltà: «Quando ho aperto tutti mi dicevano che sarebbe stata una follia, ma volevo fare veramente qualcosa di diverso. Provengo dal mondo della comunicazione in ambito musicale, avevo un'agenzia a Milano e quando ho deciso di ritornare a Genova non volevo aprire la solita attività, ma qualcosa che lasciasse il segno. Dopo alcuni viaggi in Europa ho capito che un luogo dedicato alla sessualità femminile, come ad esempio avevo visto a Barcellona, potesse essere un'idea divertente. Da subito la sexy boutique ha suscitato molto interesse, sia tra i media, sia tra il pubblico e devo dire che, anche grazie alle collaborazioni con sessuologhe professioniste, all'organizzazione di eventi, presentazioni di libri e seminari questo posto è diventato sempre di più un luogo di incontro», ci racconta Sonja.

E quando parliamo di incontri non ci riferiamo a quel tipo di incontri, ma a veri e propri momenti di conoscenza, approfondimento e - perchè no - divertimento, durante i quali i temi relativi alla sessualità e alla ricerca del piacere vengono discussi e sviscerati, perchè la ricerca del benessere e il prendersi cura di sé passano anche dal sesso.

Sonja usa spesso questa espressione: sexy boutique. Perchè? «Melanie Brun è stato concepito per essere un salotto, dove poter riscoprire i segreti del corpo femminile e tutto ciò che è relativo al suo piacere. Un salotto nel centro storico, scelto come luogo di apertura perchè era giusto così, credo sia la location più adatta, perchè gli anni sono trascorsi e la percezione delle persone è sicuramente cambiata, ma rimane comunque quel velo di mistero che vuol coprire l'imbarazzo che ancora si prova ad entrare in una sexy boutique. Alcuni clienti, ad esempio, provengono da altri luoghi della Liguria, per assicurarsi che nessuno sappia che stanno acquistando dei sex toys. Inoltre, lavoro molto con i turisti. In ogni caso dico sempre ai clienti e alle clienti che non stanno facendo nulla di male, non stanno rubando nulla, quindi i sentimenti di imbarazzo o vergogna sono solo un retaggio di una società che ha fatto sempre passare tutte le azioni relative alla ricerca del piacere come qualcosa di sbagliato, quando di sbagliato non c'è proprio nulla!»

Via dei Giustiniani è una via in cui il passaggio non è così intenso, quindi chi vuol andare a curiosare può stare tranquillo, nessuno baderà troppo a quello che stanno facendo. Genova, inoltre, è una città molto più aperta di quello che si potrebbe pensare: «C'è voluto un po' di tempo per far capire al pubblico che cosa fosse Melanie Brun, ma la gente ora ha capito, mi dicono che qui si trovano a proprio agio. Sono stata testimone, con il passare degli anni, che un'evoluzione c'è stata eccome. La trasformazione del design di alcuni sex toys, più delicato, discreto e di buon gusto, ha fatto il resto, così come la nascita di alcuni programmi Tv che trattano di temi legati alla sessualità e all'uscita di libri che si sono rivelati veri e proprio casi editoriali».

Parliamo ovviamente della trilogia a cui ha dato il via il romanzo Cinquanta sfumature di grigio, acclamato da alcuni, considerato alla stregua di un romanzetto mummy porn da altri, ha indubbiamente sdoganato il concetto secondo cui utilizzare i sex toys fosse definitivamente cool: «In quel periodo tutti e tutte mi chiedevano manette e frustini, tendenza che tutto sommato è rimasta, perchè i giochi e gli oggetti legati al Soft Bdsm sono ancora molto richiesti».

A Genova, quindi, il Bondage e il Sadomaso, a livelli più o meno forti, è praticato con grande entusiasmo: «Le donne sono sempre più alla ricerca del loro piacere, c'è maggiore consapevolezza e l'utilizzo dei sex toys è sicuramente un modo per aumentare la conoscenza del proprio corpo e delle sue reazioni a determinati stimoli»

È chiaro, quindi, che la clientela di Melanie Brun sia prevalentemente femminile: «Sicuramente le donne sono le maggiori frequentatrici della mia sexy boutique. Andiamo dai 30 ai 50 anni, anche le giovani mi vengono a trovare, ma si tratta soprattuto di oggetti utilizzati come regali scherzosi per feste di addio al nubilato o feste di laurea. Tra le clienti ci sono anche persone senior, perchè alcuni sex toys possono essere utilizzati per aumentare la forza del pavimento pelvico e quindi evitare fastidi intimi come quelli legati ai prolassi».

Prima di salutare Sonja, un'ultima domanda, che riguarda gli uomini. In tutto questo, loro, come si comportano? «Sicuramente sono un po' più imbarazzati, proprio perchè questo non è il classico sexy shop. Per assurdo qui è tutto molto più soft e alla luce del sole, molto diverso dai luoghi che l'universo maschile è più abituato a frequentare e questo forse li destabilizza. La ritrosia iniziale però piano piano svanisce, perchè qui le persone si sentono a loro agio, ormai hanno capito il concept di Melanie Brun. Qui si può parlare di tutto, senza imbarazzo».

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