Sabato 8 marzo 2025, alle ore 21, al Teatro Garage è in scena Aedem, uno spettacolo di e con Silvia Ponzo prodotto da Opificio03 con regia di Nino Sileci. Il titolo fa parte del progetto ''Da Salotto'', un ciclo di spettacoli con allestimenti agili che si possono facilmente rappresentare in piccoli spazi come, appunto, un salotto, nato da un'idea dell'attrice Alessandra Frabetti.
Il mito di Medea è forse quello che nei secoli è stato oggetto del maggior numero di riscritture, segno costante di un mito archetipico della cultura occidentale che non ha ancora perso il proprio potenziale di ispirazione. Opificio03 parte dalla tragedia di Euripide per attuare una riscrittura tesa a indagare il vero nucleo della tragedia e a chiedersi in che modo il mito di Medea può ancora vivere nel mondo contemporaneo. Chi è Medea dopo 2500 anni dalla sua prima scrittura? Se la principessa di Colchide, figlia del discendente del dio sole, si trovasse a Termini nel 2023, chi sarebbe oggi Medea? La sua storia sarebbe la stessa? La risposta si può trovare sulle pagine dei giornali, dentro i post social, nei tweet dei politici, negli annunci dei telegiornali.
La tradizione ha spesso identificato Medea con l'infanticida, la madre degenere, la ''pazza''. Ma Medea è prima di tutto una straniera, accettata dalla comunità solo in funzione del proprio status di sposa di un membro di quella comunità stessa; quando viene meno quello status ecco che la rovina può ricadere su di lei, ecco la perdita di ogni diritto. Il vero motore che la spinge non è la vendetta, ma la rivalsa, la ribellione violenta e caotica a un mondo più violento di lei che la relega al ruolo di eterna vittima, l’unico ruolo possibile per una donna straniera. Duemila anni fa, come oggi. “Aedem” diventa quindi il mezzo per parlare di cosa vuol dire essere stranieri oggi; di cosa vuol dire essere senza casa, senza patria, senza diritti, di cosa vuol dire vivere per strada, essere migranti. La nuova storia della principessa della Colchide e del suo viaggio verso l’Italia, raccontata attraverso un monologo tragicomico, crudo e poetico, dal finale spiazzante, si arricchisce infatti delle caratteristiche e dei racconti di tante altre donne provenienti dall’Iran, Afganistan, Pakistan, tracciando in maniera molto definita un percorso comune a tutte.
Le prevendite dei biglietti degli spettacoli (intero 14 euro, ridotto 11 euro + prevendita) si possono acquistare all’Ufficio del Teatro Garage (via Repetto 18r - cancello, tel. 010 511447) mercoledì e giovedì dalle 15 alle 18, venerdì dalle 11 alle 14, oppure online sul sito del Teatro Garage. Gli under 25 hanno sempre diritto a un biglietto ridotto speciale a 10 euro, esibendo alla cassa la carta d'identità. La biglietteria alla Sala Diana apre un’ora prima dell’inizio degli spettacoli. Informazioni: sito Teatro Garage, info@teatrogarage.it, 010 511447.