Genova, 03/03/2025.
Tra coriandoli, maschere, scherzi e colori, il Carnevale è senza dubbio uno dei momenti di festa più attesi a Genova, dove il mugugno lascia il posto al sorriso per almeno due settimane. Ogni grande festa che si rispetti merita poi un finale con il botto. E anche il Carnevale ha da sempre la sua degna conclusione: si tratta del Martedì Grasso, ovvero l'apice dei festeggiamenti carnevaleschi, una festa ricca di tradizioni che uniscono cultura, gastronomia e divertimento.
A Genova, Carnevale e Martedì Grasso sono celebrati con usanze uniche che riflettono l'identità storica della città. Ecco quindi le tradizioni genovesi del Carnevale e di Martedì Grasso.
Dolci della tradizione per Carnevale e Martedì Grasso
Impossibile pensare al Carnevale senza i suoi dolci tipici. A Genova, le bugie - conosciute anche come chiacchiere in altre regioni d’Italia - sono un must. Si tratta di sottili sfoglie di pasta fritta spolverate con zucchero a velo, croccanti e irresistibili. Vi state chiedendo dove comprare le bugie di Carnevale a Genova? Cliccando sul link è possibile scoprire 5 pasticcerie da visitare.
C'è poi il latte brusco, noto anche come latte fritto: si tratta di un dolce a base di latte, uova e farina, fritto fino a raggiungere una croccantezza dorata. E che dire delle frittelle di mele? Semplici e deliziose, vengono preparate con fettine di mela immerse in una pastella leggera e poi fritte fino a diventare dorate e croccanti. Non mancano nemmeno i coriandoli e i ravioli di carnevale, souvenir perfetto da portare a casa nei giorni di Carnevale.
Maschere di Carnevale genovesi
Durante il periodo carnevalesco, figuranti dei gruppi storici genovesi visitano le scuole elementari per far conoscere ai più giovani le maschere tipiche locali. Tra queste spiccano O Marcheise, A Marcheisa, A Paisann-a, O Paisan, Pacciugo, Pacciuga, O Villan, O Scio Reginn-a e Capitan Spaventa.
Quest'ultima è la figura più tipica e conosciuta a Genova, un personaggio della Commedia dell’Arte nato proprio in Liguria. Con il suo aspetto fiero e la sua parlantina sciolta, rappresenta l’astuzia e la vivacità del popolo genovese.
Da non dimenticare poi Baciccia della Radiccia e il suo amico Barudda. Baciccia, diminutivo genovese di Giovanni Battista, si riconosce per il suo cappello rosso e blu, giacca nera e papillon. Ama bere e lottare per la giustizia punendo i malvagi con il suo bastone coinvolgendo l’amico, Barudda, balbuziente e bonaccione. Baciccia verrà detto “della Radiccia” per attribuirgli per scherzo un titolo nobiliare. In genovese “radiccia” significa cicoria.
Carnevale in musica: balli popolari e sfilate della tradizione
Le origini del Carnevale genovese affonda le radici nel Medioevo, quando la città viveva un periodo di grande splendore. La tradizione di balli popolari come la "Rionda" e la "Moresca" arricchiva le festività, con danze che simboleggiavano scontri tra Cristiani e Turchi o la vita dei pescatori liguri. Più avanti vennero introdotti i "Carrossezzi", sontuose sfilate carnevalesche che partivano da Piazza Fontane Marose e attraversavano il centro della città. Durante questi cortei, dame e cavalieri lanciavano fiori e uova profumate... ma non mancavano gli scherzi con uova marce.
Il menù tipico del Martedì grasso a Genova
Il Martedì Grasso a Genova veniva festeggiato in grande stile soprattutto a pranzo, che in antichità fungeva da scorta prima dell'austerità imposta dalla Quaresima, al tempo osservatissima. Al contrario di quello che si vede oggi nel capoluogo ligure, i dolci erano sì importanti, ma il salato era fondamentale. Quindi, oltre alle tradizionali bugie, erano obbligatori i ravioli. Il menù tipico del Martedì Grasso a Genova era composto da: