Il Teatro Nazionale di Genova ospita Crisi di nervi, un'opera teatrale che mette in scena tre atti unici del celebre drammaturgo Anton Čechov. La regia è affidata a Peter Stein.
Peter Stein, uno dei maggiori registi europei, affronta da par suo Anton Cechov. Con un gruppo affiatatissimo di interpreti – gli stessi che aveva diretto nel recente e acclamatissimo Il compleanno di Harold Pinter – sceglie dalla produzione dell’autore russo tre atti unici, tornando così ad uno dei suoi autori di riferimento. L’ensemble attorale, in cui spiccano i nomi di Maddalena Crippa, Alessandro Averone e Gianluigi Fogacci, si confronterà dunque con tre testi in cui si avverte chiara la felicità creativa del giovane Cechov.
Raccolti sotto il titolo emblematico di Crisi di nervi, ecco allora L’orso, I danni del tabacco e La domanda di matrimonio. Sono opere, scritte tra il 1884 e il 1891, che lo stesso autore definiva “scherzi scenici”: questi tre piccoli capolavori, rappresentati ovunque e continuamente, sono tre brevi e folgoranti istantanee, tre intensi ritratti umani. Spiega il regista: «Dopo l’insuccesso delle sue prime due opere, il giovane Cechov giurò di non scrivere mai più per il teatro drammatico e decise di dedicarsi esclusivamente al vaudeville. Questa circostanza ci ha regalato una serie di atti unici, pieni di sarcasmo, di comicità paradossale, di stravagante assurdità e folle crudeltà, e che a loro volta sono diventati il terreno fertile per l’esperienza e la preparazione delle grandi opere della maturità dell’autore».
Di lì a poco, infatti, sarebbero arrivati Gabbiano, Zio Vanja, Tre sorelle. Ma già tutti i temi cari all’autore sono presenti negli atti unici: quello sguardo empatico e ironico sul mondo e sull’umanità, quel senso di nostalgia per tutto ciò che avrebbe potuto essere e non è stato, quella feroce e tagliente analisi delle dinamiche familiari, la aguzza critica sociale. A firmare la traduzione e l’adattamento dei testi è lo stesso Stein, che per questo lavoro si avvale dei suoi più fidati collaboratori, ovvero Ferdinand Woegerbauer per le scene, Anna Maria Heinreich per i costumi e Andrea Violato per le luci.