Elezioni Genova 2025: il programma di Silvia Salis in 10 punti, tra lavoro e cultura

Silvia Salis Sindaca/Facebook

Genova, 17/03/2025.

È già domani. Questo lo slogan con cui Silvia Salis, candidata sindaca di Genova per il centrosinistra, ha presentato il suo programma presso i Magazzini del Cotone del Porto Antico, lanciando ufficialmente la sua campagna elettorale in vista delle elezioni comunali a Genova. Le date da segnare sul calendario sono quelle del 25 e 26 maggio 2025, giornate in cui i cittadini saranno chiamati a votare a Genova per rinnovare il consiglio comunale e scegliere il nuovo primo cittadino.

In opposizione alla candidatura di Pietro Piciocchi, schierato dal centrodestra, Salis ha svelato i 10 punti salienti del suo programma consultabili più nel dettaglio sul sito web silviasalissindaca.it. Il futuro è il fil rouge che lega i punti del programma, come si evince dal discorso finale della candidata per il centrosinistra: «Genova, ricordati chi sei, chi siamo, perché non siamo un popolo qualunque ma non abbiamo mai lasciamo indietro nessuno. Dobbiamo smettere di aspettare e ricominciare a scrivere la nostra storia. Immaginate ora la Genova del futuro dove nessuno deve andare via per realizzare i propri sogni. Immaginate una città che valorizza il talento, che non lascia indietro nessuno, viva e forte. Non è un sogno, è il futuro. Vogliamo riprenderci questa città. Genova ha già dormito abbastanza. È già domani».

Ecco i 10 punti del programma di Silvia Salis per le elezioni comunali 2025 a Genova:

  • Il lavoro è il primo punto del programma del centrosinistra: «Il lavoro è il tema col quale ho aperto il mio programma e sicuramente la chiave per rivoluzionare questa città, per permettere alle persone di avere una vita sempre più dignitosa, per permettere ai giovani di non dover scappare per realizzare i propri sogni», ha dichiarato Silvia Salis;
  • Welfare: l'obiettivo è rifondare le reti sociali dagli asili al benessere delle persone, passando per chi non ha diritto alla casa;
  • Sicurezza: spazi pubblici vivi, sicurezza presidiando il territorio, non con la repressione;
  • Cultura: vivere insieme non solo in centro, ma in tutta la città; piccoli teatri e circuiti eterogenee per farci stupire dagli artisti del futuro;
  • Mobilità: sviluppo della metropolitana, investimenti sulla sicurezza stradale, si punterà su ferro e gomma. Una Genova che si muove sostenibilmente «con un nuovo sistema tariffario e un nuovo accordo tra Amt e Trenitalia»;
  • Istruzione: l'obiettivo è mettere a sistema le grandi accademie della città, attrarre investimenti internazionali e mettere al centro lo studio;
  • Porto e le infrastrutture: ridisegnare il sistema portuale, porre fine alla logica commissariale, la responsabilità delle opere deve tornare in mano dell’autorità di sistema portuale;
  • No alla funivia del Lagaccio, no allo skymetro della Valbisagno: è necessario un progetto sostenibile che non si abbatta sui cittadini e che non abbatta le scuole;
  • Pulizia di Genova: nuovo ciclo dei rifiuti, Tari sostenibile per famiglie e imprese. Rilancio di Amiu investendo in competenza grazie alla partecipata del comune. Amiu deve chiudere il ciclo dei rifiuti autonomamente, diminuire la produzione dei rifiuti e ridare centralità a economia circolare;
  • Partecipazione e diritti: capacità decisionale per i Municipi, capacità di decisione e autonomia gestionale per stare più vicino ai cittadini, con sedi di confronto permanente con i cittadini, pianificando con il territorio le scelte. Ascolto costante delle istanze dei cittadini. Multiculturalità e fine della ghettizzazione in alcuni quartieri della città. Tornerà il patrocinio al Pride, la marcia dell'orgoglio LGBT+. Maggior accessibilità ai presidi antiviolenza e le case rifugio.
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