Domenica 23 marzo 2025, alle ore 17, all'auditorium di Largo Pessagno, per Obiettivo Creatività va in scena Goccia. La coscienza dell'acqua, spettacolo per bambini di e con Fiona Dovo, nato da un’idea di Vincenza Pastore e prodotto dal Teatro delle Formiche. Biglietti: 5 euro. L’incasso è devoluto al Comune di Chiavari per azioni di pubblica utilità. Per info e prenotazioni: 010 2477045.
Lo spettacolo
In un laboratorio di ricerca e grazie ad alcuni esperimenti un simpatico scienziato scopre le proprietà straordinarie dell’acqua. Con questo antefatto lo spettatore viene catapultato nella vicenda di una goccia rimasta all’interno di una bottiglia di plastica. Dal suo micromondo trasparente la gocciolina è in grado di osservare il comportamento degli umani, a volte responsabile, a volte dissennato, e incontrare tanti personaggi che le faranno conoscere le cause dell’inquinamento dell’acqua.
Durante il suo viaggio nei fondi marini Goccia comprenderà che dietro alle tonnellate di plastica presenti nel mare c’è lo zampino di Indifferenzio, entità malvagia che prolifica ove manca amore e rispetto per la natura. Per fortuna una Sirena, sacerdotessa dei fondi marini, la aiuterà a riappropriarsi della sua gioia di vivere restituendole la consapevolezza necessaria a tornare a vivere come prima. L’acqua non è solo la sostanza da cui ha origine la vita ma è anche custode di una memoria e un’intelligenza unica che gli scienziati non hanno ancora del tutto compreso. Tutti gli scienziati tranne uno.
Il linguaggio utilizzato nello spettacolo è principalmente quello del teatro di figura: mediante l’utilizzo di pupazzi, oggetti animati e ombre cinesi la sola attrice Fiona Dovo è in grado di restituire al pubblico una ricca varietà di personaggi e scene di grande impatto. Tra risate, poesia e magia sarà presente anche un momento dedicato all’educazione ambientale in cui il buffo scienziato spiegherà le proprietà dell’acqua e delle piante. La scenografia è composta da materiale riciclato, materiale povero di varia origine che grazie all’uso fantasioso si trasforma fiabescamente in immagini, visioni strampalate e buffe, quadri plastici di un movimento della fantasia.