Nell’80esimo anniversario della Liberazione, Gian Piero Alloisio è a Genova, presso il Teatro Rina e Gilberto Govi di Genova Bolzaneto, venerdì 25 aprile 2025, alle ore 16.30 con ingresso libero, con il suo nuovo lavoro, La Gioventù del Risorgimento, della Resistenza, del nostro tempo, che mette a confronto le gioventù del Risorgimento e della Resistenza e individua nel movimento cooperativo e nelle organizzazioni dei lavoratori il filo rosso che ha unito questi due momenti fondativi della Repubblica.
Uno spettacolo che, raccontando di storia, è decisamente rivolto all’oggi. Infatti, i monologhi ispirati alle parole di Mazzini e Garibaldi, il racconto della nascita delle prime cooperative, del fiorire e del tramontare della “civiltà dell’acciaio”, sono continuamente rapportati al nostro drammatico presente, quasi a cercare un rinnovamento delle soluzioni collettive dell’800 e del ‘900. Come vuole il teatro-canzone, i monologhi si alternano ai brani musicali, scritti dallo stesso Alloisio con Maurizio Maggiani e Ivano Fossati e da Giorgio Gaber e Sandro Luporini. Sul palco, con Gian Piero Alloisio: Gianni Martini, Claudio De Mattei e Dado Sezzi, i musicisti genovesi che per diciott’anni hanno accompagnato Giorgio Gaber.
I due secoli di storia sono anche evocati da altre due canzoni: “Il canto degli Italiani”, dei giovanissimi genovesi Goffredo Mameli (morto nella difesa della Repubblica Romana del 1849) e Michele Novaro, e “Dalle belle città”, del partigiano genovese Emilio “Cini” Casalini (morto nel 1944 alla Benedicta) e del giovanissimo partigiano pavese Angelo “Lanfranco” Rossi (che dopo la guerra collaborò con Umberto Bindi e Giorgio Calabrese alla “Scuola genovese della canzone d’autore”).
Le video-testimonianze dei partigiani raccolte in vent’anni di Festival Pop della Resistenza si completano con il contributo di giovani artisti dell’Ovadese, lo scrittore e ca ciatore Edoardo Campazzo, il soprano Chiara Sorce e l’autore pop Lyuca. Inoltre, sarà proiettato il video della canzone “Per la libertà” (De Scalzi-Ongaro), nella toccante interpretazione di Vittorio De Scalzi.