Genova, approvato il Piano del Commercio dal Consiglio Comunale: regole e vincoli

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Genova, 09/04/2025.

Approvato dal Consiglio Comunale di Genova il nuovo Piano comunale del Commercio. Il Piano stabilisce regole precise per il rilascio delle autorizzazioni tenendo conto del tessuto commerciale, della qualità dei posti di lavoro che creano e dei servizi di quartiere, anche in un'ottica di miglioramento della qualità della vita.

In base alla legge regionale sul Commercio, il nuovo Piano attua una ''zonizzazione'' del territorio comunale su cui vengono individuati e perimetrati, oltre ai centri storici, i centri storici urbani, i centri storici commerciali e una fascia di ''cuscinetto'' di 1 km lineare attorno ai centri storici urbani.

Per ogni zona sono indicati e aggiornati i limiti massimi di metrature sulla superficie netta di vendita. Nei centri storici urbani e centri storici commerciali sono previsti i limiti in vigore nei centri storici in cui è già attiva l'Intesa e pertanto, per gli esercizi di vicinato, il limite massimo è di 100 mq per alimentari e 150 per non alimentari, mentre per le medie strutture di vendita il limite massimo è di 250 per il food e 600 per i non alimentari.

Nella fascia cuscinetto, novità introdotta dal Piano del Commercio, per gli esercizi di vicinato food e non food vale il limite di 250 mq di superficie netta di vendita, mentre è fissato a 1000 mq il limite per le medie strutture di vendita. Per il rilascio di autorizzazioni relative a medie e grandi strutture di vendita, è introdotto l'obbligo di attivazione di programmi di recupero e distribuzione delle eccedenze e invenduto: per tutte le categorie merceologiche è richiesta l’installazione di stazioni di ricarica per veicoli e autoveicoli elettrici.

Inoltre, per il rilascio di autorizzazioni relative a grandi strutture di vendita di generi alimentari, scatta l'obbligatorietà di adozione di un quartiere collinare, nell'ambito del territorio limitrofo all'insediamento commerciale, per il mantenimento dei servizi di prossimità mediante forme di vendita organizzate in sede fissa o su mezzo ambulante per la distribuzione di generi di prima necessità. Altra novità introdotta dal piano è il sistema di punteggio con cui vengono individuati parametri qualitativi per il rilascio dell’autorizzazione. I parametri riguardano sia la conduzione aziendale (in particolare le ricadute occupazionali) e i servizi accessori per il quartiere.

Nella richiesta di autorizzazione sarà tenuto conto di un punteggio su: parametri occupazionali (assunzioni a tempo indeterminato e tempo pieno da liste dei Cpi, esodati, lavoratori usciti dal ciclo produttivo per chiusura o delocalizzazione, assunzioni a tempo determinato con durata minima di 12 mesi); adozione di un quartiere collinare con l’insediamento o il mantenimento di un servizio di prossimità con forme di vendita in sede fissa o ambulante.

Tra le prestazioni strutturali accessorie sono stabiliti punteggi a fini autorizzativi su: parcheggi pertinenziali delle attività commerciali a disposizione del quartiere dopo l’orario di chiusura, aree cani, aree sport aperte alla pubblica fruizione, interventi di miglioria urbana, abbattimento barriere architettoniche, nuova illuminazione integrativa a quella pubblica, videosorveglianza, totem informativi anche per la promozione delle attività locali svolte dai Civ, rinnovo dell’arredo urbano con installazioni innovative (ricariche Usb), depositi per biciclette e gestione di punti raccolta ecovan.

«Si tratta innanzitutto di uno strumento molto innovativo per la nostra città, che per la prima volta si dota di un Piano comunale del Commercio - dice l'assessore comunale al Commercio Paola Bordilli - Un Piano approvato dal Consiglio Comunale dopo una Commissione in cui tutti gli auditi, Camera di Commercio, sindacati, associazioni di categoria dei commercianti e consumatori, hanno espresso pareri favorevoli e parole positive. Un riconoscimento importante, frutto di un’attenta condivisione con tutti gli stakeholder che ci hanno aiutato ad elaborare un Piano - spiega Bordilli - basato su due punti chiave. Il primo, vincoli dimensionali per i centri storici e le aree limitrofe in una logica di città policentrica; il secondo, ulteriori requisiti richiesti per l’apertura che soddisfino bisogni reali della comunità come occupazione di qualità, sostegno ai quartieri collinari, parcheggi pertinenziali a disposizione dei residenti, nuove aree gioco per bimbi, aree sportive e aree cani. Quanto proposto dal Piano commerciale parte da studi approfonditi e dettagliati, in base ai quali è stata individuata una strategia grazie alla quale ogni nuovo insediamento commerciale sarà un’opportunità per innescare processi virtuosi - conclude l'assessore - non solo sul piano della rigenerazione urbana ma anche dell’equità sociale, con attenzione ai posti di lavoro, ai quartieri in cui i servizi sono più carenti e, più in generale, a quelle prestazioni migliorative della vivibilità».

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