Genova, 14/06/2017.
Sabato 17 giugno, ore 11, inaugura il rifugio Casermette del Penna, nel Parco dell'Aveto. A soli sei mesi di distanza dall’impresa della riapertura della Miniera di Gambatesa, e a poche settimane dall’apertura del nuovissimo rifugio Malga di Zanoni, sulle alture di Borzonasca, il Parco dell’Aveto raggiunge oggi un altro importante obiettivo: l’apertura al pubblico di un altro dei nuovi rifugi, che si trova nel Comune di Santo Stefano d’Aveto, in quella che è chiamata la piccola Svizzera.
I lavori si sono protratti per molto tempo, ma oggi il rifugio Casermette del Penna si presenta accogliente e dotato di impianti a fonti rinnovabili (solare e a biomasse legnose); anche l’arredo funzionale della struttura rappresenta un'altra buona pratica dell’Ente Parco, essendo stato realizzato da parte di falegnami locali, valorizzando il legname delle foresta regionale, in gestione al Parco, semilavorato e stagionato in bosco: un’altra vetrina della filiera del bosco a Km Zero attivata dal Parco dell’Aveto, e significativo esempio delle enormi potenzialità di sviluppo sostenibile attivabili nella montagna.
Il rifugio è ubicato a quota 1400 circa s.l.m, nel cuore della foresta regionale del Penna, immerso in una faggeta secolare ai piedi del Monte Penna (1769 m slm), dalla netta e inconfondibile conformazione alpestre, ed è stato ricavato restaurando e adattando le vecchie caserme della Guardia Forestale, inutilizzate da decenni.
Il rifugio delle Casermette, raggiungibile comodamente anche in auto, è da sempre meta di numerosi escursionisti e turisti nelle diverse stagioni; è collegato da numerosi sentieri escursionistici (pedonali, ciclabili e ippoturistici) con le principali località e cime dei dintorni. Il complesso sarà fruibile durante tutto l’anno: in primavera-estate, come meta di gitanti ed escursionisti, grazie all’ambiente boscato e all’ombreggiamento dei dintorni, garanzia di frescura, o come punto di partenza per escursioni; in autunno, in particolare per la raccolta funghi, e in inverno e inizio primavera per la pratica di attività e sport della neve, e in particolare per lo sci di fondo (la foresta ospita una delle pochissime piste da fondo della Liguria) e l’escursionismo con le ciaspole.
Il nuovo rifugio è suddiviso in due corpi: il principale (Casermette del Penna), con quattro camere e bar-ristorante, può ospitare fino a 11/12 persone in comode stanze da 2, da 3 e da 4, tutte dotate di bagno e doccia, mentre la depéndance (Pennino) è attrezzata con camerata per gruppi (fino a 12 persone) e ha servizi autonomi. Nel ristorante possono trovare posto a pranzo o a cena una trentina di persone, quindi anche clienti di passaggio.
Completano le dotazioni del rifugio alcune strutture e attrezzature integrative per la fruizione all’aria aperta, che lo arricchiscono ulteriormente: una mini area per alloggiamento di 7 mezzi tipo camper, ubicata lungo la strada di ingresso al rifugio, comprensiva di piazzale per lo smaltimento igienico-sanitario, riservata alla clientela del rifugio; poi il percorso didattico tra le chiome: un mini-percorso aereo con passerelle tra gli alberi, fruibile autonomamente e in sicurezza da parte della clientela del rifugio.
La gestione è stata affidata dal Parco, a seguito di gara a evidenza pubblica, all’associazione d’impresa tra l’albergo ristorante Le Fate e la cooperativa Alta Val d’Aveto di Casoni di Amborzasco, che ricomprende imprenditori locali dell’accoglienza e dei servizi agro-forestali: un connubio che premia il saper fare della gente del posto, e che garantisce una gestione attenta alla tradizione e all’identità locali, con buona conoscenza del territorio.