Coronavirus in Liguria: cosa riapre e riparte dal 14 aprile. Il decreto della Regione

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Genova, 14/04/2020.

La Liguria riparte, almeno in alcuni settori. Dopo il via libera per la riapertura di librerie, cartolibrerie e negozi per neonati e bambini (ma anche lavanderie, studi professionali, la filiera della silvicoltura e della produzione di carta e altre attività produttive nel settore legno e agricoltura), come indicato dall'ultimo Dpcm 10 aprile 2020 (che ha prorogato il lockdown al 3 maggio 2020), la Regione ha pensato ad alcune misure ad hoc. Restano aperte le farmacie, gli ipermercati, i supermercati, i discount di alimentari, i minimercati e altri esercizi non specializzati di alimentari vari. Riparte il commercio al dettaglio di prodotti surgelati. «Torniamo gradualmente, e con grande attenzione, a vivere. Abbiamo elaborato un Decreto coerente con quello del Presidente del Consiglio, ma che tiene conto delle tipicità del nostro territorio», ha detto il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. A partire dal martedì 14 aprile 2020, in Liguria, si autorizzano:

  • Giardinaggio, sia a scopo professionale che personale, e coltivazione di piccoli terreni;
  • Manutenzione straordinaria e allestimento delle attività balneari e dei piccoli chioschi in vista della stagione estiva;
  • Attività dei cantieri nautici propedeutici alla consegna delle imbarcazioni già allestite;
  • Piccoli lavori di edilizia, sia privata che pubblica;
  • Controlli alle imbarcazioni da parte delle darsene.

«Un piccolo primo passo che però richiede ancora più responsabilità e attenzione da parte di tutti. Solo usando la testa e il buonsenso potremo piano piano tornare alla normalità - dice Toti - In particolare possono tornare al lavoro i giardinieri e tutti coloro che hanno cura dei nostri parchi e giardini, pubblici e privati, includendo la possibilità di effettuare le manutenzioni di campi da calcio o da golf. La salvaguardia del nostro patrimonio paesaggistico passa attraverso la salvaguardia dell’ambiente e riteniamo quindi di autorizzare alcune tipologie di lavori, svolti da piccole squadre di professionisti o individualmente. Allo stesso modo, i proprietari di frutteti, orti o un piccoli allevamenti di animali da cortile possono recarvisi per la cura di piante e animali».

In relazione al comparto balneare «sono autorizzate - precisa Toti - da parte dei proprietari o titolari delle concessioni demaniali le attività, isolate e non a contatto con il pubblico, di manutenzione ordinaria e allestimento degli stabilimenti o chioschi: si tratta di un punto fondamentale in una regione come la Liguria che ha nel settore balneare un’asse strategico per il turismo e quindi per l’economia. Inoltre, in coerenza con il Dpcm, che autorizza alcune piccole attività artigiane, riteniamo di autorizzare gli interventi di edilizia pubblica e privata rientranti nel Dpr380/2001. Per il resto, in Liguria, non si sono mai fermate e rimangono autorizzate tutte le opere pubbliche e i grandi cantieri legati al dissesto idrogeologico o alla messa in sicurezza del territorio».

Per quanto riguarda i cantieri e specificamente il comparto della nautica «autorizziamo la consegna di natanti che siano già allestiti con le correlate attività di collaudo propedeutiche alla consegna: questo consente di sbloccare decine di migliaia di euro di introiti per un comparto che è vitale e strategico per la Liguria e per tutto il Paese. Allo stesso modo, consentiamo alle Darsene di poter intervenire con le manutenzioni ordinarie di pontili o banchine». Poi conclude: «Il fatto che autorizziamo queste specifiche attività - prosegue Toti - comporta un’attenzione ancora maggiore nell’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, nel rispetto delle regole sulle distanze di sicurezza e sulla profilassi, come il lavaggio delle mani, con una maggiore responsabilità da parte di tutti. La riapertura di queste attività, ben individuate, interessa un numero molto limitato di cittadini: per tutti gli altri è indispensabile continuare a rispettare rigorosamente le regole, rimanendo in casa. Dal 14 aprile inizieremo a lavorare insieme a Prefetture, Alisa, categorie economiche e sindacati per individuare regole e buone prassi che potranno essere adottate mano a mano che riapriranno anche le altre attività, per evitare il propagarsi del contagio e tutelare lavoratori e cittadini».

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