Contenuto in collaborazione con Sungei
Genova, 13/07/2020.
La strana estate della fase 3 è l’occasione per riscoprire borghi delle nostre campagne ingiustamente dimenticati. E la Liguria ne è piena. Luoghi di straordinaria bellezza, in cui l’unicità del paesaggio si affianca a un patrimonio culturale spesso sconosciuto, che ti sorprende semplicemente passeggiando tra crose e piazzette.
Uno di questi luoghi è Velva, frazione di Castiglione Chiavarese, nell’immediato entroterra di Sestri Levante. Il paese da alcuni anni ha individuato nel turismo alternativo una nuova identità: l'offerta di case vacanze e agriturismi è ampia, così come sono numerose le storie di piccoli imprenditori che hanno deciso di scommettere sulla Val Petronio come eccellenza dell'enogastronomia (come la Locanda Veleura o le cantine Pino Gino).
A Sungei (su Instagram @instasungei), dimora storica appartenuta alla famiglia Navone-De Martini oggi riconvertita in casa vacanze, ho trascorso forse i giorni più belli delle mie ferie estive. Definirla una casa di campagna è riduttivo: i due appartamenti a disposizione degli ospiti (entrambi con giardino e accesso riservato ndr) sono curati nei minimi dettagli, ogni finestra spalanca la vista su una campagna sconfinata, il bello ti circonda ovunque, dentro e fuori casa, dalla poderosa quercia che da secoli “fa da guardia” a Sungei, all’antica cantina, alle fasce ricche di alberi da frutta e ulivi, curati personalmente dai proprietari, professionisti divisi tra Genova e Milano, innamorati di questa terra.
La "casa dell’artista" conserva vari quadri e sculture di Maby Navone, pioniera nell’utilizzo di frammenti di plastica recuperati in spiaggia per le sue composizioni: aveva fatto di Sungei il suo spazio di meditazione e lavoro. La "casa dello scrittore" ha, tra le sue curiosità, una lampada appartenuta al premio Nobel Philip Roth (…sì, ora posso dire di aver letto sotto la stessa luce che ha rischiarato una qualche stanza della casa del grande scrittore americano!).
Le notti sono state fresche e riposanti, le giornate mai scontate: per la prima volta, infatti, ho alternato le classiche, interminabili ore al mare (che è comunque a soli 20 minuti di auto), a escursioni a piedi, a cavallo, in bicicletta. A scoprire il centro storico del borgo, un delizioso labirinto di vicoli dall’impronta medievale, con il sagrato della chiesa che cela un antico mosaico a ciottoli (risseu), probabilmente uno degli ultimi originali di tutta la regione. A girovagare in macchina nella campagna circostante, scoprendo in ogni tappa qualcosa di nuovo: Carro con le sue reminiscenze paganiniane, Varese Ligure con i suoi prodotti biologici, San Nicolao con i suoi resti archeologici.
Sembra che la valle, ad oggi, abbia ospitato molti più turisti stranieri che italiani. Possibile che abbiano compreso prima di noi quanto di bello e unico offre l’entroterra levantino?