Genova, 05/12/2017.
A Genova, più che in altre città, serve una vera e propria rivoluzione della mobilità. Un passo importante verso una mobilità più sostenibile, efficiente e moderna. Tante le soluzioni: dal ritorno ai tram all'allungamento della metropolitana, dall'elettrico alle piste ciclabili, fino al bike sharing. Di questo, e molto altro, abbiamo parlato con Stefano Balleari, vice sindaco del Comune di Genova e assessore con delega a Mobilità e Trasporti.
Assessore Balleari, c'è un piano
generale del Comune per una mobilità più sostenibile?
«Per rilanciare la nostra città sul piano urbanistico c'è il
Piano urbano della mobilità sostenibile (Pums),
che abbiamo affidato al Centro italiano di eccellenza sulla
logistica integrata (Cieli) dell’Università di Genova,
diretto da Enrico Musso. Saranno tenute in
considerazione le esigenze dei cittadini e i movimenti che ci sono
in città, prima delle richieste dell'amministrazione. Genova
torna protagonista, e potrà così ricevere i finanziamenti
dello Stato. Vogliamo migliorare vivibilità
cittadina».
Tornando al tram, ad esempio?
«Dove potremo usare il sedime ferroviario in disuso, faremo la
metropolitana di superficie. Dove, invece, non è possibile, faremo
delle linee tranviarie, che riqualificano l'ambiente
circostante. I cittadini potranno muoversi più velocemente e
comodamente, oltre a veder incrementare il valore immobiliare delle
zone interessate».
Quali novità porterà con sé il
Pums?
«Cerchiamo di tracciare delle linee per i prossimi 30 anni, con
idee e progetti a lungo termine. In primis prolungare la
metropolitana da Brin, sino a farla giungere a
Canepari e poi Rivarolo. Da lì,
utilizzando il sedime delle ferrovie che al momento non è in uso,
fare il collegamentro tra la metro classica e una metropolitana di
superficie, che colleghi sino a Pontedecimo. Questo progetto
prevede anche l'altro prolungamento della metro non più a San
Martino, per motivi di costi e perché completamente interrato, ma a
Terralba. In contemporanea faremo una tranvia che
da Brignole, ricalcando il percorso del 17, collegherà con
l'estremo Levante. Per quanto riguarda l'estremo Ponente,
l'idea è di usare la rete ferroviaria che sarà dismessa a
lavori del nodo ferroviario ultimati, per collegare fino Voltri con
una metro di superficie. Infine, l'ultima linea sarebbe quella
che collega Brignole a Prato con il tram».
Sarà possibile vedere una pista ciclabile
che collega il Ponente al Levante?
«La ciclabilità genovese tradizionale è piuttosto complessa. Ma il
progetto della pista ciclo-pedonale urbana genovese
presentato dall'associazione Confprofessioni
Liguria e Adc Liguria e
donato al Comune di Genova, è interessante e da appoggiare in toto.
Un modo per riqualificare il territorio e renderlo bike
friendly. Il percorso della Super11
partirebbe dalla Fiumara e arriverebbe fino a Boccadasse, passando
per Corso Italia e toccando la Lanterna con una deviazione. Un
totale di 11 km di lunghezza, per una pista ciclabile ben protetta
e separata dal traffico veicolare».
L'elettrico potrebbe essere
un'altra soluzione?
«È un aspetto fondamentale. L'obiettivo è liberare il centro
storico dalla polveri riproponendo il progetto delle merci
elettriche, conosciuto anche come distribuzione verde
delle merci. In questo modo, le piccole consegne avverrebbero
con bici o mezzi ecologici. Un progetto che non graverebbe sulle
tasche dei cittadini e migliorerebbe la aria e vivibilità del
centro. Stiamo lavorando per aggiungere 7 colonnine per la
ricarica di auto e scooter elettrici alle 14 già
esistenti. Infine, il Comune attuando misure come la sosta gratuita
nelle Isole Azzurre o la libera circolazione nelle zone a traffico
limitato ai veicoli elettrici».
E come sta andando il servizio car
sharing?
«Non benissimo, a dir la verità. Occorre muoverci in una direzione,
quella di fare il Car Sharing free float,
ossia consentire al cittadino che noleggia, di cercare l'auto
più vicina, utilizzarla e parcheggiarla ovunque consentito. Il
nostro obiettivo è togliere, quindi, le stazioni di sosta. Questo
comporterebbe un investimento importante, con l'aumento dei
veicoli. I cittadini, così com'è ora, non lo considerano un
servizio interessante».
È il Bike Sharing,
invece?
«Il sogno è quello di un Bike Sharing
elettrico, che sostituisca quello tradizionale.
Genova, con i suoi sali e scendi, avrebbe un riscontro molto
positivo. Anche qui, parliamo di un Bike Sharing free
flot, del tutto ecologico, a bassissimo costo e tutto fatto
con il cellulare. A Milano, ad esempio, funziona benissimo».
Tornando alla mobilità attuale, il
Comune sta sperimentando nuove formule di utilizzo dei mezzi
pubblici.
«Per far pulsare la città, bisogna far muovere l'economia.
Come? Con il turismo e con il commercio. Per iniziative come il
Black Friday genovese, quando più attività hanno
organizzato eventi pubblici gratuiti, abbiamo pensato con
Amt di prolungare l'orario della metropolitana e di
inserire una bus navetta che giri per il centro per spostarsi.
Riproporremo questo progetto in futuro, per iniziative simili o
culturali».
C'era anche l'idea di allargare il biglietto
integrativo bus-treno alla città metropolitana.
«Quando sarà a regime la fusione Amt-Atp, parleremo anche
di questo aspetto. Ma i tempi tecnici sono piuttosto lunghi.
Tuttavia, il biglietto integrato è una cosa che funziona e sulla
quale non torneremo indietro».
Questa amministrazione ha attuato la cosiddetta
rivoluzione dei parcheggi,
modificando le tariffe.
«Sulla prima ora, parliamo di una riduzione del 48%. Tra le grandi
città italiane, siamo passati da essere una delle più care a quella
con le tariffe più basse. Lo considero un primo passo davvero
importante».
Alcuni cittadini, però,
hanno sottolineato il fatto che le macchinette non danno
resto.
«Nessun parcometro al mondo dà il resto. Abbiamo istituito altre
forme di pagamento, ad esempio con l'app, per
risolvere il problema. Come ogni cosa è perfettibile, ma non
possiamo attuare misure troppo impattanti sui conti di Genova
Parcheggi e la salvaguardia occupazionale viene sempre prima
di tutto. Vogliamo fare in modo che tutto venga fatto via
applicativa con lo smartphone. Per questo, andiamo incontro ai
cittadini con offerta di Telepass Pay:
d’ora in poi, si avrà la comodità di non perdere più tempo a
cercare parcometri e si potrà modificare in qualsiasi momento la
durata della propria sosta, evitando di pagare sovrapprezzi o
rischiare di incorrere in sanzioni. Basta scaricare sul proprio
telefonino la app PYNG+».
E il fatto che non si siano più le frazioni
orarie?
«Tranne che in centro, i 30 minuti si possono pagare anche con il
nuovo piano tariffario. Crediamo sia molto comodo pagare 1,30 euro
e poter fare un giro nel centro cittadino. Con le frazioni orarie,
molti pagavano la mezz'ora e sostavano di più, sperando che il
controllore non passasse. In questo modo, si è cercato di venire
incontro a tutti, ma in futuro non escludo che reinseriremo i 30
minuti anche in centro».
Passiamo alle grandi opere: Graziano
Del Rio ha dichiarato che il primo cantiere della Gronda partirà
nel 2018.
«Siamo assolutamente soddisfatti. Consideriamo la Gronda una
grandissima opera per la città. Il Comune di Genova dovrà essere un
facilitatore dell'operazione, oltre a uno spettatore
che attende con ansia l'arrivo di questa infrastruttura».
Anche l'Aeroporto Cristoforo Colombo necessita di
collegamenti più rapidi.
«C'è il progetto di spostamento della stazione ferroviaria di
Cornigliano nei pressi dell'Aeroporto, con la nuova fermata
Erzelli-Aeroporto. Poi ci si potrà collegare ai terminal con una
cabinovia. Un progetto bellissimo, che è in fase avanzata e in
parte si ricollega ai lavori del nodo ferroviario. Abbiamo la
fortuna di poter prendere l'aereo a due passi dal centro, ma il
Cristoforo Colombo è circondato da grandi aeroporti nelle
vicinanze. Ma è stata comunque ampliata l'offerta: da
Copenaghen, fino a
Bruxelles, Ginevra,
Zurigo e Trieste, senza
dimenticare
Ibiza, Mykonos e Lampedusa per l'estate».
Qual è il suo quartiere?
«Castelletto».
Quali sono i 3 luoghi che ama di Genova e consiglierebbe
ai turisti?
«Sicuramente Boccadasse, poi il centro storico con i suoi caruggi e
la passeggiata Anita Garibaldi di Nervi. Tre posti che il mondo ci
invidia».
Di Andrea Sessarego