Genova, 10/03/2020.
In questi giorni di emergenza che hanno sconvolto la nostra vita quotidiana, Sergio Maifredi, Corrado d'Elia e Lucia Lombardo hanno ideato Racconti in tempo di peste, un progetto prodotto da Teatro Pubblico Ligure e Compagnia Corrado d’Elia. Con i teatri chiusi anche a Genova e in Liguria, si tratta di una vera e propria stagione online da seguire collegandosi su Facebook - racconti in tempo di peste, o sul sito del Teatro Pubblico Ligure o infine sul sito di Corrado d'Elia. Si può così fruire di inedite proposte culturali, realizzate appositamente per questa iniziativa, che siano un dono per il presente e un viatico per il futuro. Si va in scena ogni giorno, da mezzogiorno in punto con una storia, un racconto, una poesia dedicati a tutti noi.
Racconti in tempo di peste prosegue, lunedì 16 marzo, con Tullio Solenghi che legge Chichibio e la gru, una delle novelle del Decameron di Giovanni Boccaccio. I racconti proseguono per cento giorni, per comporre un affresco del pensiero. Tra gli artisti e gli intellettuali che hanno aderito al progetto figurano Paolo Graziosi, Maddalena Crippa, Ermanno Bencivenga, Piergiorgio Odifreddi, Gabriella Greison, Giuseppe Cederna, Elisabetta Arosio, Michele Sganga, Luigi Marinelli, Massimo Minella. "Un Decameron contemporaneo. Non teatro in gabbia, in cattività - spiegano Sergio Maifredi, direttore artistico di Teatro Pubblico Ligure e Corrado d’Elia, fondatore della Compagnia Corrado d’Elia - ma racconti nati qui e ora per noi, per Voi; donati da artisti, scrittori, giornalisti, poeti, musicisti. Perché l’arte, la parola, la musica è ciò che ci fa sentire insieme oltre la paura. Un tempo vuoto da riempire di straordinario, di tutto ciò che nella quotidiana fretta poteva apparire inutile"
In questo momento di teatri chiusi, di attività culturali costrette alla sospensione, di spettacoli annullati o rimandati a data da destinarsi, Teatro Pubblico Ligure e la Compagnia Corrado d’Elia ribadiscono con questo progetto il ruolo fondamentale di Arte e Cultura come mezzo di reazione al presente e di costruzione del futuro.
“Lo spettacolo dal vivo - dicono d’Elia e Maifredi - è, più delle altre arti, incontro, scambio, partecipazione, atto poetico che unisce, avvicina e annulla le distanze. Ed è proprio nella sua continua tensione verso il contatto umano che sta la sua forza vitale e rigeneratrice. È dunque soprattutto in questo momento di crisi che la natura stessa dell’atto teatrale e del nostro essere uomini di teatro che ci spinge a trovare nuove soluzioni, nuovi percorsi che non si arrendano, e anzi ci spingano a reagire, creando nuove forme di incontro, nuovi luoghi e nuove occasioni. Per restare vivi culturalmente e spiritualmente. Per non sommare al danno economico, che inevitabilmente ci troviamo a fronteggiare, un più grave danno culturale.
Come nel Decameron l’allegra brigata di dieci fra uomini e donne fecero dell’isolamento necessario un momento vivo di racconto e di umanità in attesa della rinascita del mondo reale, in cui sono l’arte, la letteratura, la poesia a ricreare la vita, a sconfiggere la paura e in definitiva la peste stessa, così vogliamo oggi un luogo virtuale accessibile a tutti. Con questo spirito è nato un luogo virtuale dove darsi appuntamento ogni giorno, per proseguire a raccontare e ad ascoltare storie.