Genova, 29/05/2020.
Un primo segno di rinascita nei giorni dell'inaugurazione del nuovo ponte di Genova, prevista a luglio 2020: questo sarà La Radura della memoria, un'installazione provvisoria che, fino al momento della realizzazione definitiva del Memoriale previsto nel futuro Parco del Ponte, anticiperà l’apertura della piazza tra Via Fillak e Via Porro dedicata al ricordo delle 43 vittime della tragedia del Morandi, datata 14 agosto 2018. Il progetto dell'installazione provvisoria è stato approvato nella seduta di Giunta, su proposta dell'assessore all'Urbanistica Simonetta Cenci.
L'installazione sarà un'opera di forte impatto emotivo: un cerchio dal diametro esterno di circa 50 metri, composto da 43 alberi di specie diverse disposti su un podio in legno largo circa 7 metri e alto 45 cm da terra. In mezzo, una radura che fungerà da piccola agorà per gli abitanti di Via Fillak e Via Porro e del quartiere di Certosa, dove - rispettando le indicazioni per il necessario distanziamento interpersonale - si potrà trascorrere del tempo per commemorare, riposare e meditare. «Genova - dice l'assessore Cenci - sarà di nuovo unita, grazie al suo nuovo ponte e il ricordo delle 43 vittime di quel 14 agosto 2018 che rimarrà indelebile nella nostra mente. Questa piccola installazione permetterà di poterci ritrovare in un luogo per non dimenticare. La progettazione del secondo lotto darà vita al progetto del Memoriale in un'area più tranquilla sulla riva del Polcevera».
L’opera vuole legare il ricordo delle vittime a Genova, al quartiere, ma anche a una visione d’insieme del futuro parco: in attesa che l’area del Giardino della Memoria sia disponibile, l’installazione sorgerà negli spazi nei quali è prevista la realizzazione della grande piazza pubblica denominata Genova nel Bosco, che diventerà un luogo attivo del quartiere, abitato e animato, ma anche una piazza che rimanda alla ricca cultura di Genova e della Liguria.
Il valore simbolico dell’installazione è accentuato da un altro legame, quello con la zona delle Foreste Carniche, nel Friuli Venezia Giulia, colpita nello stesso 2018 da un evento che (come la tragedia del Ponte per Genova) ha avuto devastanti ripercussioni sulle persone, sul contesto sociale e sull’ambiente: la tempesta Vaia, che il 29 ottobre di quell'anno ha provocato l'abbattimento di milioni di abeti e distrutto un'area di 41 mila ettari di boschi.
Il podio di legno circolare dell'installazione sarà realizzato proprio con il legname proveniente da quell'area: un altro segno di rinascita e della volontà di andare avanti e costruire insieme, che racchiude pienamente l'idea di nuovo spazio pubblico del futuro Parco del Ponte. L'installazione sarà in attuazione del primo lotto del Masteplan del Parco del Ponte, concorso vinto dal raggruppamento temporaneo composto dallo studio Stefano Boeri Architetti, capogruppo del team di progettazione, Metrogramma di Andrea Boschetti, Inside Outside di Petra Blaisse, con Mobility in Chain, Transsolar Energietechnik, Studio Laura Gatti, Secondo Antonio Accotto, e la consulenza specialistica di H&A Associati, Temporiuso e dell’artista Luca Vitone.