Liguria torna arancione: scuole, seconde case, province rosse e regole. Cosa cambia dal 6 aprile

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Genova, 06/04/2021.

Terminate le feste di Pasqua 2021, con tutta l'Italia in zona rossa, la Liguria torna in zona arancione da martedì 6 aprile. Dopo il semi lockdown pasquale, anche la Liguria si prepara a cambiare colore (qui l'elenco dei nuovi colori delle regioni da dopo Pasqua). Con la zona gialla abolita dai decreti governativi fino al 30 aprile, la regione torna in fascia arancione. Ma, per i casi in aumento nella scorsa settimana, le province di Savona e Imperia restano in zona rossa fino a domenica 11 aprile. Ma vediamo cosa cambia e cosa no a partire da martedì 6 aprile 2021 con la zona arancione.

Per quanto riguarda le scuole in Liguria, l'ordinanza regionale dispone inoltre su tutto il territorio ligure fino a domenica 11 aprile (specificamente dalla conclusione delle vacanze pasquali il 7 aprile fino a venerdì 9 aprile) la didattica a distanza al 100% per le scuole secondarie di secondo grado, statali e paritarie, oltre che per la formazione professionale (IeFP), gli istituti tecnici superiori (Its) e i percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore (Ifts). Esclusivamente nell'imperiese e nel savonese, il mantenimento della zona rossa fino all'11 aprile comporta la didattica a distanza al 100% anche per la seconda e la terza media (scuola secondaria di primo grado).

Con la Liguria in zona arancione, si può uscire di casa senza autocertificazione (che serve per gli spostamenti fuori Comune di residenza e per uscire fuori regione, sempre per motivi di lavoro, salute e necessità), ma occorre sempre restare all’interno del proprio comune di residenza. Per i piccoli Comuni sotto i 5mila abitanti, è possibile muoversi in un raggio di 30 chilometri ma con il divieto di recarsi nei capoluoghi di provincia. Consentite le visite ad amici e parenti, una volta al giorno, però al massimo in due persone (esclusi dal computo i figli under 14) tra le ore 5 e le 22.

Aperti tutti i negozi al dettaglio. Bar e ristoranti sono chiusi in Liguria, ma possono continuare a lavorare con consegna a domicilio (senza limitazioni) e l'asporto (fino alle 22, con divieto di consumazione sul posto). Per i bar e altri esercizi privi di cucina, l'asporto è consentito fino alle 18. All'interno dei centri commerciali, nelle giornate festive e prefestive, sono chiusi i vari negozi a eccezione di punti vendita di generi alimentari, agricoli e florovivaistici, delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, tabacchi, edicole e librerie (i centri commerciali sono totalmente aperti durante i giorni feriali). In zona arancione per l'attività motoria come una passeggiata o un trekking, ci si può spostare liberamente all'interno del proprio Comune, e per quella sportiva si potrà anche uscire (si ricorda che, durante lo svolgimento dell'attività sportiva, è sempre necessario mantenere la distanza di almeno 2 metri dalle altre persone).

Per quanto riguarda le seconde case in Liguria, rimane in vigore fino a domenica 11 aprile l'ordinanza firmata dal presidente Giovanni Toti che dispone su tutto il territorio ligure il divieto di raggiungere le seconde case e i beni assimilabili come barche o roulotte con il mantenimento in zona rossa. Con questo provvedimento, nessun proprietario o affittuario di seconda casa in Liguria può raggiungere la regione, neppure se l'acquisto o il contratto sono stati stipulati prima del 14 gennaio 2021, il requisito che il governo aveva stabilito nell’ultimo dpcm adottato. Vietato, anche per chi risiede in Liguria, raggiungere la seconda casa all'interno della regione (se fuori dal comune di residenza).

Dal 6 aprile entrano anche in vigore le misure dell'ultimo Dpcm, e quindi scatta l'obbligo vaccinale per medici, infermieri, farmacisti e tutti gli operatori della sanità che svolgono mansioni a contatto con il pubblico. Per quanto riguarda i viaggi, fino al 30 aprile, chi torna da un Paese dell’Ue deve rimanere in quarantena per cinque giorni e può uscire soltanto dopo un tampone negativo (ordinanza del ministero della Salute). La procedura per chi torna prevede, inoltre, il test negativo effettuato prima dell'ingresso in Italia, il già citato isolamento per 5 giorni: per tornare alla vita normale serve poi l’esito negativo di un altro tampone, antigenico (rapido) o molecolare.

Anche in Liguria, con la zona arancione dal 6 aprile, riaprono anche estetisti e parrucchieri (il precedente Dpcm disponeva la loro chiusura in zona rossa). In zona arancione, a bicicletta e jogging si aggiungono le riaperture dei centri sportivi che offrono sport individuali come il tennis, il golf o il padel. Si può andare in centri e circoli sportivi, pubblici e privati, del proprio Comune o, in assenza di tali strutture, in Comuni limitrofi, per svolgere esclusivamente all’aperto l’attività sportiva di base. In questi circoli, però, viene vietato l'uso degli spogliatoi. Chiusi palestre, piscine, centri natatori, centri benessere e centri termali, che però possono erogare le prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza e le attività riabilitative o terapeutiche.

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