Genova, 08/04/2022.
Fra Rinascimento e Barocco,
nel periodo che abbraccia il Cinquecento e il
Seicento, Genova ha avuto il suo momento di
massimo splendore, definito fin subito el Siglo de los
Genoveses «Questa straordinaria città divorante il
mondo è la più grande avventura umana del secolo XVI. Genova sembra
allora la città dei miracoli…» scriveva lo storico francese
Fernand Braudel.
Furono anni di prosperità e ricchezza per le famiglie della
nobiltà genovese, che decisero di trasformare la
città in un teatro a cielo aperto, facendo a gara
per chi avrebbe costruito il palazzo più bello.
Genova si adornò di ricchissimi
edifici, con decorazioni in stucco, immensi atri,
magnifici giardini con fontane e ninfei. Al loro interno, le sale
si riempirono presto di preziosi oggetti provenienti da tutto il
mondo, pregiate collezioni, lussuosi
arredi, grandi affreschi; che
affascinarono artisti internazionali come il pittore fiammingo
Rubens, il quale raccolse in un volume disegni dei
palazzi da proporre come modello abitativo ai nobili di tutta
l'Europa. Abbiamo parlato in generale dei palazzi storici di
Genova, ma cosa sono nello specifico i
Palazzi dei Rolli e perché si chiamano
così?
Nel 1576, per Decreto del Senato, i palazzi di pregio a Genova
entrano a far parte di un particolare sistema di ospitalità
pubblica, che obbliga i proprietari a ricevere, a
rotazione, importanti visite di stato.
Soggiornarono all'interno delle dimore private genovesi
re, principi, diplomatici
e ambasciatori da tutto il mondo. Il palazzo veniva scelto
in base al grado di ricchezza e sontuosità dell’ospitante, che
doveva corrispondere alla nobiltà della famiglia ospite. Per
amministrare questo sistema di alloggi, venne redatta una lista
ufficiale, l'Elenco degli Alloggiamenti pubblici o
Rolli, all’interno del quale gli edifici nobiliari di
Genova potevano essere inseriti nel primo,
secondo o terzo bussolo a seconda del prestigio.
Da qui il nome «rolli», che significa appunto elenchi. Oggi, i
Palazzi dei Rolli sono 42 e sono stati
riconosciuti nel 2006 come Patrimonio Mondiale
dell’Umanità dall’UNESCO; alcuni di essi ospitano musei,
gallerie nazionali, università, altri sono rimasti abitazioni
private. Ecco qui sotto l'elenco dei Palazzi dei
Rolli di Genova (in attesa dei
Rolli Days di maggio 2022, in programma dal 13
al 15 maggio).
I Palazzi dei Rolli tra via Roma e piazza Fontane
Marose
- Palazzo Doria-Spinola
(Palazzo della Prefettura), largo Lanfranco, 1:
affacciato su via Roma, a fianco al cinema Sivori, il palazzo
costruito per volontà di Andrea Doria e poi passato intorno al 1635
agli Spinola, è oggi la sede della Prefettura e della Città
Metropolitana di Genova;
- Palazzo della Rovere Clemente (piazza Rovere,
1): situato nell’area che connette piazza Fontane Matose con la
porta dell’Acquasola del circuito murario cinquecentesco, con le
sue grandi finestre e ricche decorazioni appena restaurate,
attualmente è sede di residenze private;
- Palazzo Spinola Giorgio (salita Santa
Caterina, 4): percorrendo salita Santa Caterina si nota facilmente
l'atrio di ingresso, composto da uno scalone e da un ninfeo
decorato da rocce naturali;
- Palazzo Spinola Tomaso o Palazzo
Pessagno (salita Santa Caterina, 3): di fronte al Palazzo
Spinola Giorgio, si trova il portale marmoreo del Bergamasco che
accoglie i visitatori nell’atrio a volta affrescato;
- Palazzo Spinola Giacomo - Spinola dei
Marmi (piazza Fontane Marose, 6): nella sua facciata a
fasce bianche e nere (marmo bianco di Carrara e pietra di
Promontorio), insieme alle quadrifore e alle cinque statue
raffiguranti i membri della famiglia Spinola, oggi il palazzo
ospita anche l’insegna del Banco di Sardegna, di cui è sede;
- Palazzo Ayrolo Agostino - Palazzo
Negrone (piazza Fontane Marose, 3-4): le forme attuali del
palazzo sono frutto di interventi succedutisi tra il Cinquecento e
l’Ottocento; presenta due cortili loggiati di due piani, salotti
con decorazioni nell’appartamento di rappresentanza e una galleria,
aperta sulla piazza, affrescata da Giovanni Battista Carlone;
- Palazzo Interiano Paolo e Nicolò -
Palazzo Pallavicino (piazza Fontane Marose, 2):
venne inserito da Rubens nella raccolta dedicata ai palazzi di
Genova e presenta una facciata interamente dipinta, per mano dei
fratelli Calvi, che mostra i simboli delle quattro virtù cardinali:
Prudenza, Temperanza, Giustizia e Fortezza.
I Palazzi dei Rolli e Strada Nuova:
via Garibaldi, piazza della Meridiana e
via Cairoli
- Palazzo Pallavicini Agostino - Banca
Popolare di Brescia (via Garibaldi, 1): primo palazzo a
destra arrivando da piazza Fontane Marose, con la sua facciata in
pietra di Promontorio e il raffinato portale in marmo bianco
decorato da fregi, è oggigiorno sede e proprietà dell’Istituto di
credito;
- Palazzo Spinola Pantaleo - Banco di
Chiavari e della Riviera Ligure (via Garibaldi, 2): venne
inserito già nella prima lista dei Rolli nel 1567 al primo bussolo,
nonostante l’apparente aspetto disadorno dato dalla facciata. Al
suo interno infatti racchiude il vertiginoso affreco di Domenico
Piola raffigurante l'Allegoria della Pace; oltre a cortile,
ninfeo con rocce naturali e la statua di un satiro, grande scalone
che fa da fondale scenografico;
- Palazzo Lercari Franco - Palazzo
Lercari Parodi (via Garibaldi, 3): si apre su Strada Nuova
con un fronte che dà accesso al cortile, dal quale si possono
raggiungere i piani nobili contenenti affreschi di Luca Cambiaso e
Ottavio Semino e marmi di Giovan Giacolo Parraca da Valsoldo;
- Palazzo Pallavicino Tobia - Camera di
Commercio (via Garibaldi, 4): opera dell'architetto il
Bergamasco, il palazzo è sorto su uno dei lotti migliori del lato a
valle di Strada Nuova, con la possibilità di un secondo ingresso su
piazza del Ferro. Presenta stucchi e grottesche, una volta a
padiglione lunettata che guarda a modelli raffaelleschi, salotti
decorati a fresco ispirati alle Metamorfosi di Ovidio e un
giardino. Celebre la sua galleria dorata, che narra le Storie di
Enea grazie a un apparato in stucco e legno dorato. La Camera di
Commercio lo detiene dal 1922;
- Palazzo Spinola Angelo Giovanni -
Deutsche Bank (via Garibaldi, 5): è opera dei
fratelli Calvi l’importante decorazione a fresco dalla vivace
policromia che caratterizza la facciata, con elementi
architettonici finti, scene storiche e allegoriche. Particolarmente
interessanti gli affreschi di una sala al piano nobile, la Sala di
Sofonisba, affaccia sul giardino a monte;
- Palazzo Spinola Gio Battista - Palazzo
Doria (via Garibaldi, 6): il canocchiale ottico
all’ingresso mette in comunicazione visiva diretta il giardino con
l’atrio, passando per il cortile; il suo grande salone su Strada
Nuova, ha le pareti coperte da grandi arazzi fiamminghi e
decorazioni ad affresco che raccontano le imprese della famiglia
Spinola;
- Palazzo Lomellini Nicolosio - Palazzo
Podestà (via Garibaldi, 7): inserita subito nel primo
bussolo per la sua magnificenza, la dimorsa ospitò papi, re e
imperatori; facciata interamente decorata a stucco, unica di tutta
la via, con rilievi antropomorfi, erme, festoni, ghirlande e
trionfi. Gli interni si caratterizzano di un raffinato dialogo tra
architettura reale e allusiva, tra interno ed esterno;
- Palazzo Grimaldi - Palazzo
Tursi (via Garibaldi, 9): direttamente collegato con
Palazzo Bianco, oggi ospita le sale di rappresentanza del Sindaco
ed è la sede del Municipio di Genova; dal cortile sopraelevato sul
quale si affaccia il loggiato del piano nobile, attraverso uno
scalone monumentale a doppia rampa si possono raggiungere le sale
affrescate;
- Palazzo Lomellini Baldassarre -
Palazzo Campanella (via Garibaldi, 12): fu
pesantemente danneggiato dai bombardamenti della Seconda Guerra
Mondiale nel 1942 e fu impossibile recuperare la decorazione
originaria; si hanno testimonianze della prima fase dell’edificio
grazie ai rilievi inseriti da Rubens all'interno della sua
raccolta I Palazzi Moderni di Genova;
- Palazzo Grimaldi Luca - Palazzo
Bianco (via Garibaldi, 11): anch'esso danneggiato dai
bombrdamenti, venne riaperto al pubblico nel 1950, completamente
restaurato; nel 2004 entrò a far parte del complesso dei Musei di
Strada Nuova e da quel momento conserva importanti opere e
collezioni, oltre a un sontuoso giardino che si affaccia su Strada
Nuova;
- Brignole Sale Rodolfo e Francesco -
Palazzo Rosso (via Garibaldi, 18): chiamato
Palazzo Rosso per la sua caratteristica facciata, al suo secondo
piano custodisce affreschi dei principali protagonisti del barocco
genovese (come De Ferrari e Piola) e la Loggia delle Rovine,
ricavata dalla chiusura delle arcate della loggia preesistente.
Dopo i danni dei bombardamenti e i successivi restauri, si è
trasformato in uno dei principali poli del rinnovo museale italiano
del momento;
- Palazzo Grimaldi Gerolamo - Palazzo
della Meridiana (salita San Francesco, 4): sorse a metà
del Cinquecento in una zona ai tempi inedificata, vicina al
convento di San Francesco, da cui poi prese vita Strada Nuovissima
(via Cairoli); al grande salone del piano nobile, l'affresco di
Luca Cambiaso mette in scena con straordinarie soluzioni
prospettiche la vicenda di Ulisse e i Proci;
- Palazzo Brignole Gio Carlo - Palazzo
Durazzo (piazza della Meridiana, 2): per più di un secolo
ha fatto da sfondo a Strada Nuova; al piano nobile presenta volte
affrescate da Gregorio e Lorenzo De Ferrani che raccontano storie
di Flora, Prometeo e Diana, nel salone principale sono conservati
busti marmorei di altissimo pregio, scolpiti da Ponzanelli, Parodi,
Schiaffino e Traverso.
I Palazzi dei Rolli tra il Guastato, la Strada
Nuovissima e via Balbi
- Palazzo Lomellino Bartolomeo (largo Zecca, 4):
il palazzo si affaccia su largo Zecca con una facciata neoclassica
e presenta un’interessante planimetria, composta da cucine,
sotteranei, mezzani, terrazze e un bagno; colpito dai
bombardamenti, perse gran parte delle decorazioni, di cui si sono
conservati solamente l’affresco con Enea e Didone al piano nobile e
i busti seicenteschi che adornano l’Aula Magna;
- Palazzo Lomellini Stefano - Palazzo
Balbi Piovera (via Cairoli, 18): la sua struttura si
modificò più volte nel tempo, di pari passo con l’evolversi
dell’apertura di Strada Nuovissima (via Cairoli); presenta due
ingressi contrapposti, in comunicazione grazie a un sistema di
cortili e atri organizzati intorno a uno scenografico monumentale
in marmo;
- Palazzo Lomellini Giacomo Patrone -
Comando dell’Esercito (largo Zecca, 2): collocato
nell’area di Vallechiara, ai margini del Guastato (oggi piazza
della Nunziata), il palazzo ha un’impostazione simmetrica, con un
atrio colonnato e un cortile aperto da un doppio ordine di
logge;
- Palazzo Cattaneo Antoniotto Gio. Francesco De
Ferrari - Palazzo Belimbau (piazza della
Nunziata, 2): dal 1999 è proprietà dell’Università di Genova, dopo
aver subito numerosi interventi a livello sia architettonico che
decorativo; al piano nobile si trova la decorazione illusiva a
fresco di Lazzaro Tavarone, che mostra il promontorio di Portofino
a levante e la Lanterna a ponente;
- Palazzo Balbi G. Agostino - Palazzo
Cattaneo Adorno (via Balbi, 1): primo edificio sulla
destra che si incontra imboccando via Balbi , appartiene tutt’oggi
alla famiglia Cattaneo Adorno; ha una particolare planimetria a
doppia U, con ali loggiate, gallerie e giardini pensili;
- Palazzo Balbi Gio. Francesco
(via Balbi, 2): sede della Facoltà di Lettere e Filosofia dal 2001,
l’edificio aveva inizialmente l’accesso su piazza della Nunziata,
trasferito poi in via Balbi durante la fase di rinnovo del 1776,
attuata dall’architetto Gregorio Petondi; nel salone al piano
nobile, la quadreria mostra i ritratti della famiglia Cattaneo,
rubati nel 1997 ma poi ritrovati e restaurati;
- Palazzo Balbi Giacomo e Pantaleo -
Facoltà di Lettere e Filosofia (via Balbi, 4):
presenta la sovrapposizione di piani nobili identici, suddivisi
equamente ai due fratelli Giacomo e Pantaleo, un arioso atrio con
cortile, un luminoso giardino concluso da un ninfeo decorato da
conchiglie e coralli; cuore dell’edificio è il grande salone,
interamente affrescato da Valerio Castello;
- Palazzo Balbi Piovera Francesco -
Palazzo Raggio (via Balbi, 6): il palazzo fu
acquistato nel 1890 dall’imprenditore Edilio Raggio che decide di
avviarne una radicale trasformazione; venne creato il cortile
retrostante, il grande scalone monumentale, il ciclo di tempere
murali e la sala di rappresentanza con l’affresco raffigurante
l’Allegoria della Liguria;
- Palazzo Balbi Stefano - Museo di
Palazzo Reale (via Balbi, 10): terrazza a mare, due
scaloni simmetrici monumentali, un’apertura di grande respiro
rendono Palazzo Reale uno degli edifici più scenografici di Genova;
per questo motivo venne scelto nel 1842 come residenza reale per la
famiglia Savoia; custodisce affreschi di Castello, Carlone, Mitelli
e Colonna, oltre a una grande galleria degli specchi affrescata da
Domenico Parodi.
I Palazzi dei Rolli in pieno centro
storico
- Palazzo Centurione Cosmo - Palazzo Durazzo
Pallavicini (via Lomellini, 8): grazie a più fasi di
ampliamento, l’edificio a metà del Settecento arriva ad estendersi
in tutta la profondità a disposizione tra via Lomellini e vico del
Campo; lo caratterizzano un piccolo giardino pensile e stucchi
decorativi di Alessandro Bollina ispirati ai modelli francesi con
cromie rosa-viola azzurre; oggi è sede di appartamenti privati ed
uffici;
- Palazzo Centurione Giorgio (via Lomellini, 5):
non si possiedono numerose notizie riguardo alla sua vicenda
architettonica; di stampo cinquecentesco il palazzo presenta
sicuramente il monumentale portale d’ingresso, il cui frontone
mostra la scultura di una Madonna col Bambino;
- Piazza Centurione Gio Battista (via del Campo,
1): il palazzo sorge nell’area di Fossatello, crocevia di
importanti arterie: strada Lomellini, via al Ponte dei Calvi e via
del Campo; si sviluppa su più piani di fascia bugnata articolati
dalla presenza di finestre a edicola;
- Palazzo Pallavicini Cipriano (piazza
Fossatello, 2): il palazzo sorge su preesistenze trecentesche
intorno alla fine del Quattrocento, a seguito di rinnovamenti
raggiunge il prospetto neoclassico che si può riconoscere oggi, con
finestre a edicola, lesene con fregi, bassorilievi con allegorie e
putti;
- Palazzo Spinola Nicolò (via San Luca, 14): il
palazzo è caratterizzato da un monumentale portale con erme e
voluta, un salone al secondo piano con volta affrescata dal
Banchetto degli dei (danneggiata dai bombardamenti) e una
scenografica facciata dipinta da Semino e Ansaldo;
- Palazzo Grimaldi Francesco - Galleria
Nazionale di Palazzo Spinola (piazza Pellicceria, 1): fu
donato allo Stato italiano dalla famiglia Spinola nel 1958, con
tutto il patrimonio artistico in esso conservato, che comprende
opere di Anton van Dyck, Domenico Fiasella, il Grechetto, Bernardo
Strozzi; la sua architettura, aperta grazie al loggiato superiore
sulla piazza di Pellicceria, comprende la sequenza
atrio-cortile-scalone monumentale, piani nobili e una galleria
degli specchi;
- Palazzo Grimaldi Gio Battista (piazza San
Luca, 2): si affaccia su piazza San Luca con una facciata sobria,
in bugnato, con finestre a edicola e poggioli in marmo e un portale
quattrocentesco in pietra nera, caratterizzato da piccole colonne
corinzie;
- Palazzo De Mari Stefano (via San Luca, 5): il
palazzo si trova in posizione baricentrica tra la sede dell’albergo
Spinola e quello dei De Mari di Bianchi, possiede un luminoso
cortile interno su cui si snoda lo scalone loggiato, una facciata
ad architettura illusiva con portale marmoreo tardo cinquecentesco.
Oggi è adibito soprattutto ad usi abitativi;
- Palazzo De Nigro Ambrogio (via San Luca, 2):
collocato in un’area urbana di grande prestigio, l’edificio
presentava già nel Cinquecento due facciate principali, a
quadratura affrescata; l’accesso da via San Luca si apre con un
atrio voltato, che conduce a uno scalone e ad un loggiato a più
piani sovrapposti; negli spazi interni del piano nobile, si trovano
affreschi con soggetti tratti da favole mitologiche come il Mito di
Perseo o il Ratto di Elena, eseguiti da Andrea Semino;
- Palazzo Di Negro Emanuele Filiberto (via al
Ponte Reale, 2): posto all’angolo tra via Ponte Reale e Ripa Maris,
aperto sulla vista del porto, oggi il palazzo si presenta con
facciate ottocentesche, caratterizzate da bugnato e finestre a
edicola con frontoni timpanati; la straordinaria vista sul mare di
cui godevano le camere (nel corso dell’Ottocento venne adibito ad
albergo) attirò l’attenzione di ospiti come Theodor Mommsen e
Herman Melville;
- Palazzo De Marini Croce (piazza De Marini, 1):
costruito in un’area di importanza strategica nella seconda metà
del Cinquecento, oggi è frutto del rifacimento generale attuato nel
Settecento dalla famiglia Negrone: scalone monumentale loggiato
sviluppato per tre piani lungo i lati del cortile centrale, portale
marmoreo ad arco con fregio decorato da elementi vegetali e figure
allegoriche della pace. Oggi è sede di uffici e abitazioni
private.
Palazzi dei Rolli: i sette da visitatare assolutamente
Ogni palazzo del sistema dei Rolli custodisce delle
caratteristiche uniche, per cui sarebbe straordinario riuscire a
vedere, almeno una volta nella vita, tutti gli edifici. È
sicuramente da sfruttare l’iniziativa dei Rolli
Days, che permette ogni sei mesi di effettuare
visite gratuite all’interno di palazzi, anche privati,
aperti al pubblico per due giornate intere.
Ecco i 7 Palazzi dei Rolli che, secondo noi,
rappresentano una meta imprescindibile:
- Palazzo Ayrolo Agostino
- Palazzo Interiano Pallavicino
- Palazzo Pallavicino Tobia (Camera di Commercio)
- Palazzo Spinola Pantaleo (Banco di Chiavari e della Riviera
Ligure)
- Palazzo Rosso
- Palazzo Bianco
- Palazzo della Meridiana
- Palazzo Balbi Giacomo e Pantaleo (Facoltà di Lettere e
Filosofia, Balbi 4)
- Palazzo Balbi Stefano (Museo di Palazzo Reale)
- Palazzo Grimaldi Francesco (Galleria Nazionale di Palazzo
Spinola).
Di Elisa Morando