È Paolo Rumiz a parlare di Trieste. È con lo scrittore e giornalista nato nel capoluogo friulano che giovedì 16 marzo 2023, alle ore 17, prosegue il viaggio de I porti delle storie nella Sala del Capitano di Palazzo San Giorgio a Genova. Il progetto, ideato e diretto da Sergio Maifredi, è una produzione di Teatro Pubblico Ligure ideata per l'Autorità Portuale del Mar Ligure Occidentale che la sostiene insieme al Comune di Genova, oltre a essere patrocinata da Rai Liguria e dall’Accademia della Marina Mercantile. L'incontro è preceduto, alle ore 16, da una visita guidata a Palazzo San Giorgio, condotta da Silvia Martini, Ufficio Relazioni con il Pubblico di Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale. Visita e spettacolo sono a ingresso libero con prenotazione obbligatoria al numero 348 2624922 (anche whatsapp) o a info@teatropubblicoligure.it. Informazioni sul sito del Teatro Pubblico Ligure e su Ports of Genoa.
Paolo Rumiz, inviato speciale del «Piccolo» di Trieste ed editorialista de «La Repubblica», è esperto del tema delle Heimat e delle identità in Italia e in Europa. Dal 1986 segue gli eventi dell’area balcanico-danubiana, nel 2001 prima da Islamabad e poi da Kabul segue l'attacco statunitense all'Afghanistan. Tra i tanti viaggi compiuti che hanno avuto come punto di partenza proprio Trieste, tre meritano particolare attenzione: nell'estate del 1998 ha pedalato in bicicletta da Trieste a Vienna in compagnia del figlio Michele, esperienza che ha preso la forma del reportage Dove andiamo stando?, pubblicata lo stesso anno su “Diario”; nell'inverno 1999 ha percorso in treno la tratta Trieste-Kiev, riportando il racconto de L'uomo davanti a me è un ruteno, pubblicato sul “Piccolo”; nel 2001 ha percorso in bicicletta, insieme al vignettista Francesco Tullio Altan e a Emilio Rigatti, i quasi 2000 km che separano Istanbul da Trieste.
Rumiz il premio Hemingway nel 1993 per i suoi servizi dalla Bosnia e il premio Max David nel 1994 come migliore inviato italiano dell’anno. Ha pubblicato, tra l’altro, Danubio. Storie di una nuova Europa (1990), Vento di terra (1994), Maschere per un massacro (1996), La linea dei mirtilli (1993), La secessione leggera (2001), È Oriente (2003), Gerusalemme perduta (2005), La leggenda dei monti naviganti (2007), Annibale. Un viaggio (2008), L'Italia in seconda classe, con i disegni di Altan e una Premessa del misterioso 740 (2009), La cotogna di Istanbul (2010), Il bene ostinato (2011), A piedi (2012), Trans Europa Express (2012), Morimondo (2013), Maledetta Cina (2012), Il cappottone di Antonio Pitacco (2012), Come cavalli che dormono in piedi (2014), Appia (2016), Dal libro dell'esodo (con Cécile Kyenge), Il filo infinito (2019), Il veliero sul tetto (2020) e Canto per l'Europa (2021). Quasi tutti i titoli di Paolo Rumiz sono pubblicati in Italia da Feltrinelli.
Si condivodono pensieri e racconti nella Sala del Capitano di Palazzo San Giorgio, dove sono entrati i grandi navigatori e potenti genovesi del passato: l’ammiraglio Andrea Doria, il doge Simon Boccanegra, il condottiero Guglielmo Embriaco, l’ammiraglio del Mar Oceano Cristoforo Colombo, il generale delle galee Biagio Assereto, effigiati sulla facciata rinascimentale di Palazzo San Giorgio insieme a Caffaro, autore degli Annali. La Sala del Capitano è dedicata a Guglielmo Boccanegra, Capitano del Popolo, che nel 1260 commissionò la costruzione di Palazzo San Giorgio a frate Oliverio. Il Palazzo assume questo nome quando nel 1407 diventa sede del Banco di San Giorgio, una delle prime istituzioni bancarie nate nell’Italia dei Comuni, che espresse un’enorme influenza nel mondo dei traffici e del commercio, amministrando il debito pubblico e gestendo gli introiti delle gabelle, ruolo che mantenne fino al 1797 con la caduta della Repubblica di Genova. L’acqua lambiva Palazzo San Giorgio, che si affacciava sulle banchine del porto e oggi osserva il via vai del Porto Antico disegnato da Renzo Piano.