Venerdì 24 gennaio, alle ore 21, al Teatro Cavour (via Cascione 35) è in scena La vedova allegra di Franz Lehár, per la regia di Alessandro Brachetti, con il Coro dell’Opera di Roma, il Corpo di ballo Novecento e musica dal vivo eseguito dall’Orchestra Cantieri dell’Arte nella buca, una caratteristica dei teatri d’opera.
La vedova allegra, uno fra i più importanti titoli della storia dell’operetta, gode di un’interrotta fortuna da oltre un secolo, da quando andò in scena per la prima volta al Theater an der Wien il 30 dicembre 1905. Gli autori del libretto Victor Léon e Léon Stein hanno scritto una storia trascinante e spensierata in cui si mescolano canto, danza e prosa, in un turbinio di colpi di scena. È una produzione Fantasia in Re di Reggio Emilia, con la direzione d’orchestra di Stefano Giaroli e la regia di Alessandro Brachetti, con l’Orchestra Cantieri dell’Arte, il corpo di ballo Novecento e otto cantanti solisti nei ruoli principali. Sono Renata Campanella (Hanna Glavary), Antonio Colamorea (Danilo Danilovich), Alessandro Brachetti (Niegus), Elena Rapita (Valencienne), Laura Imanol (Camillo de Rossilon), Fulvio Massa (Barone Zata), Silvia Felisetti (Olga Kromov), Francesco Mei (capitano Kromov).
La vedova allegra, ambientata a Parigi, parla del tentativo dell'ambasciata Pontevedrina di far sposare la ricca vedova Hanna Glavary con il conte Danilo, sua antica fiamma. Nel frattempo si sviluppa il triangolo amoroso tra il Barone Mirko Zeta, sua moglie Valencienne e Camille de Rossillon.
Hanna Glavary è rimasta presto vedova del ricchissimo banchiere di corte del piccolo stato di Pontevedro; un suo matrimonio con uno straniero provocherebbe la fuoriuscita dei milioni di dote della signora e il collasso delle casse statali. La vedova è ora a Parigi e il sovrano di Pontevedro, preoccupatissimo, incarica il proprio ambasciatore a Parigi, barone Zeta, di trovarle un marito pontevedrino.
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