Imperia, 03/02/2020.
Tecla [Insolia] (varesina cresciuta a Piombino, ma dal cognome innegabilmente siciliano) è la matricola del Festival, avendo solo 16 anni. Studentessa, ha partecipato al talent di Canale 5 PequenosGigantes e, come attrice, alla fiction L’allieva prima di risultare vincitrice a Sanremo Young. Il suo brano è dedicato alla festa delle donne, intento apprezzabile, che però non sfugge a qualche insidia retorica: “Come le rondini, come l’otto marzo / e non basta ricordare di una festa / con un fiore se qualcuno lo calpesta”; “siamo petali di vita che faranno un giorno la rivoluzione”; “respiriamo su un pianeta senza aria perché il buio non ha un nome / hai capito che comunque dal dolore si può trarreuna lezione”. La voce di Tecla è molto bella (ricorda un po’ Arisa), ma la struttura della canzone è troppo tradizionale, per una cantante così giovane. Convenzionale. Voto: 6.
Qui sopra potete leggere la valutazione linguistica sui testi delle canzoni in gara a Sanremo 2020 di Lorenzo Coveri, professore di linguistica italiana all'Università di Genova, che si è occupato a più riprese del Festival. Ricordiamo che la valutazione riguarda esclusivamente la parte linguistica.
In fin dei conti la vita è come un viaggio
comincia con un pianto dopo l’atterraggio
facciamo giri immensi ed ogni coincidenza che perdiamo
è un nuovo punto di partenza
in fin dei conti noi siamo di passaggio
come le rondini, come l’8 marzo
e non basta ricordare di una festa con un fiore
se qualcuno lo calpesta
e nelle vene gli anticorpi alla paura
i silenzi che ci fanno da armatura
è resilienza, io so la differenza
tra uno schiaffo e una carezza
Siamo petali di vita che hanno fatto
un giorno la rivoluzione
respiriamo su un pianeta senza aria
perché il buio non ha un nome
hai capito che comunque dal dolore
si può trarre una lezione
ci vuole forza e coraggio
lo sto imparando vivendo
ogni giorno questa vita
La verità
siamo candele nella notte
a illuminare mentre la gente chiude porte
nei maglioni lunghi e a nascondersi nel niente
dagli sguardi di chi resta indifferente
Abbiamo dato e troppo poco ci è concesso
certe lacrime non chiedono permesso
e nello specchio, negando l’evidenza
chiamarlo amore quando è solo dipendenza
Siamo petali di vita
che faranno un giorno la rivoluzione
respiriamo su un pianeta senza aria
perché il buio non ha un nome
hai capito che comunque
dal dolore si può trarre una lezione
ci vuole forza e coraggio
lo sto imparando vivendo
ogni giorno questa vita
Se ci crolla il mondo addosso
come sempre ci rialziamo
nonostante a volte uomo non vuol dire essere umano
per tutto il sangue che è stato versato