La Spezia, 16/03/2021.
Liguria ancora una volta protagonista con le sue bellezze tra mare e verde. Il Podere Case Lovara a Punta Mesco (Levanto) è stato definito un modello d'eccellenza di sviluppo territoriale basato sulla sostenibilità durante la premiazione del Premio paesaggio 2021, che si svolge ogni anno in occasione della Giornata nazionale del paesaggio. Affacciato sul Mar Ligure di Levante e raggiungibile solo a piedi con un sentiero panoramico, Podere Case Lovara è il fulcro di un progetto di recupero di un mondo agricolo secolare e di sviluppo sostenibile delle risorse locali. Come raggiungerlo? Si può partire da Giada del Mesco, Levanto, da dove si prende il sentiero che dopo circa 45 minuti di trekking non impegnativo porta a Podere Case Lovara.
Una menzione importante che riconosce al progetto laboratorio di sostenibilità" che può essere replicato per il recupero e la valorizzazione di altri contesti fragili all'interno del territorio ligure e non solo.
La descrizione dal sito del Fai - Fondo Ambiente Italiano: "Proteso verso il mare cristallino, il promontorio di Punta Mesco separa la baia di Levanto da quella di Monterosso. I 45 ettari di proprietà del FAI comprendono tre fabbricati rurali, oltre a lussureggianti aree boschive a lecci e pini, alternate a zone di macchia mediterranea. Nel tempo, la straordinaria coesistenza tra mare e vegetazione permise lo sviluppo di un'eccezionale biodiversità, dove la secolare presenza dell’uomo riuscì a plasmare il territorio con mano sapiente, senza tuttavia alterare i fragili equilibri ecologici. Nel 1999 venne istituito il Parco Nazionale delle Cinque Terre, le cui nuove regole salvarono l’area da diversi progetti di edificazione ma, al tempo stesso, posero fine alla lunga storia dell’insediamento umano a Punta Mesco".
"La natura, quando è abbandonata a sé stessa, può cancellare una storia di secoli: il bosco avanza danneggiando gli edifici, 'mangiando' le colture fino a far crollare i muretti a secco che sostengono i tipici terrazzamenti, i quali, oltre a ricavare spazi per la coltivazione, svolgono una funzione di difesa dal rischio idrogeologico. La donazione ha permesso al FAI, con il decisivo supporto della Fondazione Zegna, di intervenire con un progetto nel rispetto dei principi del Parco riportando, al tempo stesso, l’area alla sua storica funzione di produzione agricola, il cui fabbisogno energetico sarà fornito per il 60% da fonti rinnovabili. La prima fase del recupero è stata caratterizzata dal ripristino di edifici e terrazzamenti, sui quali sono stati ricavati spazi utili a coltivare ulivo, vite e alberi da frutto e orti. I visitatori troveranno spazi di accoglienza, la possibilità di effettuare visite che raccontano la storia e le prospettive dell’insediamento, oltre a suggerimenti preziosi sui dintorni e sui numerosi sentieri di uno fra i paesaggi più tipici e affascinanti di tutta la Liguria".