La Spezia è finalista per diventare Capitale Italiana della Cultura 2027: il progetto Una cultura come il mare

Una cultura come il mare: come è nata l'idea per il titolo del dossier, che suona così evocativo?
«Con una visione ispirata al mare, La Spezia si candida a Capitale Italiana della Cultura 2027: Una cultura come il mare, il titolo del Dossier, non è solo una metafora ma un obiettivo concreto per una cultura variegata, interconnessa e sempre in movimento fondata sulla bellezza, la sostenibilità e l’inclusione. Un’occasione storica senza precedenti ed unica per rafforzare la nostra Città come centro creativo, incentivando il dialogo tra diversi settori, facendo emergere aspetti poco noti del proprio patrimonio, sperimentando un nuovo modo di vivere il rapporto con il mare. Il rilancio del Premio del Golfo per giovani artisti, percorsi di rigenerazione urbana e sociale e Amphiorama, un museo diffuso che parte dal mare e guarda al futuro, sono solo alcuni dei progetti caratterizzanti della candidatura. Una cultura come il mare diventa così un veicolo per affrontare le sfide di oggi, promuovendo una maggiore consapevolezza ambientale e sociale, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 e l’Accordo di Parigi. La Spezia si propone di diventare un grande laboratorio di innovazione culturale, capace di aprire nuovi orizzonti per la Città-Mare, rileggendo il passato attraverso strumenti contemporanei e offrendo a tutti un accesso più diretto alla cultura. Con creatività e sensibilità artistica, la Città vuole affrontare le sfide del presente e costruire un futuro sostenibile».

Inclusione e sostenibilità sono fra i temi su cui punta il progetto che vede La Spezia protagonista: in che modo la cultura fa rima con inclusività e rispetto dell'ambiente nel vostro progetto?
«In modo molto concreto. Uno dei progetti ha come tema Prendersi cura della terra: cultura e sostenibilità. Nel 2027, il Forum Internazionale Prendersi Cura della Terra si concentrerà sull'integrazione tra discipline umanistiche e scientifiche, con l'obiettivo di sviluppare obiettivi comuni per affrontare le trasformazioni globali che influenzano il benessere umano e l'ecosistema. Il Forum, ispirato dalla rivista Earth Stewardship promossa dall'American Ecological Society in collaborazione con l'editore Wiley, mira a creare nuove basi socio-ecologiche che collegano conoscenza e azione per prevenire cambiamenti globali rischiosi».

Maria Cristina Bigi, Donatella Bianchi, Jacopo Godani, Angelo Riccaboni, Guido Tonelli, Dario Vergassola: il Comitato scientifico che sta lavorando al progetto è composto da nomi importanti della cultura spezzina. Come sono stati selezionati e in che modo ognuno e ognuna di loro sta offrendo il proprio contributo al progetto?
«Sono tutte personalità importanti nell'espressione del territorio, riconosciute a livello nazionale e internazionale, che hanno messo a disposizione i loro talenti per la nostra città e il suo futuro: siamo loro molto grati, perché hanno lavorato di concerto insieme a tutta la squadra per la candidatura della Spezia a Capitale Italiana della Cultura 2027».

Di Francesca Baroncelli

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