Magazine, 25/10/2020.
Misure sempre più restrittive nella lotta al Covid-19. Domenica 25 ottobre 2020, nel giorno in cui in Italia si sono per la prima volta (almeno ufficialmente) superati i 20 mila contagi, il premier Giuseppe Conte ha illustrato un nuovo Dpcm valido da lunedì 26 ottobre a martedì 24 novembre 2020, che prevede ulteriori limitazioni per cercare di contenere quanto più possibile la seconda ondata della pandemia e scongiurare il tanto temuto lockdown generalizzato.
Se di lockdown vero e proprio non si può parlare, è vero che il nuovo Dpcm di sabato 24 ottobre 2020 pone molti freni a più di un settore: dalla ristorazione, con orari sempre più ridotti, allo sport, con lo stop a palestre e piscine, fino alla cultura, con la discussa chiusura di cinema e teatri. Il Dpcm tocca anche altri argomenti caldi, tra cui la scuola e la didattica a distanza, l'apertura dei centri commerciali, il tanto temuto ritorno del divieto di spostamento.
Sono tanti i punti chiave del decreto: riassumiamo uno per uno i principali contenuti per capire cosa si può fare e cosa invece è vietato in Italia fino a martedì 24 novembre 2020. Ovviamente tutte le nuove regole si fondano sulle basi delle norme anti Covid-19, ovvero divieto di assembramento, mantenimento della distanza di sicurezza di almeno un metro dai non conviventi e obbligo di indossare la mascherina ovunque, sia al chiuso che all'aperto, in luoghi sia pubblici che privati (tranne che a casa propria e quando ci si trova in posti isolati; sono sempre esentati i bambini sotto ai 6 anni di età e chi sta svolgendo attività sportiva).
Il nuovo Dpcm valido da lunedì 26 ottobre a martedì 24 novembre 2020 non prevede una regola assoluta circa il cosiddetto coprifuoco, ovvero il divieto di uscire di casa e svolgere attività a partire da una certa ora. Eventuali restrizioni in questo senso possono essere attuate, a partire dalle 21.00, in determinate zone a rischio e su iniziativa di sindaci e regioni (nei luoghi a rischio rientrano anche i centri commerciali, che restano aperti anche nel weekend salvo specifiche ordinanze). In generale la raccomandazione per i cittadini è di evitare qualsiasi tipo di spostamento che non sia indispensabile, in qualsiasi orario. Ma si tratta appunto solo di una raccomandazione, per cui sta al buon senso di ognuno decidere quando è il caso di muoversi (ovviamente è consentito per motivi di salute, di lavoro, di studio, per situazioni di necessità) e quando gli spostamenti possono essere evitati. Altra raccomandazione è quella di non ricevere persone a casa propria, salvo che per necessità. Per quanto riguarda la paventata chiusura dei confini regionali, questo Dpcm non prevede alcun divieto di spostamento al di fuori della propria regione nè del proprio comune di residenza.
Il Dpcm in vigore da lunedì 26 ottobre 2020 anticipa ulteriormente l'orario di chiusura delle attività di ristorazione: bar, ristoranti, pub, gelaterie e pasticcerie devono chiudere entro le 18.00, con possibilità di apertura tutti i giorni, compresi il sabato e la domenica, a partire dalle ore 5.00 del mattino (fanno eccezione i ristoranti degli alberghi, ma solo per i clienti, che non hanno limiti di orario). Si abbassa anche il numero di persone che possono sedere insieme: ora sono consentite 4 persone per ogni tavolo, a meno che non si tratti di componenti dello stesso nucleo famigliare. Restano consentite la ristorazione da asporto fino alle 24.00 (con divieto però di consumazione nelle adiacenze del locale dove si è effettuato l'acquisto) e la consegna a domicilio.
Tra i settori particolarmente colpiti dal Dpcm di sabato 24 ottobre 2020 c'è quello della cultura: almeno per un mese, fino a martedì 24 novembre 2020, è disposta la chiusura di cinema, teatri e sale da concerto, in qualsiasi orario, sia al chiuso che all'aperto. Una decisione difficile, l'ha definita il presidente del Consiglio Conte, ma a quanto pare inevitabile. Quasi superfluo dire che le discoteche restano ancora chiuse, così come le feste sono sempre vietate (tra le novità, il divieto di banchetti in seguito a matrimoni e altre cerimonie, civili o religiose, finora consentiti fino a 30 persone). L'obbligo di chiusura non riguarda i musei, che possono restare aperti a condizione che la fruizione sia contingentata in modo da garantire il mantenimento della distanza interpersonale ed evitare assembramenti.
Se il Dpcm di domenica 18 ottobre 2020 aveva tenuto in sospeso una decisione relativa alla eventualità di tornare a chiuderle, questo chiarisce definitivamente la questione decretando l'obbligo di chiusura di palestre e piscine. Così come palestre e piscine chiudono anche gli impianti sciistici (ma con l'opzione di possibile apertura nel caso di adozione di apposite linee guida), i centri benessere e i centri termali (tranne che per l'erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza). La chiusura di palestre e piscine non significa divieto di fare sport: l'attività sportiva di base e l'attività motoria in genere svolte all’aperto presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, sono infatti consentite nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza assembramenti. Il Dpcm prevede la sospensione di tutti gli eventi e le competizioni sportive che non siano riconosciute dal Coni, dal Cip o dalle rispettive federazioni; per gli eventi sportivi consentiti, comunque, torna vietata la presenza del pubblico, sia negli stadi all'aperto che nei palazzetti al chiuso.
Le scuole restano regolarmente aperte: per quanto riguarda asili nido, scuole dell'infanzia, scuole primarie (elementari) e scuole secondarie di primo grado (medie), le attività didattiche proseguono in presenza come nelle scorse settimane. Cambia invece la modalità di frequenza per le scuole secondarie di secondo grado (licei, istituti tecnici e professionali), che entro martedì 27 ottobre 2020 devono organizzarsi per offrire la didattica a distanza almeno al 75% delle loro attività. Quando viene svolta attività didattica in presenza, comunque, l'ingresso degli studenti è vietato prima delle ore 9.00 e i singoli istituti sono invitati a servirsi anche di turni pomeridiani. Resta il divieto di effettuare gite scolastiche e visite d'istruzione.
I parchi tematici e di divertimento chiudono nuovamente i battenti da lunedì 26 ottobre 2020. Ma i bambini, che durante il lockdown di marzo/aprile 2020 erano stati al centro di aspre polemiche, possono uscire e andare al parco giochi? La risposta è sì, dato che il Dpcm di sabato 24 ottobre consente l'accesso di bambini e ragazzi a luoghi destinati allo svolgimento di attività ludiche, ricreative ed educative, anche non formali, al chiuso o all'aria aperta.
Il Dpcm non stravolge le aperture di negozi e centri commerciali che - salvo ordinanze più restrittive a livello locale - possono restare aperti (anche la domenica) a patto che gli ingressi avvengano in modo dilazionato per evitare assembramenti e garantire la distanza di sicurezza di almeno un metro; e a condizione che la permanenza al loro interno sia limitata al tempo necessario per gli acquisti. Restano comunque sempre aperte le attività supermercati e negozi che vendono generi di prima necessità, come farmacie e parafarmacie, tabaccherie, edicole, ferramenta.
A partire da lunedì 26 ottobre e almeno fino a martedì 24 novembre 2020 sono sospese le attività di sale giochi, sale scommesse e sale bingo. Restano vietate le sagre, mentre la grossa novità è la sospensione di tutte le fiere, di ogni tipo e anche di carattere internazionale, sull'intero territorio italiano. Sospesi anche convegni e congressi, ad eccezione di quelli che si svolgono con modalità a distanza. Per quanto riguarda infine le manifestazioni pubbliche, sono vietati i cortei ma sono consentite le manifestazioni in forma statica, a condizione che vengano rispettate le distanze di sicurezza e tutte le misure anticontagio.
Di Luca Giarola