Magazine, 05/03/2021.
Picchia duro il rapper e cantautore torinese Willie Peyote (alias Guglielmo Bruno; il peyote è un cactus che contiene mescalina, potente allucinogeno), già molto noto nel mondo indie (con sei album all’attivo, di cui uno live e dieci singoli), che approda a Sanremo con un bel carico di rabbia, a partire dall’incipit: “Questa è l’Italia del futuro, un paese di / musichette mentre fuori c’è la morte” (si tratta di una citazione dalla serie cult Boris). Con chi ce l’ha Willie Peyote? Con i colleghi rapper, e quindi anche un po’ con sé stesso (“ora che sanno che questo è il trend tutti ‘sti rapper c’hanno la band / anche quando parlano l’autotune, tutti in costume come gli X-men”), contro il mainstream (“ ‘sta roba che cinque anni fa era già vecchia ora / sembra avanguardia e la chiamano it-pop / le major ti fanno il contratto se azzecchi un balletto e fai boom su Tik-tok / siamo giovani affamati, siamo schiavi dell’hype / non si vendono più i dischi tanto c’è Spotify” [notevole la rima in -ai nella pronuncia], e via così. Street language, giovanilismi (“coatto”, “pompano il trash” ”‘sti cazzi”, “tu dì un’altra palla”), coprolalia (“vendono il culo a un brand”; “vince la merda”; “tutta ‘sta roba c’ha rotto i coglioni”) anglicismi a bizzeffe (almeno una ventina, escluse le ripetizioni, da “cash” [parola-chiave della trap] all’acronimo “LOL”, da “twerkare” a “fashion”), calembours sarcastici (“buongusto / buonsenso”; “non so se mi piego non so se mi spezzo”), e l’anafora “mai dire mai” (citazione bondiana?) che condisce ossessivamente il finale del pezzo (il sottotitolo è La locura, la follìa). Una bella prova di creatività linguistica. Più tranquilla la scelta della cover, Giudizi universali (1997) di e con Samuele Bersani. Arrabbiato. Voto: 9.
Qui sopra potete leggere la valutazione linguistica sui testi delle canzoni in gara a Sanremo 2021 di Lorenzo Coveri, professore di linguistica italiana all'Università di Genova e Accademico della Crusca, che si è occupato a più riprese del Festival. Ricordiamo che la valutazione riguarda esclusivamente la parte linguistica e non l'interpretazione, la musica o l'arrangiamento che potranno essere valutati solo con l'avvio del Festival.
Questa è l’Italia del futuro, un paese di musichette mentre fuori c’è la morte
Ora che sanno che questo è il trend tutti ‘sti rapper c’hanno la band
Anche quando parlano l’autotune, tutti in costume come gli X-men
Gridi allo scandalo, sembrano Marilyn Manson nel 2020
Nuovi punk vecchi adolescenti, tingo i capelli e sto al passo coi tempi
C’è il coatto che parla alla pancia ma l’intellettuale è più snob
In base al tuo pubblico scegliti un bel personaggio, l’Italia è una grande sit-com
Sta roba che cinque anni fa era già vecchia ora sembra avanguardia e la chiamano It-pop
Le major ti fanno un contratto se azzecchi il balletto e fai boom su Tik-tok
Siamo giovani affamati, siamo schiavi dell’hype
Non si vendono più i dischi tanto c’è Spotify
Riapriamo gli stadi ma non teatri né live
Magari faccio due palleggi, mai dire mai
Siamo giovani affermati, siamo schiavi dell’hype
Non ti servono i programmi se il consenso ce l’hai
Riapriamo gli stadi ma non teatri né live
Magari faccio due palleggi, mai dire mai
Mai dire mai, mai dire mai
Mai dire mai dire mai dire mai dire mai
Ora che sanno che questo è il trend tutti che vendono il culo a un brand
Tutti ‘sti bomber non fanno goal ma tanto ora conta se fanno il cash
Pompano il trash in nome del LOL e poi vi stupite degli Exit poll?
Vince la merda se a forza di ridere riesce a sembrare credibile
Cosa ci vuole a decidere “tutta ‘sta roba c’ha rotto i cogli**i?”
Questi piazzisti, impostori e cialtroni a me fanno schifo ‘sti cazzi i milioni
“le brutte intenzioni…” che succede? Mi sono sbagliato
Non ho capito in che modo twerkare vuol dire lottare contro il patriarcato
Siamo giovani affamati, siamo schiavi dell’hype
Non si vendono più i dischi tanto c’è Spotify
Riapriamo gli stadi ma non teatri né live
Magari faccio due palleggi, mai dire mai
Siamo giovani affermati, siamo schiavi dell’hype
Non ti servono i programmi se il consenso ce l’hai
Riapriamo gli stadi ma non teatri né live
Magari faccio due palleggi, mai dire mai
(Mai dire mai) non so se mi piego non so se mi spezzo
(Mai dire mai) non so se mi spiego, dipende dal prezzo
(Mai dire mai) lo chiami futuro ma è solo progresso
(Mai dire mai) sembra il Medioevo più smart e più fashion
(Mai dire mai) se è vero che il fine giustifica il mezzo
(Mai dire mai) non dico il buongusto ma almeno il buonsenso
(Mai dire mai) ho visto di meglio, ho fatto di peggio
(Mai dire mai) ecco, tu dì un’altra palla se riesco palleggio
Siamo giovani affamati, siamo schiavi dell’hype
Non si vendono più i dischi tanto c’è Spotify
Riapriamo gli stadi ma non teatri né live
Magari faccio due palleggi, mai dire mai
Siamo giovani affermati, siamo schiavi dell’hype
Non ti servono i programmi se il consenso ce l’hai
Riapriamo gli stadi ma non teatri né live
Magari faccio due palleggi, mai dire mai
Mai dire mai, mai dire mai
Mai dire mai dire mai dire mai dire mai
Mai dire mai, mai dire mai
Mai dire mai dire mai dire mai dire mai