Magazine, 02/03/2021.
Era tanta l'attesa per il nuovo Dpcm - il primo del governo Draghi - contenente le disposizioni anti Covid-19 valide fino a Pasqua, dal 6 marzo al 6 aprile 2021. A presentare i dettagli del decreto non è stato il presidente del Consiglio Mario Draghi, ma i ministri per gli Affari Regionali e della Salute, Mariastella Gelmini e Roberto Speranza: «il principio guida è quello della tutela della salute come questione fondamentale, siamo convinti che per far ripartire il paese serva vincere la battaglia sanitaria», ha spiegato Speranza, per poi puntualizzare la precisa intenzione di «mantenere un impianto di conservazione delle misure sanitarie vigenti».
Il Dpcm del 2 marzo 2021 è un decreto all'insegna della prudenza, soprattutto alla luce delle nuove varianti del Coronavirus che in molte parti d'Italia stanno destando sempre più preoccupazione: «in modo particolare la variante inglese, che è divenuta prevalente nel nostro paese, ma anche alcune presenze significative delle varianti brasiliana e sudafricana», ha commentato il ministro della Salute. Nella lotta al Covid-19 il governo Draghi segue dunque la scia del governo Conte, mantenendo la divisione delle zone a rischio in base a fasce di colore (d'ora in poi, però, con cambio di fascia a partire dal lunedì), il divieto di spostamento tra regioni (almeno fino al 27 marzo 2021, come già stabilito dal Decreto Legge del 22 febbraio 2021) e in generale restrizioni che prevedono chiusure in base al rischio di contagio.
«L'innovazione più rilevante di questo Dpcm riguarda la scuola», spiega Speranza: «in area rossa le scuole di ogni ordine e grado adatteranno la didattica a distanza. La stessa didattica a distanza avverrà anche negli altri territori dove il tasso di incidenza su 100 mila abitanti in 7 giorni sarà pari o superiore a 250». Ma vediamo più nel dettaglio cosa dice il nuovo Dpcm del 2 marzo 2021 che, come detto, è in vigore per un mese a partire dal 6 marzo e fino al 6 aprile 2021. Cosa cambia? Oltre alla questione scuole, ci sono ulteriori novità a cui bisogna abituarsi? Quali sono le norme da seguire per gli spostamenti, le visite ad amici e parenti, l'attività sportiva? Di seguito analizziamo i punti principali.
La decisione sul tema scuola era indubbiamente tra le più attese (tanto che è l'unica che è stata discussa fino all'ultimo, ha rivelato Mariastella Gelmini, mentre il resto del decreto era già pronto da 4 giorni): il nuovo Dpcm prevede che dal 6 marzo 2021 le scuole di ogni ordine e grado siano chiuse nei territori in zona rossa, comprese le scuole dell’infanzia e le elementari: la didattica in zona rossa torna quindi a distanza al 100%, pur restando garantita la possibilità di svolgere attività in presenza per gli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali. Per quanto riguarda le zone arancioni e gialle, la didattica prosegue regolarmente in presenza a meno che in tali zone non vengano registrati più di 250 contagi ogni 100 mila abitanti nell’arco di 7 giorni, che siano state adottate misure più restrittive dalle regioni o nel caso estremo di eccezionali situazioni di peggioramento del quadro epidemiologico.
Fermo restando che fino al 27 marzo 2021 resta in vigore il divieto di spostamento tra regioni indipendentemente dalla fascia di colore (salvo che per motivi di salute, lavoro e necessità; e nel caso è necessaria una autocertificazione), il Dpcm del 2 marzo 2021 conferma sostanzialmente le misure già in vigore, a partire dal coprifuoco che vieta ogni spostamento in orario notturno dalle 22.00 alle 5.00. Viceversa dalle 5.00 alle 22.00 in zona bianca e in zona gialla gli spostamenti sono consentiti su tutto il territorio regionale; in zona arancione solo nei confini del proprio comune di residenza o domicilio; mentre in zona rossa ogni tipo di spostamento è vietato, se non per comprovata necessità. Fanno eccezione la possibilità di fare ritorno alla propria residenza, che è sempre consentito, e le deroghe per raggiungere le seconde case e fare visita a parenti e amici (vedi capitolo successivo).
Gli spostamenti verso le seconde case sono consentiti solo se si può dimostrare di essere proprietari o affittuari delle case in questione da prima dell'entrata in vigore del Decreto del 14 gennaio 2021; solo se si trovano in zona gialla o arancione e se per raggiungerle non si deve uscire da una zona arancione scuro o rossa; e solo con il proprio nucleo familiare (è rigorosamente vietato spostarsi verso case già abitate da altre persone o invitare amici e parenti che non facciano parte del proprio nucleo familiare). Questi i requisiti che consentono di spostarsi verso una seconda casa. Oltre a ciò resta la possibilità, solo nelle zone gialle e arancioni (anche in questo caso non in zona rossa), di spostarsi una volta al giorno verso un'altra abitazione privata per fare visita ad amici e parenti in un massimo di due persone (alle quali si possono eventualmente aggiungere figli minori di 14 anni); in fascia arancione tali visite sono consentite solo all'interno del proprio comune (per i comuni con popolazione inferiore a 5 mila abitanti, sono consentiti gli spostamenti anche verso comuni diversi, purché entro i 30 chilometri dai confini), mentre in fascia gialla anche fuori dal comune ma comunque entro i confini regionali. Inutile dire che sia quando si entra in un'altra casa, sia quando si ospitano persone non conviventi in casa propria è sempre fortemente raccomandato indossare la mascherina.
Il Dpcm del 2 marzo 2021 potrebbe rappresentare la prima vera boccata d'ossigeno per il mondo della cultura, grazie alle diverse riaperture previste per la zona gialla. È innanzitutto confermata l'apertura di mostre e musei (ovviamente con ingressi contingentati) dal lunedì al venerdì fino al 26 marzo, che è poi estesa anche al sabato e alla domenica dal 27 marzo 2021. A partire dalla stessa data, sempre solamente in zona gialla, è fissata la riapertura di teatri e cinema, ma anche live club e sale da concerto, pure in questo caso con rigide misure di sicurezza ed esclusivamente con posti a sedere preassegnati: la capienza non può superare il 25% di quella massima e comunque il numero di spettatori non può essere superiore a 400 per spettacoli all’aperto e a 200 per spettacoli in luoghi chiusi. L'attività delle discoteche è sempre sospesa, anche in zona bianca.
Come già accade da diversi mesi, bar e ristoranti sono aperti solo nelle regioni gialle con obbligo di chiusura alle 18.00: a meno che siano tutti conviventi, il consumo al tavolo è consentito per un massimo di 4 persone per tavolo. Dopo le 18.00 sono ammessi unicamente il servizio da asporto (novità di questo Dpcm: è stato eliminato il divieto di asporto dopo le 18.00 per gli esercizi di commercio al dettaglio di bevande da non consumarsi sul posto) e quello di consegna a domicilio. In zona arancione e rossa i ristoranti sono invece chiusi tutto il giorno, con comunque possibilità di asporto e delivery. Resta sempre il divieto di consumare nelle immediate vicinanze del locale presso cui sono stati acquistati cibi e bevande. Queste regole sono valide anche per pub, gelaterie e pasticcerie.
In zona bianca, gialla e arancione tutti i negozi sono aperti a condizione che vengano rispettate le normative anti contagio - dagli ingressi dilazionati all'obbligo di mascherina - e che i clienti non si fermino all'interno dei locali più del tempo necessario per gli acquisti. È sempre valida la regola che prevede la chiusura dei centri commerciali nel weekend, ad esclusione delle attività che al loro interno vendono beni di prima necessità: farmacie e parafarmacie, punti vendita di generi alimentari, di prodotti agricoli e florovivaistici, edicole, librerie, tabaccai, lavanderie. Questi ultimi sono gli unici negozi che possono restare aperti in zona rossa, dove per ogni altra attività commerciale è prevista la chiusura. Novità del Dpcm del 2 marzo 2021, la chiusura di barbieri e parrucchieri in zona rossa. Le regole applicate ai centri commerciali sono valide anche per i mercati.
Indipendentemente dalle fasce di colore, fino al 6 aprile 2021 restano chiusi palestre, piscine e impianti sciistici. Per gli amanti degli sport invernali, dunque, in quest'ultimo scampolo di inverno l'unica possibilità per sciare è praticare fondo in solitaria. In generale - e questo vale anche per corsa, ginnastica o ciclismo - l'attività sportiva all'aperto è consentita (anche in aree attrezzate e parchi pubblici) solo se si rispetta la distanza interpersonale di due metri. Resta vietato praticare gli sport di contatto (se non a livello agonistico), così come non è ancora consentito l'ingresso del pubblico negli stadi, anche in zona bianca.
Potrebbe essere superfluo riperterlo ma non lo è, viste le scene che capita quotidianamente di vedere: il divieto di assembramento resta la regola fondamentale da seguire in ogni occasione (e di conseguenza sono sempre vietate le feste). In ogni fascia di colore, compresa la zona bianca, è inoltre obbligatorio indossare ovunque la mascherina, sia al chiuso che all'aperto, in luoghi sia pubblici che privati (tranne che a casa propria e quando ci si trova in posti isolati insieme a conviventi; sono sempre esentati i bambini sotto ai 6 anni di età e chi sta svolgendo attività sportiva), così come in ogni situazione si deve mantenere una distanza interpersonale di almeno un metro (tranne che con i conviventi).
Di Luca Giarola