Magazine, 02/02/2023.
Giorgia - Parole dette male
(A. Bianco - F. Roccati - M. Dagani – M. M. G. Fracchiolla –
A. Bianco - F. Roccati)
La voce di Giorgia [Todrani], 51, due podi al
Festival (uno vinto, 1995, con Come saprei, e uno al
secondo posto, 2001, con Di sole e d’azzurro) è
per giudizio unanime una delle voci più belle della canzone
italiana. Ma qui si tratta di parole, anzi di Parole
dette male, come suona il titolo del brano che la cantante
romana presenta a Sanremo dopo 22 anni di assenza. Sono le
parole di un amore che poteva essere e non è stato, filtrato dalla
dolcezza della memoria. E, come spesso succede,
accompagnato dalla colonna sonora di una canzone: e tu alla
fine eri una bella canzone / la prima fuga al mare in
moto d’estate / le tue risate e fare i cretini nei
prati / andare a dormire ancora bagnati. Le
citazioni sono così esplicite che non si può non pensare a un
ricordo, anzi, a un tributo (“la citazione è un sintomo
d’amore”) a Questo piccolo grande amore (per i fans, QPGA)
di Claudio Baglioni (1972) Ma poi tutto il testo è una
“metacanzone”, come ci ricordano gli explicit rimati dei versi:
tu, blu, su, più. giù; allucinazione,
canzone, maledizione, direzione, emozione, ripetizione;
profondo, biondo, mondo. Elenco un po’
stucchevole, alla fine: è proprio il caso di dire che qui c’è
bisogno della musica. E della voce di Giorgia.
Nostalgica.
Voto al testo: 7.
Per la serata di venerdì, è attesissima l’esibizione di due grandi interpreti che si scambieranno le cover dei rispettivi successi: la citata Di sole e d’azzurro di Giorgia e Luce (Tramonti a Nord Est (vittoriosa a Sanremo 2001) di Elisa.
Ogni tanto ti vedo in giro
Ma poi non sei tu
E quante macchine come la tua
Dello stesso blu
La mia pelle è il mio foglio bianco
E ci scrivo su
Pensieri brevi lunghi una vita
Forse di più
Non sei più mio ricordo sei un’allucinazione
Chiudo ancora i miei occhi
Quando sento il tuo nome
Il cielo che crolla giù
E io non ragiono più
E tu alla fine eri una bella canzone
La prima fuga al mare in moto d’estate
Le tue risate e fare i cretini nei prati
Andare a dormire ancora bagnati
Alla fine eri una bella canzone
Che non si può ascoltare a ripetizione, maledizione!
Ricordo le ultime parole
Quelle dette male, maledette
Ci sono cose che non ho deciso
Tipo cosa farò
Galleggiare senza direzione
Finché mi ritroverai
Ogni volta che vedo il mare
Io cresco un po’
Qualcuno ha messo il tuo stesso profumo
Cambia il colore al pomeriggio però
È un pensiero profondo
Come un capello biondo
Conficcato là in testa
Che mi dice che il mondo
Ora non esiste più e io non ragiono più
E tu alla fine eri una bella canzone
La prima fuga al mare in moto d’estate
Le tue risate e fare i cretini nei prati
Andare a dormire ancora bagnati
Alla fine eri una bella canzone
Che non si può ascoltare a ripetizione, maledizione!
Ricordo le ultime parole
Quelle dette male, maledette
Non tutto è finto nei film, la realtà forse sì
Non tutto è finto nei film, la realtà forse sì
E tu alla fine eri una bella canzone
Tutta la luce l’alba che brucia le mie paure
Eri una bella canzone, maledizione!
La mia maledizione
E tu alla fine eri una bella emozione
Che non si può provare a ripetizione,
La mia canzone
Ricordo le ultime parole
Quelle dette male, maledette
Qui sopra potete leggere la valutazione linguistica sui testi delle canzoni in gara a Sanremo 2023 a cura di Lorenzo Coveri, Accademico della Crusca, che si è occupato a più riprese del Festival. Ricordiamo che la valutazione riguarda esclusivamente la parte linguistica e non l'interpretazione, la musica o l'arrangiamento che potranno essere valutati solo dopo la partenza del Festival.