Magazine, 02/02/2023.
I Cugini di Campagna - Lettera
22
(D. Mangiaracina- V. Lucchesi – F. Gargiulo –
D. Mangiaracina – V. Lucchesi)
Chi pensa che il falsetto nella musica leggera sia nato con
Mahmood e Blanco dovrebbe riavvolgere il nastro al 1973,
l’anno di Anima mia (ma l’autotune non c’era) dei Cugini
di Campagna (si chiamano così perché la formazione
iniziale era composta dai fratelli gemelli Silvano e Ivano Michetti
e da due amici: quindi quattro “cugini”, per par condicio). Ebbene,
dopo più di cinquant’anni di carriera e milioni di dischi venduti
in Italia e all’estero, il gruppo (oggi composto dai due
inossidabili gemelli Michetti, 75 a testa, dalla voce Nicolino
“Nick” Luciani, 52, e da Tiziano Leonardi, baby della band con i
suoi 38 anni) non era mai stato a Sanremo. A colmare la
lacuna ci ha pensato Amadeus con le sue scelte ecumeniche.
Sul palco dell’Ariston i Cugini di Campagna porteranno una canzone
dal titolo Lettera 22 (che non è il
marchionimo dell’iconica portatile Olivetti del 1950 esposta
permanentemente al MoMa di New York, ma ha la stessa motivazione di
“nome parlante”: l’alfabeto italiano ha 21 lettere, ma la
ventiduesima evoca tutte le altre possibili). Nonostante le attese,
e il fatto che al testo abbiano messo mano anche Veronica Lucchesi
e Dario Mangiaracina, ossia La Rappresentante di Lista (grande
successo dello scorso Festival con Ciao Ciao), il
brano non sembra essere memorabile, a partire dal ritornello
tormentone (non lasciarmi solo / non
lasciarmi qui), con le forzature retoriche del formato, tipo
io non sono altro che un bambino / che non sa
contare […] / io non sono altro che un dottore / che si è
fatto male / io non sono altro che un palazzo / in
costruzione e [che?] cade […] una storia […]
un giardino […], eccetera. Le cose non vanno meglio con le
immagini “parapoetiche”: rinchiuderti dentro un
singhiozzo; ora che ho trovato le parole / già mi
salta il petto / come treni in corsa tra le nuvole /uno spazio
altro / come due uragani che distruggono / ma per
dispetto. Anima mia! Speriamo nella musica.
Falsetti.
Voto al testo: 4.
Anche I Cugini di Campagna sceglieranno, per la serata dei duetti,la strada dell’“autocover” con la loro imprescindibile Anima mia a scambio con la hit di Paolo Vallesi La forza della vita (1992).
Io non sono altro che un bambino
Che non sa contare
E vorrebbe dirti che gli manchi
Senza le parole
Io non sono altro che un dottore
Che si è fatto male
Io non sono altro che un palazzo
In costruzione e cade
Se mi guardi con quegli occhi amore
Mi farai morire
Io non sono altro che una storia
Che non sa finire
Io non sono altro che un giardino
Senza neanche un fiore
Io senza di te non sono altro che
La parola “amore”
E con questo amore tornerei
A dirti che ci vuole altro
Per convincermi a rinchiuderti
Dentro un singhiozzo
Altro per lasciarmi in un riflesso
Dentro a uno specchio
E non era mai il momento giusto
E non era mai il momento giusto
Per parlare
Non lasciarmi solo
Non lasciarmi qui
Non lasciarmi solo
Non lasciarmi qui
Ora che ho trovato le parole
Già mi salta il petto
Come treni in corsa tra le nuvole
Uno spazio altro
Come due uragani che distruggono
Ma per dispetto
Credo, credo anch’io, che non puoi darmi il mondo
Se non guardi il mondo come lo guardo anch’io.
Non lasciarmi solo
Non lasciarmi qui
Non lasciarmi solo
Non lasciarmi qui
Non lasciarmi solo
Non lasciarmi qui
Non lasciarmi solo
Non lasciarmi qui
Qui sopra potete leggere la valutazione linguistica sui testi delle canzoni in gara a Sanremo 2023 a cura di Lorenzo Coveri, Accademico della Crusca, che si è occupato a più riprese del Festival. Ricordiamo che la valutazione riguarda esclusivamente la parte linguistica e non l'interpretazione, la musica o l'arrangiamento che potranno essere valutati solo dopo la partenza del Festival.