Leo Gassmann con Terzo cuore a Sanremo 2023. Testo e pagella
Magazine, 03/02/2023.
Leo Gassmann -Terzo cuore
(R. Zanotti – L. Gassmann - G. Pesenti – M. Paganelli – R. Zanotti)
Ancora un numero per il Terzo cuore (si ricorderà che Paola Turci si limitava a Il mio secondo cuore, album del 2017) di un altro figlio d’arte, Leo Gassmann (vincitore tra le Nuove Proposte del 2020), 24, che per l’occasione ha avuto come coautore Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari (gruppo ultimamente nelle classifiche con Giovani wannabe). Il terzo cuore di Leo è quello di un amore passato ma indimenticabile: so che hai riso quando ho detto che io ho / tre cuori dentro al petto / ma ora no, non so quale inseguirò / perché mi sembra inutile / e sai che uno lo uso per ridere i [nei] giorni di festa / il secondo mi fa tener duro nei mari in tempesta / e l’ultimo mio cuore devo costringerlo a dimenticarsi il tuo nome, non vuole / maledetto terzo cuore! A parte questa trovatina (in stile PTN), il brano è scritto in un italiano disinvolto e giovanile: abbiamo contato le stelle come fossero nei (che rima, un po’ faticosamente, con Cirque du Soleil) / di una storia straordinaria quanto incasinata / quando ci concederemo un po’ di acqua passata; penso di avere talento / per trasformar le sfide in sfighe ormai / non so più cosa sento, no / e guardo solamente serie crime (altra rima difficile italiano: inglese).
Acrobatico.
Voto al testo: 6.
Nella serata delle cover, Leo Gassmann riuscirà nell’inedita impresa di portare accanto a sé sul palco dell’Ariston (per la prima volta assoluta, salvo errori) Edoardo Bennato col Quartetto Flegreo in un medley del cantante di Sono solo canzonette.
Qui sopra potete leggere la valutazione linguistica sui testi delle canzoni in gara a Sanremo 2023 a cura di Lorenzo Coveri, Accademico della Crusca, che si è occupato a più riprese del Festival. Ricordiamo che la valutazione riguarda esclusivamente la parte linguistica e non l'interpretazione, la musica o l'arrangiamento che potranno essere valutati solo dopo la partenza del Festival.
Di Lorenzo Coveri
