Magazine, 15/11/2017.
Salve dottore,
innanzitutto la ringrazio per questo servizio che ci mette a
disposizione che sono sicuro mi sarà di grande aiuto.
Sono un ragazzo di 17 anni da sempre un pò insicuro e
abbastanza ipocondriaco. Il vero problema è che da un pò,
circa da maggio scorso, con ritmo altalenante, sono assalito da
dubbi sulla mia eterosessualità.
Premetto che mi sono sempre piaciute le donne e, prima che
lo scorso maggio comparisse questo dubbio, ero sicurissimo dei miei
gusti.
Ho scritto ritmo altalenante perché quest’estate, forse
frequentando diverse ragazze, mi sono scomparsi tutti i
dubbi.
Da qualche settimana ho subito un netto calo della libido rispetto al periodo precedente quando provavo desiderio sessuale (verso le donne) praticamente ogni giorno, e ho letto su internet che ciò potrebbe essere dovuto ad un’eccessiva masturbazione.
Sono rimasto basito di fronte a numerosi casi di
perone famose e non che, nonostante avessero famiglia e figli,
hanno fatto coming out anche in tarda età.
In genere non ho mai avuto problemi ad esprimere giudizi fisici
sui maschi, ma adesso non riesco a esprimerne neanche uno senza che
mi venga il dubbio se mi sento fisicamente attratto da
lui.
Il dramma è che sono sempre stato sicuro del mio futuro con le donne e questa paura mi ha praticamente fatto crollare il mondo addosso. Qualunque cosa mi stia accadendo non voglio assolutamente diventare gay e temo un’ipotetica omosessualità latente. Questi pensieri mi assalgono la notte impedendomi di dormire e ultimamente mi stanno pure deprimendo, facendomi sentire male in ogni situazione. Per esempio oggi in palestra ho passato tutto il tempo a chiedermi se fossi attratto da questo o da quello, e il risultato è stato che me ne sono tornato a casa piuttosto giù d’umore. Inoltre la mia mente continua da sola a immaginare diverse situazioni omosessuali in cui sarei coinvolto.
Aggiungo che non sono mai stato davvero bravo con le donne e ho spesso ammirato personaggi famosi che lo sono. Ultimamente la mia scarsa autostima nel non saperci fare ha peggiorato le cose e mi sento inferiore a qualunque ragazzo nei dintorni.
C’è qualcosa che posso fare per curare questa mia
ossessione nel tormentarmi?
Pensa che passerò mai questa fase e ritornerò a vivere la vita
di sempre?
Buongiorno ragazzo di 17 anni,
capisco che per lei, quella che descrive, è una situazione
ansiogena, ma di questo argomento, ovvero della paura di
essere gay, ho già scritto tante di quelle volte, che, ora, non
vorrei ripetermi.
E sottolineo tante di quelle volte per evidenziare come questa
paura sia una emozione condivisa da molti altri.
E così, per lei, come per tutti gli altri, che si trovano
angosciati da questi dubbi la risposta è sempre la stessa:
No! Lei non è gay. (E come tutte le altre volte,
anche questa volta, mi ripeto nel dire che essere gay non è una
cosa che dovrebbe incutere paura).
Ma, detto questo, resta lo spazio per altre due domande:
Cos'è che le fa davvero paura?
e vista la sua età
Cosa vuol diventare da grande?
E sulle risposte a queste due domande dovrebbe impegnarsi, senza
usare la scusa della paura di essere gay. Anche se, di
certo,lei, di qualcosa ha paura davvero.
Incominciamo da quello che lei dice di sé:
17 anni, insicuro e ipocondriaco e dedito alla
masturbazione. E quindi poco incline all’andare a esporsi
negli approcci con le persone nella vita reale una volta che ha già
trovato soddisfazione da solo.
Inoltre sembra che lei pensi di non essere abbastanza uomo e ci sarebbe da definire meglio cosa significa per lei, essere un vero uomo e come un vero uomo si dovrebbe comportare per essere tale.
E se mi premette, già solo che su questo, ci sarebbe da parlare
per ore.
E sia chiaro che non essere bravo con le donne non
significa essere gay ma più semplicemente significa essere
imbranati (scusi il termine gergale, ma rende
l'idea).
Del resto, anche per essere bravo con gli uomini ci vuole lo
stesso una certa abilità.
Ecco questo potrebbe essere il suo lei, ora. (Giustificato, in
parte, dalla sua giovane età).
Ma lei è destinato a crescere ed anche a modificarsi.
Per questo il passo seguente è domandarsi non tanto cosa di
cosa ho paura di essere ora, ma cosa voglio essere e come voglio
essere capace di comportarmi, tra un anno o due.
Ed a questa domanda non posso rispondere io al posto suo.
Certo che sarebbe utile che lei fosse più sicuro di
sé, meno ipocondriaco e più disposto a intraprendere
relazioni con le altre persone (anche a rischio di qualche,
inevitabile, fallimento).
Stabilito cosa vuole essere tra un anno, dovrà anche
mettersi in moto per fare i passi giusti per diventare quello che
desidera essere. E come tutti i nuovi apprendimenti, anche
questo necessita di fatica e costanza.
Sarebbe troppo lungo fare l'elenco, ma di sicuro smettere di
pensare ai propri supposti limiti ed incominciare a voler fare la
fatica per superarli, sarebbe un buon inizio,
Ci pensi su e poi mi faccia sapere.
Sarà un piacere aiutarla ancora.
Saluti
Dott. Marco Emilio Ventura
Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Genova
Di Marco Ventura