«Mi dicono che sono gay e io soffro»

Magazine, 21/02/2017.

Salve dottore,

è da molto che soffro del fatto di essere definito dagli altri come gay.
Sono sempre andato con donne di tutte le razze, a pagamento e non, e sono sposato felicemente, con una donna che amo, con cui vado d'accordo e ho due figli.

Avendo un corpo magro e poca barba, mi dicevano sempre che sembravo una femmina. All’età di diciott’anni lavoravo in un ristorante e una signora mi disse che ero gay. Non ci ho fatto caso lì per lì.

Poi più di una persona mi ha detto la stessa cosa e ultimamente c’è questo pensiero fisso nella mia testa che mi sta portando via la vita.
Non dormo più, mangio a fatica ho questo pensiero che non riesco a togliermi dalla testa. Se lo dicono gli altri forse lo sono davvero.

Pero le dico la verità: non sono mai stato attratto dagli uomini. È più di un anno che ho sto pensiero fisso in testa e con le parti intime viene collegato un dolore atroce.
Penso che venga tutto dallo stress, però non riesco a togliermi questo pensiero.
La prego, mi aiuti,

grazie

Robynson

Buongiorno Robynson.
Interessante la sua storia,
Interessante e molto particolare.
Ho capito che lei ha un aspetto molto gentile e poco maschio e forse ha anche dei modi gentili tanto da farla apparire effeminato.

Capisco anche che possa essere antipatico essere etichettato , ed ancora di più se si viene etichettati per ciò che non si è.
E con il suo curriculum è difficile definirla un omosessuale.
Ma allora perche ci soffre cosi tanto?

Certo, la pressione sociale fa sempre effetto e se gli altri insistono a definirla come gay, (immagino in senso denigratorio) un po’ di disagio lo creano di sicuro.
Ma niente di più.
E poi quanto? Si ecco, quante persone glielo dicono? E per quante volte?
A leggere sembra che le sia capitato, si certo, ma solo qualche volta (senza contare che ci sarà chi dice il contrario) ed essendo commenti sporadici, lei li considera e li patisce, un po’ troppo.
Ecco, questa sua grande reattività non la capisco.

Lei non mi sembra un ragazzino. Lei non è in quella fase ambigua della crescita, in cui non si sa ancora bene qual è la propria identità. Lei è grande. Ha moglie, figli e numerose esperienze eterosessuali. Ed in quello che racconta non vi sono tracce di una ipotetica gayezza (sorry).

Allora? Come può avere dei dubbi? E come possono essere cosi disturbanti? Si, ha un aspetto effeminato. Ma conosco molti uomini che, grazie al loro aspetto, effeminato, hanno molto più successo, con le donne, che non uomini dall' aspetto molto macho. E si ritengono molto furbi, molto fortunati e molto etero.

Invece lei no. Ma mi sfugge il perche. A meno che lei non abbia dimenticato, nella sua mail, di scrivere, altri dettagli, che possano spiegare la sua grande e tormentata soggezione, verso i commenti degli altri.

Perche, alla fine lei si strugge solo ed unicamente perche pensa che se gli altri lo dicono allora potrebbe essere vero. No, no, solo per questo, non è possibile!
Non è possibile che il suo malessere sia dovuto solo a questo.

Questo significa che il suo disagio, è causato da qualche altro motivo o insieme di motivi, di cui, lei, purtroppo, consciamente o inconsciamente, non scrive.

Ed ancora più incomprensibile, per me, è il suo dolore alle parti intime. Dolore che, per come lo ha spiegato lei, non ha proprio alcuna connessione con l' essere solo una conseguenza della sua paura di essere gay (e di esserlo solo perché alcuni lo dicono).

Dunque, per il suo dolore fisico, le suggerirei, prima di tutto, di consultare un andrologo. Mentre, per l'altro suo tormento ,quello dovuto ai suoi pensieri, ed alle sue paure, credo che dovrà tirare fuori da se stesso e dalla sua vita , qualche altro dettaglio, che possa spiegare, meglio, cosa le sta succedendo e che possa, farle capire, cosa fare, e da chi farsi aiutare , per superare questo suo disagio.

Spero di esserle stato d'aiuto.
Saluti

Dott.Marco Emilio Ventura
Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Genova

Di Marco Ventura

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