Magazine, 18/10/2023.
Quello del cambiamento climatico è uno dei temi
più caldi tra quelli stabilmente al centro del dibattito pubblico.
Le associazioni ambientaliste sensibilizzano invitando a una
profonda riflessione, gli scienziati lo studiano, le aziende
produttive di tutto il mondo ci fanno i conti, i governi provano a
prenderne le misure, i cittadini – da quelli più preoccupati fino a
quelli più scettici - ne parlano e i social media ne fanno
addirittura un trend.
Ne si discute così tanto che a volte può sembrare perfino
un tema vago, teorico, lontano dalla vita e dalle
implicazioni di tutti i giorni. Non è affatto così, però.
Una riprova sotto gli occhi di tutti ci è piovuta dal cielo sotto
forma di mega grandinate proprio durante i mesi
estivi di questo imprevedibile 2023. Grandinate di proporzioni e
intensità impressionanti, che hanno impattato sulla vita delle
persone e l’attività di moltissime aziende in maniera
significativa.
Riscaldamento globale e cambiamento climatico
Riavvolgiamo brevemente il nastro a beneficio di chi non è al
corrente della tematica.
Le crescenti emissioni di gas serra causate dalle
attività umane stanno innescando un (sur)riscaldamento del
pianeta con conseguenze devastanti, come
l'innalzamento del livello del mare, eventi meteorologici
estremi, la perdita di biodiversità e molto altro.
Il cambiamento climatico è quindi quello che l’UNFCCC (Convenzione Quadro sul Cambiamento Climatico delle Nazioni Unite) definisce come un cambiamento del clima che sia attribuibile direttamente o indirettamente ad attività umane, che alterino la composizione dell’atmosfera planetaria e che si sommino alla naturale variabilità climatica osservata su intervalli di tempo analoghi.
Nello specifico, la temperatura media attuale della Terra è più elevata di 0,85°C rispetto ai livelli registrati alla fine del XIX secolo. In particolare, ciascuno dei tre decenni più recenti ha mostrato temperature medie più elevate rispetto ai decenni precedenti, a partire dal momento in cui sono iniziate le prime rilevazioni nel 1850.
Focus: gas serra ed effetto serra
I gas serra sono sostanze presenti naturalmente nell'atmosfera terrestre, come il diossido di carbonio (CO2), il metano (CH4), il vapore acqueo (H2O) e altri. Questi gas hanno la capacità di intrappolare il calore proveniente dal Sole all'interno dell'atmosfera terrestre. Questo processo è noto come l'effetto serra.
L'effetto serra è un fenomeno naturale e necessario per
mantenere la Terra abitabile, poiché senza di esso la temperatura
media sulla Terra sarebbe troppo fredda per sostenere la vita come
la conosciamo. Tuttavia negli ultimi decenni le attività umane -
come l'industrializzazione, la deforestazione e l'uso di
combustibili fossili - hanno aumentato significativamente
le concentrazioni di gas serra nell'atmosfera. Questo
ha portato a un aumento dell'effetto serra, che ha causato un
riscaldamento globale e un cambiamento climatico accelerato.
Il cambiamento climatico è una sfida globale che richiede
una risposta urgente da parte di tutti noi. È cruciale che
i governi, le imprese e i cittadini si impegnino per
ridurre le emissioni di gas serra, aumentare
l'efficienza energetica e promuovere fonti di energia
rinnovabile.
La grandine e gli altri mostri atmosferici
All’inizio dell’articolo parlavamo di eventi meteorologici estremi. Già, ma cosa intendiamo esattamente?
Si tratta di fenomeni climatici fuori dall'ordinario che possono causare impatti significativi sull'ambiente, sulla società e sull'economia. Ecco alcuni esempi di eventi meteorologici estremi e delle relative conseguenze negative per la società:
Tempeste tropicali e uragani: questi potenti cicloni tropicali possono causare venti distruttivi, piogge torrenziali e alluvioni, oltre a danni significativi alle infrastrutture costiere.
Inondazioni: inondazioni gravi possono derivare da piogge intense, fusione delle nevi o mareggiate. Possono distruggere case, causare la perdita di vite umane e danneggiare le coltivazioni agricole.
Siccità: periodi prolungati di siccità possono portare a carenze d'acqua, riduzione della produzione agricola e incendi boschivi.
Tempeste di neve: forti nevicate possono paralizzare le attività quotidiane e causare interruzioni nei trasporti.
Tornado: i tornado sono vortici di vento estremamente potenti che possono distruggere intere comunità in pochi istanti.
Ondata di calore: periodi prolungati di temperature anormalmente elevate possono mettere a rischio la salute umana, causando colpi di calore e problemi correlati.
Grandine: grandinate estreme possono danneggiare le coltivazioni e le proprietà, causando gravi perdite economiche.
Incendi boschivi: condizioni di siccità, venti forti e temperature elevate possono alimentare incendi boschivi devastanti, mettendo in pericolo le vite umane e l'ambiente.
Questi eventi meteorologici estremi sono diventati più frequenti e intensi a causa del cambiamento climatico, poiché il riscaldamento globale può alterare i modelli meteorologici e aumentare la probabilità di eventi estremi. Pertanto, una sua gestione è cruciale per affrontare queste sfide e ridurre i loro impatti.
Estate 2023, un’emergenza tutta italiana
Mettiamo a fuoco cos’è accaduto quest’estate nel nord Italia,
come conseguenza delle grandinate che hanno colpito duramente in
particolar modo Lombardia, Veneto e Friuli Venezia
Giulia (non risparmiando nemmeno Piemonte ed Emilia
Romagna).
L’intensità dei fenomeni grandinigeni, i quali hanno colpito con
chicchi di ghiaccio di dimensioni spaventosamente grandi, ha
causato un numero di danni ad abitazioni e autovetture senza
precedenti.
Talmente elevato da congestionare tutti gli operatori del settore
delle riparazioni: dalle carrozzerie che dovevano far fronte a
volumi di perizie e riparazioni insostenibili agli agenti
assicurativi oberati dalle richieste di assistenza, fino ai
fornitori di pezzi di ricambio che non sono stati in grado di
approvvigionare i propri clienti con i materiali necessari per le
riparazioni.
Non ultimi, anzi prime vittime, i poveri cittadini che nella
migliore delle ipotesi hanno dovuto circolare con vetture
martoriate. E che nella peggiore, invece, non hanno potuto
circolare affatto in quanto i danni impedivano - in base al codice
della strada - di muoversi liberamente, con tutti gli strascichi e
i disagi di chi doveva recarsi a lavoro, viaggiare, occuparsi delle
faccende quotidiane. Quasi una paralisi della circolazione in
alcune aree delle regioni in cui i numeri sono stati
vertiginosi.
Ecco come il famoso cambiamento climatico smette di essere un
titolo da giornale o un argomento di conversazione e
impatta concretamente e duramente sulla nostra
vita.
Questo, per non parlare dei danni economici ingenti che hanno
gravato sulle spalle delle tante persone che non erano coperte da
polizze assicurative specifiche e che hanno dovuto riparare a
proprie spese o, in caso di vetture non più giovani...,
dismetterle del tutto.
L’eccellenza dell’artigianato made in Italy a supporto di persone e aziende
Com’è stato quindi possibile dare manforte alla filiera e
alleviare la pressione sulle carrozzerie, sulle compagnie
assicurative e soprattutto sugli automobilisti?
Molte carrozzerie hanno potuto contare sull’ausilio di tecnici
Levabolli, artigiani della riparazione della lamiera che utilizzano
una particolare tecnica, chiamata PDR – Paintless Dent
Repair – che consente di intervenire in maniera pronta e
ottimale.
Si tratta di un metodo utilizzato per rimuovere piccole
ammaccature o danni sulla carrozzeria dell'automobile
senza la necessità di verniciatura. Funziona attraverso la
manipolazione delle lamiere dall'interno o dall'esterno per
ripristinare la forma originale del pannello dell’automobile,
utilizzando speciali attrezzi e competenze che permettono di
ottenere risultati senza tracce visibili delle manipolazioni.
È insomma una soluzione più economica ed
ecologica rispetto alla riparazione tradizionale dei danni
alla carrozzeria. Più economica perché non contemplando – se non in
casi di particolare gravità – l’uso di vernici consente di
risparmiare sui costi dei materiali. Per lo stesso motivo – cioè
l’assenza di materiali chimici coinvolti nelle lavorazioni - le
riparazioni sono ecologiche ed ecosostenibili. Last but not
least, la qualità del risultato finale è garantita
dall’approccio artigianale dei tecnici
coinvolti.
I tecnici levabolli italiani, infatti, sono tra i più apprezzati al
mondo nella padronanza della tecnica PDR, detta anche a
freddo. Sono anche famosi sia per gli alti livelli di
remunerazione che i più bravi sono in grado di percepire – ben più
alta che in gran parte dei mestieri affini – che per la natura
avventurosa della propria vita lavorativa (proprio perché molto
apprezzati all’estero, viaggiano spesso e volentieri in lungo e in
largo per il continente). L’Italia può vantare, non a caso,
l’azienda numero uno in Europa per numero di tecnici formati
all’anno: EuroGrandine,
multinazionale delle riparazioni PDR con sedi a Torino e a Parigi
grazie alla società controllata EuroHailstorm.
Se dunque quello del cambiamento climatico è un tema su cui tutti – dai governi a noi cittadini, passando per la grande industria – dobbiamo porre sempre più attenzione e concentrare risorse per contrastarne gli impatti negativi, ci resta almeno il sollievo di sapere che l’eccellenza del nostro artigianato italiano permette di ridurre i danni e aiutare quantomeno il settore automotive a ripartire anche dopo gli eventi più disastrosi.