Statistiche POS Area Euro e Italia: cosa è cambiato in 20 anni?

Magazine, 01/12/2023.

Un recente studio, secondo dati forniti da Istat e Banca d’Italia, dipinge un quadro sull’alternativa al contante in Italia e nell’area Euro: dal 2003 al 2022, infatti, tante cose sono cambiate nel nostro paese e in Europa tra cui l’uso dei terminali POS e delle carte di pagamento che, con il passare degli anni, sono sempre più. Esaminiamo, dunque, sviluppo e adozione dei sistemi di pagamento elettronici e dei suoi terminali.

Studiare lo sviluppo e l’adozione dei sistemi di pagamento elettronici in Italia e nell’Area Euro dal 2003 al 2022, attraverso l’uso dei terminali POS e delle carte di pagamento, è molto rappresentativo di come sia cambiato l’approccio all’alternativa al contante negli ultimi venti anni. Un’analisi su Truffa.net, che si basa su dati forniti da Istat e Banca d’Italia, sostiene, infatti, che, nel 2003 fossero presenti 927.975 terminali tra postali e bancari. Nel 2022, diciannove anni dopo, i terminali sono diventati 3.673.799 mettendo in evidenza come le abitudini nei confronti delle transazioni elettroniche, in questi anni, siano notevolmente mutate.

Nell’Area Euro, i dati del 2021 indicano 13.470.000 terminali POS, con una spesa media di 38 euro per transazione e 3501 operazioni per terminale. Nell’Unione Europea, nello stesso anno, i terminali presenti erano 16.153.000 con 34 euro per transazione e 3888 operazioni per terminale. Numeri importanti che vengono incontro a una maggiore dimestichezza, negli altri paesi, nell’uso di carte di pagamento, certamente più comuni che da noi. La serie storica dei POS in Italia, comunque, mostra una costante crescita dei terminali bancari mentre, per quelli postali, ci sono state alcune flessioni in alcuni anni ma ampliamenti coerenti all’uso regolare degli stessi.

Alternative contante: analisi carte credito, debito e prepagate

Con i pagamenti digitali in crescita nel 2023 è bene analizzare l’uso delle carte di credito, debito e prepagate sempre nell’arco di tempo tra il 2003 e il 2022. Mentre il numero delle carte di credito è rimasto, più o meno, lo stesso (da 11.681.000 nel 2003 a 12.200.000 nel 2022), le carte di debito e le prepagate sono aumentate a dismisura. Le carte di debito, infatti, sono passate da 29.221.000 nel 2003 a 63.435.000 nel 2022 e quelle prepagate da 677.000 a 30.481.000 nello stesso arco temporale. Nota di merito per l’anno 2011 che è il primo in cui le carte prepagate hanno superato quelle di credito.

Le operazioni con le carte di credito sono passate da 327.910.000 nel 2003 a 1.392.626.000 nel 2022 mentre quelle con le carte di debito sono cresciute da 610.729.000 a 4.798.193.000. Anche gli importi, ovviamente, sono molto cresciuti: da 30.051.000.000 euro nel 2003 a 82.499.000.000 euro nel 2022 per le carte di credito e da 50.875.000.000 euro a 224.822.000.000 euro per le carte di debito.

Terminali POS per provincia e accesso a phone banking e home banking

I POS per provincia cambiano radicalmente in base alla geografia del nostro paese. Abbiamo, infatti, province come Aosta, Savona, Siena, Rimini e Grosseto in cui c’è la maggiore densità di terminali ogni mille abitanti e province come Sud Sardegna, Nuoro, Crotone, Oristano e Avellino dove la densità si abbassa di parecchio.

L’accesso, invece, ai servizi di phone banking e di home banking vede la Basilicata, la Sardegna, la Calabria, l’Abruzzo e il Molise in cui quasi non c’è accesso a questo tipo di attività mentre regioni come Emilia Romagna, Lombardia e Liguria sembrano molto più avvezze a questo tipo di forniture con numeri di accesso elevati. Questi dati, effettivamente, evidenziano come l’Italia sia divisa tra zone che hanno maggiore contezza di questo tipo di servizi e zone in cui il contante la fa ancora da padrone. Anche la BCE (Banca Centrale Europea), comunque, afferma che il contante non sarà sostituito da nessun altro tipo di pagamento nel prossimo futuro perché, ancora oggi, resiste, tra gli altri metodi, come più controllato e affidabile.

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