Sanremo 2024: i titoli delle canzoni in gara

Sanremo 2024

Amadeus con i vincitori di Sanremo Giovani

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Magazine, 20/12/2023.

Aspettando Sanremo / 2. La lunga marcia verso il Festival di Sanremo numero 74, che aprirà il sipario la sera del 6 febbraio, procede per tappe sapientemente amministrate da Amadeus, tra suspense e sorprese. Dopo lo svelamento, il 2 dicembre, dei nomi dei primi 27 cantanti partecipanti alla kermesse, e l’indicazione dei co-conduttori delle cinque serate (nell’ordine, Marco Mengoni, Giorgia, Teresa Mannino, Lorella Cuccarini e, dulcis in fundo, Fiorello; l’ospite della serata di mercoledì è Giovanni Allevi, di quella finale Roberto Bolle), il 19 dicembre è stata la volta degli ultimi 3 cantanti, selezionati tra i 12 giovani (di cui 4 finalisti di Area Sanremo) emergenti, e infine dei titoli delle 30 canzoni inedite in gara.

In una precedente puntata di quella che si può chiamare “onomastica sanremesesi erano analizzati i nomi (e cognomi, e pseudonimi, e nomi d’arte), divisi in otto tipologie, dei cantanti e dei gruppi, cui bisogna ora aggiungere i tre appena annunciati.

Si tratta della fresca vincitrice di Sanremo Giovani Clara Soncini, che si presenta col solo nome di battesimo, reduce dal grande successo della serie fenomeno Mare fuori (dove interpretava la rapper Crazy J); dei Santi Francesi (Alessandro De Santis e Mario Francese, che ha ispirato il nome d’arte del duo, trionfatori di “X Factor” 2022), e dei toscani Bnkr 44 (scrittura veloce avocalica, tipica del digitato, per bunker; il numero si riferisce al 4 aprile, giorno di fondazione della band), ossia Erin (Dario Lombardi), Piccolo (Duccio Caponi), Faster (Andrea Locci), JxN (Jacopo Adamo), Caph (Marco Vittiglio) e Fares (Pietro Serafini).

Quanto ai titoli, e in particolare alla loro frequenza nelle 2150 canzoni delle 74 edizioni del Festival, è prezioso l’aiuto della banca dati https://www.leparoledisanremo.it/, a cura di Massimo Arcangeli e Luca Pirodda, che indica non la frequenza assoluta (cioè tutte le occorrenze della parola o del gruppo di parole), ma ci dice in quante e quali canzoni (titoli compresi) si trova una data parola (o gruppo di parole). Non si tiene conto, cioè, delle ripetizioni della parola nel medesimo testo.

Interrogando la banca dati soltanto per ciò che riguarda la frequenza dei titoli (esatti) delle canzoni in gara, si rileva che i titoli maggiormente presenti nel corpus sanremese si riferiscono, come è ovvio, a voci di alta frequenza nel lessico generale dell’italiano. È il caso di Vai, di Alfa, forma verbale che ricorre in ben 163 canzoni (e in 4 titoli: un brano dall’identico titolo era stato interpretato da Nino D’Angelo nel 1986). Seguono a distanza, in questa categoria, Tu no, di Irama, con 55 occorrenze, e Casa mia (Ghali), con 37 occorrenze (3 nei titoli), con un perfetto omonimo in una canzone del 2002 dei Timoria (si aggiungerà che la sola parola casa è presente in 230 testi).

Sembrano invece più specifici del linguaggio canzonettistico, o almeno sanremese, Fragili (Il Tre), presente in 19 canzoni (il singolare fragile è citato in 54 casi) e La noia (Angelina Mango), con 15 occorrenze (noia da solo è presente in 25 casi).

Con 8 occorrenze troviamo Tutto qui di Gazelle e, a poca distanza (con 5 presenze), Fino a qui di Alessandra Amoroso; ma c’è da notare che l’avverbio locativo qui è usatissimo, in ben 549 casi.

Si classificano a quota 5 anche la forma verbale del brano di Diodato Ti muovi e anche, con una curiosa coincidenza, al medesimo livello di citazioni nelle canzoni di Sanremo, Pazza di Loredana Bertè e Pazzo di te della coppia Renga e Nek. A 3 si ferma Sinceramente di Annalisa.

Siamo in fondo alla classifica di frequenza e, dunque, alle scelte che dovrebbero risultare più originali rispetto all’intero corpus storico sanremese. Si ritrovano solo in 1 altro caso l’Onda alta di Dargen D’Amico (con il solo onda citato in 47 canzoni) e i Diamanti grezzi della neovincitrice della serata dei giovani Clara (diamante è in altre 10 canzoni, al plurale in 5). Tra le voci singole a bassa frequenza, c’è Apnea (Emma), prima presente solo in un testo del 2018 della meteora Eva, e Capolavoro (Il Volo), finora usato solo in una canzone di Anna Oxa del 2011.

Infine gli hapax: le parole (o gruppi di parole), cioè, che non eran mai apparse nel repertorio dei testi delle canzoni (titoli compresi) prima dell’edizione 2024, quindi a quota 0, distinguendo tra quei casi in cui è già citata almeno una parte del titolo, come Ma non tutta la vita dei Ricchi e Poveri (il solo vita ha una frequenza altissima, 688), Due altalene di Mr. Rain (altalena si trovava già in 3 canzoni), Click boom! di Rose Villain (boom era presente già in 2 canzoni), Tuta gold di Mahmood (tuta era stato usato in un altro caso), Il cielo non ci vuole di Fred De Palma (ma cielo è voce di alta frequenza sanremese, 448), La rabbia non ti basta di BigMama (con rabbia presente in 61 casi), Un ragazzo una ragazza (The Kolors; ragazzo è in 40 canzoni, ragazza in 38). Interessanti i casi, per opposte ragioni, di L’amore in bocca dei Santi Francesi: l’intera frase o sintagma non era mai apparsa nelle canzoni di Sanremo, ma la parola amore, come c’era da aspettarsi, è leader assoluto di frequenza, essendo presente in ben 1052 testi su 2150; e dell’inedito (e improbabile) Governo Punk dei Bnkr 44 (governo era già presente in 5 casi, punk in 2, e precisamente nelle recenti (entrambe 2021) Combat Pop de Lo Stato Sociale e Mai dire mai (La locura) di Willie Peyote). Sono inediti anche i titoli in forma verbale Ricominciamo tutto dei Negramaro (ricominciare è a quota 34) e Finiscimi di Sangiovanni (finire è citato 47 volte).

Rispetto ad altre edizioni della rassegna, sono pochi i titoli in lingua diversa dall’italiano: a parte gli anglicismi di routine dei già citati Click boom!, Tuta gold, Governo Punk, troviamo il napoletano I’ p’ te, tu p’ me [“Io per te, tu per me”] di Geolier (il regolamento del Festival, che impediva l’uso dei dialetti, faceva eccezione per il napoletano, considerato lingua della canzone per eccellenza) e lo spagnolo (ma anche sardo) Mariposa [“farfalla”] di Fiorella Mannoia, unico caso anche di nome proprio, presente in vari ambiti (come nome geografico, nel cinema, in letteratura, e anche nella canzone: i Mariposa sono un gruppo musicale, e Mariposa è un album di Ludovica Comello).

Dovendo in conclusione assegnare la palma al titolo più originale, o almeno più inedito tra le canzoni di Sanremo, il verdetto sarebbe di un ex aequo tra Autodistruttivo dei La Sad e Spettacolare di Maninni: due casi che rispecchiano stili musicali ben distanti, tra emo punk e indie pop. Ma ora l’attesa si concentra sui testi integrali delle canzoni di Sanremo 2024, per cui bisognerà aspettare il prossimo 6 febbraio.

Di Lorenzo Coveri

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