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Magazine, 01/02/2024.
Diodato - Ti muovi
(A. Diodato)
[Antonio] Diodato è l’unico (per la verità, come Giuliano Sangiorgi dei Negramaro) a firmare il proprio pezzo in solitaria. Quattro anni dopo la vittoria con Fai rumore (diventato quasi l’inno della resilienza durante la pandemia), il cantautore tarantino (42) torna per la terza volta sul palco dell’Ariston (ma era già stato tra le Nuove Proposte) con un limpido testo che si colloca nella grande tradizione della canzone d’autore (un po’ in sordina nei Festival targati Amadeus). È una tipica ballad in forma di dialogo sussurrato con un “tu” invisibile, come in tanta poesia del Novecento, tra ricordo e rimpianto: cosa ci fai qui / non vorrai mica deludermi / hai sciolto le catene che abbiamo stretto insieme / per tenerci lontani; me lo ricordo bene / il nostro tempo insieme; qui ancora ti muovi / qui dentro ti muovi (ti muovi è anche il titolo del brano, in una forma verbale non consueta, apparsa solo altre cinque volte nelle canzoni sanremesi). Ma il possibile ritorno può far male sia a chi parla sia a chi ascolta: cerchi l’ultima parte di me / che crede ancora che sia possibile / davvero è questo quel che vuoi / un sorso di veleno e poi / un altro gioco di parole / un’altra dose di dolore. Che dire di questo italiano “serio semplice”, sintatticamente impeccabile? Forse solo che qualche scarto più ampio dalla norma, qualche altra figura parapoetica avrebbe potuto rendere il testo memorabile. Ma la parola ora è alla musica.
La parola: veleno. Dal latino venenum, forse connesso a Venus (Venere) e quindi, in origine, “filtro d’amore”. Non sorprende che il veleno si ritrovi in 23 canzoni sanremesi e, quest’anno, per coincidenza, anche nel brano di Emma. Nel 2023 (in Lasciami) i Modà chiedevano un bacio e veleno con ghiaccio, e tutti ricorderanno il gelato al veleno di Gianna Nannini (Fotoromanza, 1984).
Voto al testo: 8.
Lorenzo Coveri
Testo
Ti muovi, Diodato
Cosa ci fai qui
Non vorrai mica deludermi
Hai sciolto le catene che abbiamo stretto insieme
Per tenerci lontani
E già mi parli così
Ma a cosa serve ora insistere
Me lo ricordo bene
Il nostro tempo insieme
Me lo ricordo
Ma anche se sai che è inutile
Anche se sai che è inutile
Tu ancora ti muovi
Qui dentro ti muovi
Cerchi l’ultima parte di me
Che crede ancora che sia possibile
Davvero è questo quel che vuoi
Un sorso di veleno e poi
Un altro gioco di parole
Un’altra dose di dolore
Ma ormai sei già nella tempesta
Non puoi pensare a ciò che resta
E vuoi toccare il fondo, andare a fondo, fino in fondo
E ancora ti muovi
Qui dentro ti muovi
Cerchi l’ultima parte di me
Che crede ancora che sia possibile
Che se poi mi trovi, tu ancora mi trovi
Forse un’ultima parte di me crede davvero che sia possibile
Se ancora ci sei,
Se in mezzo a tutto il resto ancora ci sei
Forse esiste una parte di me che spera ancora che sia possibile
La valutazione linguistica sui testi delle canzoni in gara a Sanremo 2024 è a cura di Lorenzo Coveri, Accademico della Crusca, che si è occupato a più riprese del Festival. Ricordiamo che la valutazione riguarda esclusivamente la parte linguistica e non l'interpretazione, la musica o l'arrangiamento che potranno essere valutati solo dopo la partenza del Festival.