Ghali con Casa mia a Sanremo 2024. Testo e pagella

Sanremo 2024

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Magazine, 02/02/2024.

Ghali - Casa mia
(G. Amdouni – D. Petrella – M. Zocca)

In un suo noto brano del 2018, Cara Italia, a chi gli diceva Vai a casa, Ghali [Amdouli] (30, nato a Milano da genitori tunisini, quattro album), rispondeva Sono già qua. Il tema della casa, e quindi dell’identità, è centrale nella produzione di Ghali, come di altri “nuovi italiani” di seconda generazione. Nel testo di Casa mia presentato quest’anno a Sanremo, in un dialogo immaginario con un alieno, Ghali preferisce non scegliere: sto già meglio se mi fai vedere / il mondo come lo vedi tu / non mi serve un’astronave, lo so / casa mia, / casa tua, / che differenza c’è? Non c’è […] dal cielo è uguale, giuro. Il rapper cresciuto a Baggio, nell’hinterland milanese, ama il mix di lingue e culture (usa l’italiano, l’arabo, ma anche l’inglese e il francese), il meticciato culturale (l’album in uscita si chiamerà Pizza kebab). Ce n’è qualche traccia anche nel suo pezzo, scritto assieme al solito Davide “Tropico” Petrella e a Michele “Michelangelo” Zocca (già produttore di Blanco): se visto dallo spazio il prato è verde, più verde, più verde e il cielo è blu, blu, blu / molto più blu (ancora più blu) (un ricordo di Rino Gaetano? o di Domenico Modugno?), qua sulla terra, nel quartiere di Ghali c’è una sparatoria / baby scappa via dal dancefloor, e altrove per tracciare un confine / con linee immaginarie bombardate un ospedale / per un pezzo di terra o per un pezzo di pane / non c’è mai pace. Tra tutte le canzoni del Sanremo 2024, questo di Ghali è uno dei pochissimi riferimenti espliciti al dramma delle guerre che insanguinano il mondo.

La parola: zombie. È la versione inglese di zombi, voce creola delle Antille che significa “fantasma, morto richiamato in vita”, e per estensione “malridotto, stralunato, abulico”. La grande popolarità del termine si deve al film horror di George A. Romero The Night of the Living Dead (“La notte dei morti viventi”), 1968. Nel Vocabolario Treccani troviamo anche il neologismo sbombie (crasi di smartphone e di zombie).

Voto al testo: 8.

Lorenzo Coveri

Testo

Casa mia, Ghali

Il prato è verde, più verde, più verde
Sempre più verde (sempre più verde)
Il cielo è blu, blu, blu
Molto più blu (ancora più blu)
Ma che ci fai qui da queste parti
Quanto resti e quando parti
Ci sarà tempo dai per salutarci
Non mi dire che ho fatto tardi
Siamo tutti zombie col telefono in mano
Sogni che si perdono in mare
Figli di un deserto lontano
Zitti non ne posso parlare
Ai miei figli cosa dirò
Benvenuti nel Truman show
Non mi chiedere come sto
Vorrei andare via però
La strada non porta a casa
Se la tua casa non sai qual è
Ma il prato è verde, più verde, più verde
Sempre più verde (sempre più verde)
Il cielo è blu, blu, blu
Molto più blu (ancora più blu)
Non mi sento tanto bene
Però
Sto già meglio se mi fai vedere
Il mondo come lo vedi tu
Non mi serve un’astronave, lo so
Casa mia,
Casa tua,
Che differenza c’è? Non c’è
Ma qual è casa mia
Ma qual è casa tua
Ma qual è casa mia
Dal cielo è uguale, giuro
Mi manca la mia zona
Mi manca il mio quartiere
Adesso c’è una sparatoria
Baby scappa via dal dancefloor
Sempre stessa storia
Di alzare un polverone non mi va (va)
Ma, come fate a dire che qui è tutto normale
Per tracciare un confine
Con linee immaginarie bombardate un ospedale
Per un pezzo di terra o per un pezzo di pane
Non c’è mai pace
Ma il prato è verde, più verde, più verde
Sempre più verde (sempre più verde)
Il cielo è blu, blu, blu
Molto più blu (ancora più blu)
Non mi sento tanto bene
Però
Sto già meglio se mi fai vedere
Il mondo come lo vedi tu
Non mi serve un’astronave, lo so
Casa mia,
Casa tua,
Che differenza c’è? Non c’è
Ma qual è casa mia
Ma qual è casa tua
Ma qual è casa mia
Dal cielo è uguale, giuro

La valutazione linguistica sui testi delle canzoni in gara a Sanremo 2024 è a cura di Lorenzo Coveri, Accademico della Crusca, che si è occupato a più riprese del Festival. Ricordiamo che la valutazione riguarda esclusivamente la parte linguistica e non l'interpretazione, la musica o l'arrangiamento che potranno essere valutati solo dopo la partenza del Festival.

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