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Magazine, 03/02/2024.
La Sad - Autodistruttivo
(R. Zanotti – F. E. Clemente - M. Botticini – E. Fonte – R. Zanotti- M. Paganelli – M. Botticini)
Cominciamo dal nome della band. La Sad (Sto nella Sad è il titolo del loro album del 2022) è quello che si chiama un “nome parlante”: sad è l’inglese “triste”, ma SAD è anche l’acronimo di Seasonal Affective Disorder, la depressione (solitamente) stagionale che è la cifra del gruppo di pop punk ed emo trap composto dal bresciano Matteo Botticini “Theø” (36, chitarra e voce), dal rapper pugliese Francesco Emanuele Clemente “Plant” (24, omaggio a Robert Plant dei Led Zeppelin?) e dal cantante veneto Enrico Fonte “Fiks” (33). Ai tre si aggiunge per l’occasione, come autore di Autodistruttivo (un hapax nella banca dati dei testi, titoli compresi, di tutto Sanremo) Riccardo Zanotti dei PTN, i Pinguini Tattici Nucleari. Il look viene di conseguenza: Theø ha i ricci verdi, Plant blu e Fiks le creste rosse; per non dire dell’inevitabile corredo di borchie, croci, piercing, catene e tatuaggi. E naturalmente il linguaggio del testo è in tema: aggressivo e trasgressivo, parla di disagio e di botte, di amore deluso e di fughe dalla realtà. Qualche assaggio: questa è la storia di un’altra vita sprecata / di un figlio triste appena scappato di casa / lui è cresciuto in fretta dopo un’infanzia bruciata / con sua madre che urlava, il padre che lo picchiava…e via con immagini forti, cinematografiche, spesso azzeccate: e vivo sotto effetto per scappare dai ricordi / di un angelo sui tacchi col diavolo negli occhi / l’amore spacca il cuore a metà / ti lascia in coma dentro il solito bar / nessuno resta per sempre tranne i tattoo sulla pelle…E ancora: vomito anche l’anima; il tuo cuore è di plastica; prendo a pugni lo specchio; con una mano mi abbracci e con l’altra mi ammazzi. C’è anche la contrapposizione, orgogliosa e ribelle (come nei Måneskin) tra “noi” e “loro” (i “regolari”)che hanno lo sguardo pieno d’odio e il cuore vuoto. Un maledettismo anche linguistico (meno soft di quello autoironico e goliardico dei BNKR44), non si sa quanto reale e quanto fatto per lo show che non mancherà, c’è da giurarci, di fare scandalo. Ma cosa sarebbe Sanremo senza uno scandalo, più o meno finto?
La parola: tattoo. “Tatuaggio”; trascrizione inglese (nel vocabolario italiano dal 1996) del tahitiano tatau, maleopolinesiano tatahan “intarsio, incisione”: la pratica, la tecnica e il tatuaggio stesso. Assente in questa forma nelle canzoni di Sanremo, mentre tatuaggio è in cinque canzoni.
Voto al testo: 7.
Lorenzo Coveri
La valutazione linguistica sui testi delle canzoni in gara a Sanremo 2024 è a cura di Lorenzo Coveri, Accademico della Crusca, che si è occupato a più riprese del Festival. Ricordiamo che la valutazione riguarda esclusivamente la parte linguistica e non l'interpretazione, la musica o l'arrangiamento che potranno essere valutati solo dopo la partenza del Festival.