Coestrusione della plastica: quando l'unione fa la forza

Magazine, 23/07/2024.

La coestrusione può essere considerata come una delle tecniche più avanzate ed efficaci, in sede di combinazione di materiali differenti. Una logica che si applica alla perfezione ai polimeri, dato che fondendo fra loro materiali plastici diversi si possono ottenere dei vantaggi davvero notevoli. Nello specifico, la coestrusione dei materiali plastici dà la possibilità di realizzare delle strutture laminari multistrato con peculiarità potenziate rispetto all'utilizzo di un singolo polimero. Si tratta, dunque, di un argomento che merita di essere approfondito.

Come funziona la coestrusione della plastica?

Come anticipato, quando si parla di coestrusione si fa riferimento alla possibilità di unire diversi tipi di materiali plastici tra loro, fondendoli e formando così una struttura composta da più strati. Questo processo permette di ottenere delle proprietà meccaniche, termiche, chimiche o estetiche che altrimenti sarebbero difficili (o impossibili) da raggiungere con l'uso di un singolo materiale. A seconda delle necessità, quindi, si possono ottenere delle strutture più flessibili o più robuste, o con proprietà particolari in termini di impermeabilità. In questo modo, il prodotto finale può adattarsi meglio in determinati settori inerenti ad un utilizzo industriale, garantendo delle performance top gamma.

Ma come funziona tale processo? La realizzazione di ogni strato, come viene spiegato chiaramente in questa guida sulla coestrusione della plastica di Bausano, avviene per merito di un estrusore indipendente, il cui compito è alimentare ognuno degli stampi. Ogni singolo strato viene poi realizzato in modo tale da potersi unire all'altro, tramite un sistema ad incastro, così da ottenere alla fine una struttura unica. La fusione vera e propria, invece, avverrà soltanto dopo la fase finale del raffreddamento, tipica del processo di estrusione. Da aggiungere il fatto che tale meccanismo può essere predisposto per realizzare anche diversi strati con un singolo materiale.

Come detto, la coestrusione rivela tutti i suoi grandi vantaggi soprattutto quando viene applicata ai materiali polimerici, esaltando le proprietà delle varie plastiche. Grazie a questa tecnica, si possono infatti realizzare prodotti come i film multistrato o per gli imballaggi, regalando vantaggi come una maggiore resistenza e una spiccata durevolezza nel tempo. Naturalmente la coestrusione si può adattare anche ad altri campi di applicazione, come avviene ad esempio nel settore della produzione di alimenti come i dolci e i cereali. In questo modo, è possibile realizzare dei prodotti con un nucleo interno morbido.

Perché la coestrusione e non la semplice estrusione?

Per anni il processo di estrusione ha rappresentato l'unica soluzione, ma l'evoluzione tecnologica (come spesso avviene in ambito industriale) ha consentito di realizzare dei passi in avanti davvero notevoli. Si parla appunto della coestrusione, basata sul concetto della stratificazione tramite la sovrapposizione o l'incapsulamento di diversi materiali. La possibilità di applicare più strati insieme, addirittura oltre i cinque, regala un prodotto composito finale che riesce a mantenere le qualità di ogni polimero utilizzato durante il processo.

Così facendo, è possibile combinare le proprietà meccaniche di un materiale con quelle termiche, o chimiche, o estetiche di un altro. Il risultato finale è una soluzione molto più flessibile ed efficiente rispetto a quella ottenuta tramite la semplice estrusione. Un vantaggio pratico che vede la sua esaltazione, per citare un caso concreto, nella realizzazione dei tubi multistrato.

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