Magazine, 31/10/2024.
Le aziende italiane sono sempre più orientate verso soluzioni in grado di migliorare la produttività e motivare i dipendenti, specialmente in un contesto economico complesso e ricco di sfide come quello attuale.
Tra le iniziative adottate, i benefit aziendali, come i buoni pasto, rappresentano un’opzione efficace per incrementare il benessere dei lavoratori. Questi strumenti non solo aumentano il potere d’acquisto dei dipendenti, fungendo da integrazione al loro stipendio, ma offrono anche diversi benefici, sia per l’azienda che per il lavoratore, come ad esempio la deducibilità dei buoni pasto da un punto di vista fiscale.
Come già anticipato, con benefit di questo tipo, le aziende possono offrire un sostegno concreto ai propri dipendenti. Più precisamente, si tratta di uno strumento che consente di effettuare acquisti di generi alimentari, sia presso negozi fisici come ad esempio supermercati, gastronomia, bar e ristoranti sia in negozi online in tutta Italia. I Buoni Pasto Pluxee, per esempio, permettono ai dipendenti che li ricevono dalla propria azienda di godersi piacevoli pause pranzo e di acquistare generi alimentari in oltre 100.000 punti vendita convenzionati, tra cui vi sono anche diversi e-commerce che consentono l’utilizzo del buono pasto dovunque e in qualsiasi momento.
I classici buoni pasto cartacei devono essere esibiti presso il punto vendita, viceversa, quelli elettronici vengono “caricati” su una carta ad hoc che viene messa a disposizione dalla stessa società emittente. I buoni pasto elettronici, come quelli Pluxee ad esempio, sono 100% esentasse fino a otto euro al giorno e sono disponibili sia in formato card (utilizzabile sia di persona che tramite applicazione), nonché in formato virtuale.
Per quanto riguarda l’acquisto buoni pasto deducibilità è bene sapere che i costi sostenuti dall’azienda sono deducibili al 100%, a condizione che vengano erogati a tutta la forza lavoro oppure a categorie specifiche di dipendenti.
L’IVA (con un’aliquota del 4%) è interamente detraibile per quelli elettronici, mentre per quelli cartacei no.
Anche i dipendenti e i collaboratori godono di vantaggi fiscali relativi ai buoni pasto: come stabilito dall’art. 51 del TUIR, tali benefit non contribuiscono alla formazione del reddito da lavoro dipendente o assimilato. Ciò significa che non incidono sulla base imponibile contributiva.
Per i formati elettronici, il limite giornaliero dell’esenzione buoni pasto da tassazione è di 8 euro, mentre per quelli cartacei è fissato a 4 euro.