Tariffe orarie o biorarie: qual è la differenza

Magazine, 05/11/2024.

Tenere d’occhio e conoscere quali sono i propri consumi energetici appare fondamentale, soprattutto per quanto riguarda la bolletta dell’energia elettrica. Questo vale ormai da molti anni e ancora di più in seguito agli aumenti registrati nell’ultimo periodo.

Nel mercato libero non tutti i contratti sono uguali e uno degli elementi per capire qual è di volta in volta il piano più conveniente è sapere il tipo di tariffa che viene applicato: vale per i privati come per le imprese.

Non tutti i gestori, infatti, attuano i medesimi costi e possono sussistere delle differenze, da valutare principalmente alla luce delle abitudini delle persone. Tra le soluzioni più interessanti troviamo le tariffe A2A, le quali si distinguono per la capacità di coniugare versatilità, innovazione e sostenibilità sia nelle forniture della luce che di quelle per inerenti il gas.

Pertanto, per poter fare le proprie valutazioni occorre avere chiaro in cosa consistono le tariffe orarie e quelle biorarie. In questo articolo vi raccontiamo qualcosa di più, soffermandoci sulle peculiarità di entrambe.

Tariffe orarie: cosa sono e quando sono da preferire

Nelle tariffe orarie, o per l’esattezza monorarie, il costo viene calcolato in base all’ora, senza che sussistano variazioni: l’importo è il medesimo per 365 giorni l’anno.

La tariffa monoraria è l’ideale per quanti trascorrono buona parte del tempo a casa e utilizzano costantemente l’elettricità, a tutte le ore del giorno. Rientrano in questa fascia di persone coloro che lavorano da remoto, anziani, alcune categorie di studenti, ecc. ecc.

Tariffa bioraria: caratteristiche e perché sceglierla

La tariffa bioraria si distingue per il fatto che il costo dell’energia viene calcolato in maniera meno “fissa” ma in relazione al giorno preciso e all’orario all’interno dello stesso.

Le fasce orarie previste in questo tipo di tariffazione sono tre, le ultime delle quali vengono racchiuse in una tariffa unica:

  • Fascia 1, ovvero F1. Si tratta della porzione temporale più costosa, quella che viene applicata di prassi alle ore diurne durante i giorni feriali: dalle 8 alle 19 del periodo che intercorre tra il lunedì e il venerdì.

  • Fascia 23, ovvero F23. Comprende, in realtà, due fasce orarie: la fascia oraria intermedia, la F2, e la fascia oraria più bassa, quella più conveniente, la F3. La F23 viene applicata negli orari in cui non vige la F1: tra le 19 e le 8 dei giorni feriali, nel corso dei giorni festivi e nei weekend.

  • Quando conviene la tariffa bioraria? Si rivela l’ideale per chi concentra i consumi dell’energia soprattutto nelle ore serali e in quelle del fine settimana, trascorrendo una parte importante del tempo fuori dalle mura domestiche.

    È quindi indicata per lavoratori, famiglie con bambini, persone che viaggiano spesso, ecc. ecc. Può inoltre essere una misura preferenziale per le seconde case, quelle in cui si trascorre buona parte delle giornate di festa o dei fine settimana.

    Conclusioni

    La tariffa oraria è uno degli aspetti fondamentali da conoscere sia per capire se il contratto che si ha risponde effettivamente alle proprie esigenze, sia per valutare i costi delle varie proposte secondo un approccio ad ampio raggio.

    È inoltre un elemento che permette di interrogarsi su quali sono le proprie abitudini di consumo, così da capire di cosa si ha davvero bisogno.

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