Festival di Sanremo 2025, l'edizione di Carlo Conti terminerà entro l'una: «Nessun monologo, solo musica»

Sanremo 2025

Magazine, 10/02/2025.

Ormai ci siamo: il 75 Festival di Sanremo sta per iniziare. Il Teatro Ariston si prepara a diventare il centro della musica, del gossip, delle polemiche, delle pagelle di tutta Italia, per una settimana, quella dall'11 al 15 febbraio.

Ventinove gli artisti in gara (uno di meno dei trenta che avrebbero dovuto esibirsi, meno uno, Emis Killah, che si è ritirato a causa di alcune indagini in corso), Carlo Conti alla guida, insieme a tantissimi co conduttori e co condutttrici e ospiti come Jovanotti, Damiano David e i Duran Duran, che tornano sul palco dell'Ariston dopo quarant'anni dalla loro epica esibizione del 1985.

Questo è il primo festival dell'era Post Amadeus, anche se Carlo Conti non è certo nuovo al palco dell'Ariston, avendo già condotto tre edizioni, dal 2015 al 2017. Di certo, però, la kermesse canora all'epoca non era ancora diventata un fenomeno social, a parte qualche gruppo di ascolto su Facebook: non esistevano, infatti, il Fantasanremo e - soprattutto - l'interesse transgenerazionale che si deve senza dubbio all'accoppiata Amadeus/Fiorello, che hanno riportato non solo i Boomer, ma anche Gen X, Millenial e soprattutto Gen Z ad amare il festival come forse non era mai successo prima.

La presenza di trapper, rapper e artisti glamour com Achille Lauro e Rose Villain oppure cantanti che strizzano l'occhio al ruolo di influencer come Fedez (e il carico di gossip che lo accompagna), sicuramente hanno giocato un ruolo importante. 

«È un piacere tornare da queste parti, vedo tutto ingigantito rispetto agli anni passati. Sono paeticolarmente emozionato, perchè molti mi dicono che la grande rivoluzione del Festival di Sanremo è iniziata con le mie edizioni, quelle dal 2015 al 20217, ma io non posso fare altro che che ringraziare coloro che sono venuti dopo di me, come Claudio Baglioni e indubbiamente Amadeus che hanno reso più forte il festival, innescando l'enorme interesse che viene dal web e dai social,  queste grandi piazze virtuali che ci aiutano a commentare insieme le serate. Un altro ringraziamento va alla la dirigenza Rai, mi ha lasciato carta bianca», commenta Carlo Conti.

Carlo Conti definisce Sanremo come la sua casa: «Vengo qui dal 1985, quando arrivai con la mia 127 arancione per intervistare gli artisti per una radio toscana. Conservo tanti ricordi di cui vado fierissimo, come quando invitai Sammy Basso ed Ezio Bosso. Proprio per questo inizierò il festival con un brano di Bosso, rielaborato dall'orchestra dell'Ariston, perchè voglio rendere omaggio a lui e a una frase che disse dopo la sua esibizione e che mi colpì tantissimo. La musica come la vita, si fa solo in un modo, insieme. Questo insieme mi riecheggiava nella testa, per questo ho voluto cambiare ogni sera compagni di viaggio».

I primi due sono Antonella Clerici e Gerry Scotti:« Due colleghi straordinari, due amici fraterni. Per me ci sarebbe stato un altro elemento, Fabrizio Frizzi, ma il destino ha voluto diversamente. Non ci saranno monologhi, certi argomenti si tratteranno con la musica. Mira Awad e Noa, la prima palestinese e la seconda israeliana canteranno insieme Imagine, di John Lennon. Credo che questo sia un ottimo modo per parlare di un argomento così delicato come quello della guerra. Ogni sera ci saranno momenti musicali che ci permetteranno di trattare tematiche importanti, ma niente politica e niente interventi troppo lunghi. Prometto di finire poco dopo l'una del mattino, probabilmente sforeremo durante la serata delle cover e nella serata finale, ma almeno quello concedetemelo! In ogni caso di arrivare alle due non se ne parla, non riuscirei fisicamente. Anche i comici sul palco si esibiranno in brevi sketch, neppure per loro sono previsti monologhi», aggiunge Conti. Anche i Giovani saranno protagonisti: «Verranno messi in testa, non si esibiranno di certo a notte fonda».

Antonella Clerici è la donna che ha presentato più Festival di Sanremo nella storia della tv, nel 2005 accanto a Paolo Bonolis, nel 2010 come conduttrice e poi nel 2020, al fianco di Amadeus, nella quarta serata: «Non mi aspettavo di essere qui, con Carlo ci sentiamo spessissimo, ma raramente parliamo di lavoro, anzi abbiamo sempre accuratamente evitato l'argomento Sanremo. Ma poi lui mi ha chiamata a metà gennaio e mi ha semplicemente detto dimmi di sì! A quel punto ho iniziato a sospettare qualcosa e ancora prima che me lo chiedesse, sulla fiducia, ho accettato. Speriamo di trasmettere il senso dell'amicizia che abbiamo dietro le quinte anche sul palco!».

 « Io sono l'uomo che ha presentato meno Sanremo in italia », scherza lo zio Gerry, « anche il mio portinaio mi supera! È una bella emozione, un bel regalo. Sono stato accolto calorosaente della Rai e pur essendo io parte di un'altra grande famiglia mi sono sentito amato»

I due co conduttori promettono di aver superato le passate polemiche, con varie frecciatine a mezzo stampa relative all'estrema somiglianza dei due programmi che conducevano, Io canto e Ti lascio una canzone: «Non c'era nulla di personale», dichiarano in coro, «ci sentiamo estremamente fortunati ad essere qui e non permetteremo certamente a vecchie questioni di rovinare questo momento».

«Lavoreremo a braccio, sarà uno show corale, non ho intenzione di egemonizzare il palco», prosegue Conti, «quindi ci sarà da divertirsi. Promesso!»

E a proposito di polemiche, che hanno travolto la vita privata di alcuni artisti in gara, come Fedez, Emis Killah o Tony Effe, Carlo Conti risponde: «Ho scelto gli artisti solo ed esclusivamente per la loro musica. Io cercherò ovviamente di mediare», conclude, «ma sono anche convinto che la parte più importante del processo educativo delle generazioni più giovani sia appannaggio delle famiglie».

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