Uno dei simboli più caratteristici di Tbilisi è il quartiere di Abanotubani, famoso per le terme sulfuree. Le cupole in mattoni delle storiche case da bagno emergono dal suolo come antichi relitti di un passato ancora vivo. Leggenda vuole che proprio qui sia nata la città, quando il re Vakhtang I Gorgasali scoprì le sorgenti calde mentre cacciava nella zona. La primavera è il momento ideale per immergersi nelle acque termali, evitando la folla dei periodi più turistici. Le terme, con la loro temperatura costante intorno ai 40 gradi, garantiscono una completa rigenerazione, fisica e mentale.
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La gastronomia georgiana è un altro motivo per visitare Tbilisi in questo periodo. Senza l’affollamento dell’alta stagione, i ristoranti e le cantine locali accolgono i visitatori più intimamente. I khinkali, deliziosi ravioli ripieni di carne o formaggio, e il khachapuri, celebre pane farcito di formaggio, sono piatti da accompagnare con un bicchiere di vino georgiano, prodotto secondo un'antichissima tradizione vinicola.
La primavera è anche un periodo di transizione tra le stagioni vinicole: le cantine sono ancora impegnate nell’affinamento dei vini prodotti in autunno e molte di esse propongono ai turisti degustazioni guidate, illustrando il processo di fermentazione nelle consuete qvevri, le anfore di terracotta interrate usate per la vinificazione.
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Oltre alle attrazioni storiche e gastronomiche, Tbilisi in primavera offre un assaggio della vivace scena culturale georgiana. Concerti, spettacoli teatrali e mostre d’arte animano la città, spesso in località suggestive come l’Opera di Tbilisi, gioiello architettonico del XIX secolo.
A differenza dei mesi estivi, quando si riempie di turisti, Tbilisi in primavera si vive più pacatamente. Le strade sono popolate principalmente da residenti e ci si può immergere nella loro quotidianità, tra mercati locali, librerie indipendenti e gallerie d’arte contemporanea. Il clima mite, le terme rilassanti, la cucina straordinaria e l’atmosfera casalinga faranno il resto per rendere memorabile il vostro viaggio in Georgia.
Di Enrico Pietra