Magazine, 03/04/2020.
Stiamo a vedere cosa accadrà. Sono queste le parole che si sentono pronunciare più frequentemente in quest’ultimo mese in Italia e in gran parte del mondo.
L'Italia si è isolata da quasi un mese, da nord a sud, e gradualmente si è arrivati alla chiusura quasi totale di attività produttive di beni e servizi. E questo modello pare stia funzionando. La curva dei contagi e dei decessi sta invertendo la rotta proprio in questi giorni e dalle ultime disposizioni governative pare che dopo Pasqua assisteremo alla prima, timida ripartenza. Così come si è chiuso gradualmente si riaprirà gradualmente. Ma si riaprirà.
A preoccupare è il dopo, soprattutto alcuni settori chiave come il mercato turistico nazionale. Anche la Riviera Romagnola, cuore turistico dell’Emilia Romagna (in quarantena da domenica 23 febbraio) ragiona su quanto è capitato con un occhio fiducioso alla stagione estiva e agli aggiornamenti ufficiali che arrivano dalla Regione Emilia Romagna. I numeri sono positivi, negli ultimi giorni di marzo (30-31) sia in Regione, sia a Rimini (che si è fermata a 25 contagi giornalieri) si è assistito a un calo di contagi e decessi. A parlare con noi è Lucio Bonini, proprietario dell'Hotel Sabrina, storica struttura nel cuore di Marina Centro. Bonini, oltre a essere albergatore, è anche Ceo di Info Alberghi, portale che raccoglie più di 1200 hotel della Riviera Romagnola.
Cosa sta accadendo al turismo in Riviera in questo momento? «Inizialmente c'è stato un calo di richieste, con il passare del tempo le richieste si sono bloccate e sono arrivate anche le disdette. Ma era inevitabile: tutto si è fermato. C’è troppa incertezza e anche tristezza per quello che sta accadendo al nostro Paese. Diciamo che la prenotazione delle vacanze non è in cima ai pensieri degli italiani, in questo momento».
Gli italiani torneranno presto a viaggiare? «Noi siamo positivi. Ci sono dei problemi oggettivi con i quali gli italiani dovranno fare i conti: una minore liquidità, la mancanza delle ferie che hanno sacrificato per stare a casa e contenere un problema di sanità nazionale. Ciò non toglie che noi siamo Rimini e siamo la Riviera Romagnola. Siamo un territorio ricco di competenza, eventi, storia. Le nostre strutture ricettive sono prime in Italia e in Europa per rapporto qualità/prezzo. Abbiamo esperienza e non ci siamo improvvisati ieri.
C’è anche un clima di paura. Su quello non possiamo dire. Ma se anche ci fossero delle norme da rispettare e delle grandi questioni da regolarizzare siamo pronti a farlo. Non dimentichiamo che la Riviera gestisce da un decennio eventi come la Notte Rosa e il Capodanno più lungo del mondo, con centinaia di migliaia di persone che si riversano per strada a far festa insieme. In questi anni, non ci sono mai stati seri problemi di sicurezza o incidenti di rilevanza, e sempre più famiglie partecipano a questi grandi eventi. Vuol dire che gli italiani si fidano di noi, della nostra organizzazione e serietà nel trattare il turismo».
E gli albergatori, come si stanno attrezzando? «Stanno riorganizzando la loro offerta per venire incontro alle nuove esigenze. In molti, per esempio, permettono la prenotazione con la restituzione di caparra in caso che la vacanza salti. Altri, invece, provano ad andare incontro alle famiglie regalando la vacanza ai più piccoli. Ripeto, siamo la Riviera Romagnola e abbiamo le forze e gli strumenti per formulare modelli nuovi».
Aspettiamo che finisca la quarantena, allora... «Si, siamo abbastanza tranquilli: quando la curva dei contagi sarà sensibilmente bassa ci aspettiamo un ritorno alla positività ed anche alle richieste di prenotazione. La Romagna ha molto da dire, ha le sue carte da giocare e la farà da padrona nella stagione estiva».
Ottimisti? «Sempre. Noi continuiamo a lavorare con la stessa serietà e con l'entusiasmo che ci è solito, cercando di offrire servizi sempre migliori ai nostri ospiti».