Magazine, 12/05/2020.
Garantire la ripresa delle attività, successiva alla fase di lockdown, assicurando allo stesso tempo la tutela della salute dei lavoratori e dell’utenza. È questo l’obiettivo dei due nuovi documenti tecnici sui settori della ristorazione e delle attività ricreative di balneazione pubblicati mercoledì 12 maggio 2020 sul sito dell’Inail, che li ha realizzati in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità (Iss) per fornire al Governo elementi di valutazione sulla possibile rimodulazione delle misure di contenimento del Coronavirus nella Fase 2 dell’emergenza sanitaria.
Le due pubblicazioni, approvate dal Comitato tecnico- scientifico istituito presso la Protezione Civile nella seduta di lunedì 10 maggio, si articolano in due parti: la prima dedicata all’analisi di scenario dei settori di riferimento e la seconda alle ipotesi di misure di sistema, organizzative, di prevenzione e protezione. Vediamo i contenuti nel dettaglio.
Nel settore della ristorazione, che in Italia conta circa 1,2 milioni di addetti, ad assumere un aspetto di grande complessità è la questione del distanziamento sociale. Durante il servizio, infatti, non è evidentemente possibile l’uso di mascherine da parte dei clienti dei ristoranti. Lo stazionamento protratto, inoltre, in caso di soggetti infetti da Sars-CoV-2 può contaminare superfici come stoviglie e posate. Un altro aspetto di rilievo è il ricambio di aria naturale e la ventilazione dei locali confinati, anche in relazione ai servizi igienici, che spesso sono privi di possibilità di aerazione naturale.
Di fronte a questo scenario il documento Inail-Iss raccomanda, tra l’altro, di rimodulare la disposizione dei tavoli e dei posti a sedere in locali e ristoranti, definendo un limite massimo di capienza predeterminato che preveda uno spazio di norma non inferiore a 4 mq per ciascun cliente, fatta salva la possibilità di adottare altre misure organizzative, come per esempio le barriere divisorie. La prenotazione obbligatoria viene indicata come ulteriore strumento di prevenzione, utile anche per evitare assembramenti di persone in attesa fuori dal locale, così come la turnazione nel servizio. L'utilizzo della mascherina sarebbe comunque obbligatorio in attività propedeutiche o successive al pasto al tavolo (pagamento alla cassa, spostamenti, utilizzo servizi igienici).
Da eliminare le modalità di servizio a buffet, i contenitori riutilizzabili come saliere e oliere, i menù tradizionali (che andrebbero sostituiti, ad esempio, menù scritti su lavagne, consultabili via app e siti, menù del giorno stampati su fogli monouso). All'utilizzo dei contanti, per il pagamento sono da prediligere carte contactless. A disposizione di clienti e personale, invece, sono consigliati prodotti igienizzanti anche in più punti del ristorante e, in particolare, per l’accesso ai servizi igienici: questi ultimi devono essere igienizzati frequentemente, così come i tavoli al termine di ogni servizio. Qui il documento integrale dell'Inail sulle ipotesi di rimodulazione delle misure contenitive del contagio da Coronavirus nel settore della ristorazione.
Nel documento relativo al settore della balneazione, viene indicata dall'Inail una strategia di gestione del rischio che tenga conto di vari aspetti, che riguardano il sistema integrato delle infrastrutture collegate con la meta di balneazione, gli stabilimenti e le spiagge libere. Determinare l’area utilizzabile dai bagnanti richiede inoltre valutazioni specifiche, perché le aree costiere sono molto differenti tra loro. Di conseguenza è opportuna l’adozione da parte delle autorità locali di piani che permettano di prevenire l’affollamento delle spiagge, anche tramite l’utilizzo di tecnologie innovative.
In generale, comunque, per consentire un accesso contingentato agli stabilimenti balneari e alle spiagge attrezzate, viene suggerita la prenotazione obbligatoria, anche per fasce orarie. Si raccomanda, inoltre, di favorire l’utilizzo di sistemi di pagamento veloci con carte contactless o attraverso portali p app web. Dove possibile, vanno inoltre differenziati i percorsi di entrata e uscita, prevedendo una segnaletica chiara.
Per garantire il corretto distanziamento sociale in spiaggia, la distanza minima consigliata tra le file degli ombrelloni è pari a 5 metri e quella tra gli ombrelloni della stessa fila a 4,5 metri. È opportuno anche privilegiare l’assegnazione dello stesso ombrellone ai medesimi occupanti che soggiornano per più giorni. In ogni caso è necessaria l’igienizzazione delle superfici prima dell’assegnazione della stessa attrezzatura a un altro utente, anche nel corso della stessa giornata. E le mascherine? Vanno indossate dai clienti al momento dell’arrivo, fino al raggiungimento della postazione assegnata, e analogamente all’uscita dallo stabilimento.
È da evitare, inoltre, la pratica di attività ludico-sportive che possono dar luogo ad assembramenti e giochi di gruppo e, per lo stesso motivo, deve essere inibito l’utilizzo di piscine eventualmente presenti all’interno dello stabilimento. Per le cabine, va vietato l’uso promiscuo (ad eccezione dei membri del medesimo nucleo familiare o per soggetti che condividano la medesima unità abitativa o recettiva), così come per qualsiasi attrezzatura da spiaggia. Deve essere inoltre garantita vigilanza sulle norme di distanziamento sociale dei bambini in tutte le circostanze.
Questo per quanto riguarda le spiagge attrezzate e gli stabilimenti balneari. Ma per le spiagge libere? Innanzitutto, per comunicare le regole agli utenti, è necessaria l’affissione di cartelli (in diverse lingue) nei punti di accesso contenenti indicazioni chiare sui comportamenti da tenere, in particolare il distanziamento sociale di almeno un metro ed il divieto di assembramento.
Anche al fine di favorire il contingentamento degli spazi, va preliminarmente mappato e tracciato il perimetro di ogni allestimento possibile (asciugamano con ombrellone, sdraio, sedia) nel rispetto delle regole previste per gli stabilimenti balneari. Per limitare il perimetro dei ogni area è suggerito, ad esempio, il posizionamento di nastri. Lo scopo di tale previsione è di individuare il massimo di capienza della spiaggia anche definendo turnazioni orarie e di prenotare gli spazi codificati, anche attraverso utilizzo di app/piattaforme on line (al fine di favorire la prenotazione stessa potrà altresì essere valutata la possibilità di prenotare contestualmente anche il parcheggio, prevedendo anche tariffe agevolate, ove possibile). Una modalità di questo tipo potrebbe favorire anche il contact tracing nell’eventualità di un caso di contagio.
Devono poi essere valutate disposizioni volte a limitare lo stazionamento dei bagnanti sulla battigia per evitare assembramenti, e assicurate opportune misure di pulizia della spiaggia e di igienizzazione delle attrezzature comuni (ad esempio i servizi igienici, se presenti). Qui il documento integrale dell'Inail sulle ipotesi di rimodulazione delle misure contenitive del contagio da Coronavirus in spiagge libere e stabilimenti balneari.