Canyon, gole e orridi: dove scoprirli in Italia, anche per famiglie

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Magazine, 15/07/2020.

Canyon - in italiano gole, stretti, orridi, forre - sono incredibili formazioni naturali costituiti per lo più da profonde incisioni causate dall’acqua nel terreno, con versanti molto alti e a strapiombo. Una delle gole più famose al mondo è sicuramente il Grand Canyon negli Stati Uniti, ma forse non sapevate che il termine canyon viene dallo spagnolo canon (canale). Anche in Italia abbiamo numerose di queste affascinanti opere della natura e ve ne indichiamo sette dal nord al sud Italia. Per avventurosi ma anche per famiglie.

Orridi di Uriezzo: il canyon da visitare a piedi

Partiamo dal Piemonte, dove in provincia di Verbano-Cusio-Ossola, in Valle Antigorio, troviamo una serie di gole scavate nel granito e denominate Orridi di Uriezzo. Durante l’ultima glaciazione (terminata circa 12.000 anni fa) in quest’area si trovava il Ghiacciaio del Toce, le cui acque, con il trascorrere del tempo, hanno eroso la roccia formando un affascinante spettacolo naturale, un vero e proprio canyon che oggi, ormai asciutto, è possibile  visitare a piedi. Gli orridi sono tre, ma il più spettacolare è l’Orrido Sud: lungo oltre 200 metri, profondo tra i 20 e i 30 metri e attrezzato con scale metalliche.

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Stretti di Giaredo: trekking fluviale per famiglie

Gli Stretti di Giaredo sono un gruppo di 5 canyon che si estendono per circa 2 chilometri, attraversati dal torrente Gordana situato in Lunigiana (Toscana), tra i territori di Pontremoli e Zeri. L’orrido si è formato nell'era quaternaria (o Neozoico) in seguito a variazioni del livello del mare, di movimenti tettonici e all’azione erosiva dell’acqua che ha intagliato verticalmente i vari tipi di rocce, lasciando evidenti tracce su queste ultime. Poiché si tratta di un trekking fluviale (un'esplorazione a piedi) è adatto anche a chi non ha esperienza nei fiumi e si può fare insieme ai bambini. Unico requisito necessario è saper nuotare. L’escursione parte dal piccolo paesino di Cavezzana Gordana, facilmente raggiungibile in auto, da dove, percorrendo un sentiero e parte del greto del torrente per circa 20 minuti, si raggiunge l’ingresso del canyon. Si cammina dentro e fuori dall’acqua attraversando a nuoto alcune pozze di acqua limpida, immersi nella natura e tra le pareti  multicolore alte oltre 20 metri. Gli Stretti di Giaredo sono molto visitati in estate perché l’acqua del torrente è sempre molto fredda e il sole penetra pochissimo attraverso i canyon, rendendo il luogo estremamente fresco e piacevole.

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Lame Rosse del Lago di Fiastra: un paesaggio marziano

Le Lame Rosse si trovano dietro al bellissimo lago di Fiastra, sui monti Sibillini, in provincia di Macerata (Marche). Sono costituite da una stratificazione di roccia che, con il trascorrere del tempo, ha perso la  parte superficiale, lasciando il substrato di ferro a vista e donandole quel caratteristico colore rossastro. La parte calcarea della montagna che si è frantumata e depositata sul terreno ha poi creato un lungo ghiaione. Nel dialetto dell'area dei Monti Sibillini la lama indica una parete ripida e scivolosa della montagna, composta principalmente da detriti instabili. Il percorso più comune per arrivare alle Lame Rosse è quello che parte dal lago di Fiastra, dove è anche possibile parcheggiare l’auto. Lungo un percorso semplice e breve (circa 4 chilometri) incontrerete un  paesaggio incredibile, fra lunghi tratti ombreggiati di folta vegetazione e brevi scorci sul lago, fino ad arrivare al paesaggio quasi marziano del colore rosso delle Lame. 

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Valle dell’Orfento: trekking in una riserva naturale

La Valle dell’Orfento è sicuramente uno dei luoghi più suggestivi della Majella (Abruzzo). L’acqua limpida, le piccole cascate, il suono del fiume e della natura rendono la passeggiata un’emozione unica. È stata dichiarata Riserva naturale dello Stato nel 1971 e, a partire dal 1991, è entrata a far parte del territorio del Parco della Majella. Partendo dal Borgo di Caramanico Terme, da cui partono i 2 sentieri per il Ponte del Vallone e per le Scalelle, ci si addentra tra le bellissime scenografie disegnate dall’Orfento, attraversando una riserva naturale che per la sua  biodiversità è stata indicata dalla rivista Nature come un luogo straordinario per la varietà di specie animali e vegetali presenti. Il percorso, attrezzato con una serie di ponticelli e staccionate, consente di esplorare la profonda gola incisa dal fiume nel corso di milioni di anni grazie alla forte corrente. Per accedere nella Valle dell'Orfento è necessario effettuare la registrazione gratuita di accesso presso il Centro di Visita, in località Santa Croce (Majambiente: 085 922343 o mail).

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Gole del Calore: alla scoperta delle marmitte dei giganti

Le Gole del Calore sono una serie di cinque profonde incisioni scavate nella roccia dalle acque del fiume Calore Lucano. Nel cuore del Parco nazionale del Cilento, vicino al piccolo borgo di Felitto, il fiume Calore forma due delle cinque gole che costituiscono il percorso. Il sentiero delle Gole del Calore è un anello di 8,8 chilometri che dall’Oasi di Remolino, a Felitto, costeggia per 5,5 chilometri il fiume fino al ponte medievale, e da qui un sentiero più interno fino al punto di partenza. Si parte da quota 230m e si arriva, nel primo tratto, oltre i 400 metri d’altezza. L’alternarsi di salite e discese, spesso ripide, rende il percorso dinamico e piacevole da percorrere. Troverete numerosi scalini di roccia e di legno che aiutano nello sforzo e anche panchine che  permettono di riposarsi un po’ e godersi l’atmosfera del bosco. Si tratta di un percorso adatto a tutti, in terra battuta, molto ben curato e ben segnalato. Sono inoltre accessibili dei percorsi fluviali che consentono di ammirare un tratto della gola attraverso canoa. Una particolarità delle quarta e quinta gola del Calore è rappresentata dalle cosiddette marmitte dei giganti: dei grandi fori circolari presenti sulle rocce delle gole scavati dai  mulinelli dell’acqua del torrente. Lungo queste gole troverete anche il ponte naturale di Petratetta formato da un enorme masso incastrato tra le pareti rocciose e sospeso sopra il percorso del fiume, la grotta di Bernardo che secondo la leggenda prende il nome da un brigante che l'avrebbe abitata e il ponte medioevale di Magliano Nuovo.

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Gola di Gorropu, il canyon più profondo d'Italia

La gola di Gorropu è uno dei più spettacolari canyon d’Europa nella zona del Supramonte, in Sardegna. Nel dialetto locale Gorropu significa dirupo o area scavata. La gola è stata creata dall’intensa azione erosiva delle acque del Rio Flumineddu. La gola, con i suoi oltre 500 metri di altezza e una larghezza che varia dai 4 metri nei punti più stretti fino ad alcune decine in altri, è considerato il canyon più profondo d'Italia e uno dei più profondi d'Europa. La gola di Gorropu si trova nella parte più selvaggia dell’Isola: per affrontare i percorsi è consigliabile affidarsi a società escursionistiche locali e munirsi di attrezzatura tecnica. La zona è caratterizzata da còdule, canaloni calcarei che in alcuni casi giungono fino al mare, gole e doline, grotte e inghiottitoi, pareti a falesia e cime oltre i mille metri. L’area è ricoperta da foreste di leccio e specie mediterranee, habitat della tipica fauna sarda, tra cui l’aquila reale e il muflone. Presenti anche testimonianze preistoriche: torri e villaggi nuragici e tombe di Giganti. Questi luoghi sono sempre stati ostili alle invasioni, già dai tempi dei Romani, quando Cicerone li definiva montes insani. La loro impenetrabilità ha così dato luogo a numerose leggende, come quella che dal punto più stretto della gola, dove le pareti verticali superano i 450 metri, è possibile  vedere le stelle in pieno giorno. Oppure quella che narra che di notte sboccino i magici fiori della felce maschio, che possono essere raccolti solo dai più coraggiosi. 

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Gole di Alcantara, fra trekking fluviale e body rafting

In Sicilia esiste un luogo incredibile, che sembra appartenere ad un altro pianeta: le gole di Alcantara. Il nome deriva dall'arabo al Qantarah, che significa il ponte. Sono alte fino a 25 metri e larghe tra i 2 e i 5 metri. Questo canyon, a differenza di molti altri, non è stato scavato dall'acqua, ma bensì è costituito da colate di lava basaltica che si è poi raffreddata molto velocemente, creando forme affascinanti. Per tutelare questo incredibile territorio, negli anni '60 è stato fondato il Parco Botanico e Geologico dell'Alcantara, dove il fiume Alcantara scorre tra la pietra lavica che forma questo alveo caratteristico. Sul territorio di Motta Camastra, in località Fondaco Motta, si trova la gola più imponente e famosa dell'Alcantara, lunga più di 6 km e percorribile in modo agevole per i primi 3. La lava dà origine a formazioni dai nomi evocativi di catastaarparosetta e canna d’organo, queste in alcuni casi alte anche 30 metri. All'inizio delle gole c'è una spiaggetta, accessibile però soltanto fino a quando l'acqua non diventa troppo alta. Il Sentiero delle Gole costeggia la sponda sinistra del fiume e passa attraverso agrumeti e punti panoramici. Per chi vuole esplorare le gole in modo più avventuroso, in estate sono praticabili anche il trekking fluviale e il body rafting.

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Di Cristina Torriano

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