Magazine, 19/08/2020.
Investire in coltivazioni di tartufo: tutto quello che conviene sapere prima di iniziare.
Come vengono coltivati i tartufi?
La coltivazione del tartufo, un fungo commestibile molto ricercato nei paesi occidentali, sta guadagnando sempre più terreno e porta importanti benefici a chi ha la pazienza e la sicurezza di fare un simile investimento.
Chiamati anche diamanti della terra, i tartufi sono molto costosi a causa della loro rarità. Da un punto di vista scientifico i tartufi sono, come abbiamo già accennato, funghi commestibili che crescono accanto alle radici di alcune specie arboree, con le quali formano, per simbiosi, organi specifici chiamati micorrizze.
Grazie a loro avviene lo scambio di nutrienti tra l'albero e il fungo. La pianta superiore micorrizata fornisce al tartufo carboidrati, vitamine, stimolanti della crescita e della fruttificazione, e il tartufo fornisce alla pianta azoto, fosforo e altri alimenti in una forma facilmente assimilabile.
La pianta più vantaggiosa che può essere utilizzata per coltivare tartufi è il nocciolo. Per avviare l'attività è necessaria un'area di terreno favorevole alla coltivazione del nocciolo, il simbiotico albero del tartufo. Nonostante i costi di manutenzione della zona siano molto bassi, i primi risultati cominceranno ad apparire solo dopo almeno cinque anni.
Sicuramente uno dei migliori portali italiani specializzato nella preparazione e vendita del tartufo.
Perché molte persone investono nella coltivazione dei tartufi?
La coltivazione del tartufo è un investimento per imprenditori che hanno molta pazienza, visto che i primi tartufi possono essere raccolti solo a partire dal quarto anno di lavoro. Si possono utilizzare terreni provenienti da zone marginali, inadatti alle colture agricole convenzionali, ma è comunque necessaria un'analisi del suolo, che costa al massimo 200 Euro.
Le piantine di nocciola, micorrizate con la specie del tartufo, vengono solitamente piantate in primavera. Per una superficie di 1 ettaro di terreno sarà necessaria una quantità di 700 piantine, mentre per una superficie di 1.000 mq basteranno 70 piantine.
Per entrambi i prodotti, tartufi e nocciole, la domanda sul mercato europeo è superiore all'offerta, quindi non è un problema in termini di vendita. L'oggetto principale di questa attività è la produzione del tartufo, e l'obiettivo secondario è quello delle nocciole.
L'attività è priva di rischi, in quanto vi è la certezza che la produzione sarà capitalizzata dal partner che consegna le piante e che fornirà anche costante assistenza durante il loro sviluppo.
Il prezzo del tartufo sul mercato
Il prezzo di vendita del tartufo è compreso tra 100 e 500 Euro al kg. Il prezzo varia a seconda dell'evoluzione della produzione e del mercato, regolamentato dalla Borsa del tartufo in Italia, non a caso il nostro paese ne è anche il maggior consumatore a livello mondiale.
Oltre ai tartufi, sono ugualmente regolamentate anche le nocciole necessarie per la produzione, che vengono vendute per l'esportazione. In questo caso i prezzi variano molto a seconda di quanto favorevole è stata la raccolta delle nocciole, tuttavia generalmente oscillano tra i 2,5 e gli 11,5 Euro al kg.
La nocciola produce dal terzo anno circa 2-3 kg per pianta, al sesto anno circa 7-8 kg di nocciole per pianta e, a maturità completata, produce anche oltre 15 kg di nocciole per singola pianta.
Da una nocciola si ottengono tra 0,2 e 0,3 kg di tartufo, il che significa che, con una media di 0,25 kg di tartufo, si possono ottenere 100-150 kg su una superficie di un ettaro.
Ad un prezzo medio di 300 Euro al chilogrammo di tartufo nero, il reddito stimato è di 45.000 Euro. Dobbiamo tenere presente che il prezzo finale può essere inferiore; può addirittura scendere in caso di grande produzione anche sotto i 100 Euro.
Siamo fieri di potervi dire che il nostro Paese non solo rientra tra i maggiori consumatori, ma gestisce anche un immenso business di esportazione che contribuisce allo sviluppo economico di tutto il territorio.
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