Magazine, 30/01/2019.
Daniele Silvestri - Argentovivo ( D. Silvestri-T. Iurcich-D. Silvestri-F. Rondanini-M. Agnelli)
Per molti questa del cantautore romano (50, cinque Sanremo alle spalle) è la più bella canzone del Festival 2019 (almeno destinata a vincere il premio della critica, e sarebbe la terza volta). In effetti il testo è inconsueto per la rassegna canora: un lunghissimo monologo (una sorta di stream of consciousness) di un adolescente che si sente “argento vivo” ma è condannato all’immobilità in un carcere (forse reale, forse metaforico). “Però la sera mi rimandano a casa / lo sai / perché io possa ricongiungermi a tutti i miei cari / come se casa non fosse una gabbia anche lei / e la famiglia non fossero i domiciliari”. C’è anche un riferimento alla schiavitù del mondo virtuale (“avete preso un bambino che / non stava mai fermo / l’avete messo da solo / davanti a uno schermo /e adesso vi domandate se sia normale / se il solo mondo che apprezzo / è un mondo / virtuale / io che ero argento vivo”. La seconda parte del brano vede il featuring del rapper romano Rancore (e non a caso “rancore” è una delle parole chiave del testo) che invade la scena con il flusso verbale del freestyle (“mentre mio padre mi spiega / perché è importante studiare / mentre mia madre annega / nelle sue stesse parole / tengo la musica al massimo /ancora / ma non capiscono un cazzo, no”. Coraggioso. Silvestri duetterà con Manuel “Afterhours” Agnelli, che è uno degli autori.
Voto: 9
Tengo il passo sul mio tempo concentrato come un
pugile
Sarà il peso del mio karma o la mia fortitudine
Con in mano una chitarra e un mazzo di fiori distorti
Per far pace con il mondo dei confini e passaporti
Dei fantasmi sulle barche e di barche senza un porto
Come vuole un comandante a cui conviene il gioco
sporco
Dove camminiamo tutti con la testa ormai piegata
E le dita su uno schermo che ci riempie la giornata
Ma non mi va
Di raccogliere i miei anni dalla cenere
Voglio un sogno da sognare e voglio ridere
Non mi va
Non ho tempo per brillare voglio esplodere
Ché la vita è una poesia di storie uniche
E poi trovarsi qui sempre più confusi e soli
Tanto ormai non c’è più tempo che per essere crudeli
E intanto vai, vai che andiamo dentro queste notti di
stelle
Con il cuore stretto in mano e con i tagli sulla
pelle
Ma i ragazzi sono in strada, i ragazzi stanno bene
Non ascoltano i consigli e hanno il fuoco nelle vene
Scaleranno le montagne e ammireranno la pianura
Che cos’è la libertà? Io credo: è non aver più paura
Di piangere stasera, di sciuparvi l’atmosfera
E di somigliare a quelli come me
Non mi va…
Di lasciarmi abbandonare, di dovermi abituare
Di dovermi accontentare
Sopra di noi la gravità
Di un cielo che non ha pietà
Pezzi di vita che non vuoi perdere
Giorni di festa e altri da lacrime
Ma ho visto l’alba e mette i brividi, i brividi…
Qui sopra potete leggere la valutazione linguistica sui testi delle canzoni in gara a Sanremo 2019 di Lorenzo Coveri, professore di linguistica italiana all'Università di Genova, che si è occupato a più riprese del Festival.
Ricordiamo che la valutazione riguarda esclusivamente la parte linguistica. Un giudizio più motivato potrà essere dato solo dopo aver ascoltato la musica e assistito all’interpretazione dal vivo.