Magazine, 19/10/2020.
Un nuovo lockdown generalizzato non si ripeterà. Questo è quello che continuano a ripetere tutti, perché nessuno lo vuole, né il Governo, né i cittadini. Eppure le misure per contenere il contagio da Covid-19 si stanno facendo sempre più restrittive, mentre il numero di persone positive è in costante e preoccupante aumento in tutta Italia e gli ospedali iniziano ad avvertire una pressione paragonabile a quella della scorsa primavera.
«Bisogna affrontare questa nuova ondata di contagi senza perdere tempo e mettendo in campo tutte le misure necessarie a scongiurare un nuovo lockdown», ha spiegato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte: «l'Italia non può permettersi una nuova battuta d’arresto». Ed ecco che, a pochi giorni dal Dpcm del 13 ottobre 2020 (quello che vietava le feste e proibiva di ospitare in casa più di 6 persone non conviventi) arriva un nuovo e aggiornato decreto, che pone ulteriori paletti: nel Dpcm del 18 ottobre 2020, presentato dal premier in diretta tv come avveniva nei mesi più critici dell'emergenza Covid-19, si parla del tanto chiacchierato coprifuoco, di limitazioni aggiuntive per bar e ristoranti, di sport dilettantistico; e di scuole, uno degli argomenti più caldi dell'autunno 2020.
Cosa cambia, quindi, con il nuovo Dpcm del 18 ottobre 2020? Fermo restando che alla base delle norme anti Covid-19 permangono l'obbligo di indossare la mascherina ovunque (tranne che a casa propria e in luoghi isolati) e il divieto di assembramento, proviamo a riassumere i principali contenuti del decreto, che aggiorna il precedente documento del 13 ottobre ed è valido dal 19 ottobre al 13 novembre 2020 (salvo che nei punti dove diversamente specificato).
Non è prevista dal Dpcm del 18 ottobre 2020 una vera e propria norma valida in egual misura su tutto il territorio nazionale circa il cosiddetto coprifuoco, ovvero il divieto di uscire di casa a partire da una certa ora. Viene però dato mandato ai sindaci di poter chiudere al pubblico, dopo le ore 21.00, strade e piazze considerate a rischio assembramento. Questa regola sul coprifuoco varia dunque da città a città e prevede in ogni caso la possibilità di accesso e deflusso agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private che si trovano nei luoghi eventualmente coinvolti.
Quello della scuola è sicuramente uno degli argomenti più caldi di questo periodo: c'è chi ne promuove l'apertura a oltranza e chi ne caldeggia una nuova sospensione, con conseguente ritorno alle lezioni a distanza. Ora il Dpcm del 18 ottobre 2020 chiarisce per il momento la situazione. Innanzitutto, nulla cambia per asili, elementari e medie, dove le attività proseguono in presenza come nelle scorse settimane. Per quanto riguarda le scuole superiori, in linea di massima, le lezioni continuano in presenza, ma in questo caso viene introdotta una organizzazione più flessibile dell'attività didattica che associa il divieto categorico di ingresso prima delle ore 9.00 all'invito ai singoli istituti di predisporre fasce orarie diversificate per l'ingresso e l'uscita degli studenti, con possibilità di ricorrere a turni pomeridiani e di alternare l'attività didattica in classe alle lezioni a distanza. Le nuove regole per le scuole entrano in vigore il 21 ottobre 2020.
L'attività sportiva e motoria all'aperto è sempre consentita (e per quella sportiva, come noto, cade anche l'obbligo di indossare la mascherina). La novità del Dpcm del 18 ottobre 2020 è il divieto, per quanto riguarda gli sport di contatto, di disputare gare dilettantistiche in ambito provinciale, mentre restano consentite quelle in ambito regionale e nazionale, sia per i dilettanti che per i professionisti. Tutte le società dilettantistiche possono comunque mantenere gli allenamenti dei propri atleti, purché siano svolti individualmente. Nulla cambia per gli sport di contatto in ambito amatoriale, sempre vietati come stabilito dal precedente Dpcm, e neppure per palestre e piscine, che al momento restano aperte, ma ad una condizione: palestre e piscine hanno una settimana di tempo per adeguarsi al rispetto di protocolli sanitari e norme di sicurezza (laddove non vengano già rispettati), altrimenti rischiano la chiusura.
Nuove regole anche per i servizi di ristorazione. In aggiunta alle norme dettate dal Dpcm del 13 ottobre 2020 circa gli orari di bar e ristoranti, il nuovo decreto prevede ulteriori limitazioni: l'apertura di bar e ristoranti (ma anche di pub, gelaterie, pasticcerie) è consentita in orario 05.00-24.00, ma le attività che non prevedono il consumo al tavolo devono chiudere obbligatoriamente alle ore 18.00 (fanno eccezione le aree di servizio in autostrada). Tutti i locali hanno ora il dovere di esporre all'ingresso un cartello che indichi la capienza massima (stabilita sulla base dei protocolli e delle linee guida vigenti e che, naturalmente, non è consentito superare) e in ogni caso le tavolate devono essere al massimo di 6 persone. Nessun cambiamento, invece, per i servizi da asporto e a domicilio, che restano consentiti fino alle ore 24.00.
Le modalità effettive di come il lavoro a distanza possa rientrare tra fattori fondamentali per il contenimento del contagio da Covid-19 sono rimandate a un decreto ad hoc. La ripresa dello smart working e la limitazione degli spostamenti per finalità lavorative vengono intanto già suggerite, dove possibile. Come regola, il Dpcm del 18 ottobre 2020 specifica solamente che le riunioni devono svolgersi in modalità a distanza nell'ambito delle pubbliche amministrazioni; per quanto riguarda le riunioni private, la modalità a distanza è al momento solo raccomandata.
Tra le altre novità del Dpcm del 18 ottobre 2020 c'è la sospensione di sagre e fiere di paese (sono esclusi i grandi eventi fieristici nazionali e internazionali), dei congressi (salvo quelli che si svolgono in modalità a distanza) e degli esami di scuola guida. Nulla cambia, invece, per il settore spettacolo: come già confemato dal Dpcm del 13 ottobre 2020, teatri, cinema e sale da concerto restano regolarmente aperti, con un numero limitato di spettatori e nel rispetto delle misure di sicurezza. Stesso discorso per i parrucchieri e i centri estetici, e per le sale giochi, scommesse e bingo (ma per queste ultime scatta il divieto di restare aperte dopo le ore 21.00). Infine, gli spostamenti su tutto il territorio nazionale restano liberi e senza alcuna restrizione (se non per chi è positivo al Coronavirus o si trova in quarantena).
Di Luca Giarola